Monday, October 31, 2005

C'E' POSTA PER TE

















L’apertura della cassetta delle lettere e’ accompagnata sempre da un momento di trepidante attesa, quasi una piccola avventura quotidiana intrisa di suspance ed eccitazione. La piccola porta del piacere si apre piano, piano e pieni di speranza ci si accinge a prelevare il contenuto. Con una certa scontatezza si scopre che ci sono le solite cartacce. Mai una volta che mi capitasse di ricevere qualcosa di rilevante, chesso’ la lettera di uno sconosciuto zio miliardario residente in Australia deciso a lasciarmi tutti i suoi averi o l’avviso della Lottery claim center che mi comunica che sono stata baciata dalla fortuna. Eh, qualche volta un colpetto di fortuna non porta necessariamente ad avere un infarto. Ma del resto quella sta sempre bendata, figurati se mi becca! A parte la bolletta del gas, quella del telefono e l’immancabile letterina di Con Edison per l’elettricità’, (quelle sono sempre puntuali) non c’e’ molt’altro. Le bollette, per qualche misterioso meccanismo, non vengono mai smarrite. Se aspetti un pacco importante, invece, e’ come il rientro di Ulisse!
Comunque tornando all’apertura della cassetta delle lettere, oltre alle bollette che metto subito da parte, cercando qualcosa con più appeal, non trovo nient’altro che cataloghi di immonde cianfrusaglie che manco la famiglia Adams si degnerebbe di acquistare. Già dal titolo del catalogo intuisci il tenore della collezione: “COSE CHE NON AVRESTI MAI SOSPETTATO ESISTESSERO” e onestamente stavo molto meglio prima di venire a conoscenza che e’ possibile acquistare le “MANICHE CON TATUAGGI” per un look da metallaro non convinto. Le maniche tatuate funzionano come una seconda pelle ma nel caso le catene che ti devi portare appresso ti pesassero e la musica degli Iron Maiden ti avesse perforato il timpano puoi sempre tornare al tuo look da sfigato sfilandoti semplicemente le maniche ed evitando di ricorrere ad uno spiacevole intervento riparatore con il laser o il “BABBO NATALE CACCONE” che in posa di defecazione e rivoletti di sudore alle tempie premendo un bottone “molla” una manciata di caramelle. Immancabile il catalogo simil Postalmarket ma piu' genere horror, dove e’ possibile acquistare la scarpa da uomo stampa coccodrillo nei colori viola o arancione con punta in amianto e zeppa trampolata. Più di rado (per fortuna!) mi capita di trovare CHEF’S. Tra le sue esilaranti proposte cito la pop-corn mobile, una specie di calesse montato sulle ruote di una Graziella della Carnielli che, a mio avviso, ha come unica ubicazione possibile lo spazio vicino al Tagada’ alla Fiera del Rosario a San Dona’ di Piave, un marchingegno malvagio in grado di produrre chili di pop-corn al minuto con colata di burro annessa.
Ora davanti a tali raccapriccianti eventi io rimango perplessa e vengo assalita da una serie di dubbi amletici. Come diavolo son finita nella mail list di queste assurde ditte dal momento che non do’ il mio indirizzo neanche a mia madre perché non si sa mai?
Dalle indagini che sto conducendo sono emerse alcune possibilità.
A) Quelli di Chef’s mi hanno notata per la mia “forma fisica” in caduta libera e identificata come target ideale per la loro macchina per pop-corn montata sulle ruote della Graziella.
B) Quelli di Chef’s hanno visto che vado spesso da BlockBuster
C) Mio marito va in giro vestito da Freak C’est Chic e si rifornisce puntualmente dal catalogo simil Postalmarket ma si cambia nella hall del condominio per non farmelo notare
D) Hanno scambiato la fragilità capillare sulle gambe per il tatuaggio dell’uomo ragno

STRETTE DI MANO

LA STRETTA DEL GLADIATORE: data da soggetti che hanno una percentuale negli incassi degli ortopedici. Chi la da’ di solito guarda dritto negli occhi per verificare attraverso la pupilla dall’effetto anemone di mare, il grado della frattura alle falangi.

LA STRETTA DELL’UOMO RAGNO: quella che non molla.

LA STRETTA DEL BUDINO: quella che la dice lunga sulla personalità del soggetto! Una stretta molle e senza nerbo.

LA STRETTA DEL MECCANICO: premesso che il contatto delle pelli comporta uno scambio di umori corporei, la stretta del meccanico e’ quella che lascia una melma oleosa sul palmo della mano e più la melma e’ consistente più il soggetto e’orgoglioso di comunicare all’altra parte un’ampia disponibilità ad entrare in contatto con lei.

LA STRETTA VIRALE quella che lascia dei simpatici ricordi, tipo verruche e infezioni fungine. C’e’ chi vuole sempre lasciare una testimonianza della propria vita. Ma va fa ‘n…

LA STRETTA FINDUS quella data da individui a sangue freddo. Stringere un ghiacciolo e’ la stessa cosa. Visitors?

Thursday, October 27, 2005

HAPPY HALLOWEEN!


Oggi ho un diavolo per capello. Ho avuto la geniale idea di organizzare una cena beffarda per Halloween.
Ho invitato pochi amici intimi: Dracula il Vampiro che viene con i due figli, fratelli gemelli (che palle!), bruttini, bruttini assomigliano al cane di Paris Hilton, Frankenstein, la mummia di Tutankamen, viene da sola, mi ha detto che la moglie non si sentiva tanto bene. Eh, eh va be’ tanto lo sanno tutti che se la fa’ con Cleopatra! Anche Frankenstein, poverello, e’ sempre da solo, non riesce a trovare una fidanzata. L’altro giorno piangendo mi ha detto:
- Nessuno mi vuole -.
E ti credo io con tutte quelle cicatrici! Fatti una plastica no! Un lifting, fai qualcosa! Viene anche la vedova nera che all’inizio mi dice:
- Grazie, ma non credo di poter venire. Ho un bel maschio per le mani!
Il giorno dopo mi richiama:
- Spero non sia troppo tardi ma accetto l’invito.
E io: - vieni con la tua nuova fiamma?
- No, già digerito.
Freddie Kruger non l’ho invitato. E’ un maleducato. Si porta i cortelli da casa. Cos’e’ non si fida? Ha paura che non siano abbastanza puliti?
Adesso sono alle prese con il menù.
Cosa do’ da mangiare a questi qua? Pensavo di preparare un po’ di carne alla puttanesca ma a me piace ben cotta e il vampiro, naturalmente, la vuole al sangue. Poi ho pensato: farò le lasagne, piacciono a tutti no? No, la mummia ha detto che con tutto quel sugo le si sporcano le bende. Son problemi! Non si sa mai cosa cucinare. Hanno tutti gusti diversi.
Io mi vesto da sirena. Si, da sirena dell’ambulanza. Così se c’e’ bisogno di portare qualcuno in “neuro”, facciamo prima.
Adesso devo proprio scollegarmi perché sono presa male. Mi sparo un po’ di Goblin e poi mi metto a cucinare. Ciao sorcini. Happy Halloween a tutti!

Wednesday, October 26, 2005

PESCI DOMESTICI


Mentre in Italia varano la legge sulla protezione dei pesci rossi, mettendo al bando la famosa “BOULE” e vietando l’uso del pesce come gadget nelle fiere di paese, negli Stati Uniti, dove tutto e’ amplificato, siamo in una fase avanzata in cui il “pesce rosso” e’ considerato un vero animale domestico e perciò se si ammala, va curato. Esistono cliniche specializzate che si occuperanno dell’adorato “cucciolo”. Se il pesce ha l’appendicite o ha bisogno che le tonsille siano rimosse, uno staff di medici chirurghi, con tanto di camice verde e mascherina, e’ pronto ad intervenire con il bisturi.
Mi aspetto presto di vedere tragicomici personaggi che passeggiano nei parchi trascinandosi dietro l’intero acquario per fargli prendere aria e socializzare.
- Ma Lei che pesci ha?
- Ah, un raro esemplare di Istigobius Ornato. Ma che meraviglia! Che begl’occhioni!
- Il mio s’e’ preso il raffreddore l’altra settimana. Sapesse che spavento che mi sono presa! Continuava a starnutire provocando delle onde anomale dentro l’acquario. Pensavo fosse arrivato “Wilma”
- E il mio? Al mio e’ venuta un’ernia. Abbiamo dovuto farlo operare. E’stato un’ora sotto anestesia. E sa, con l’anestesia non si scherza.
- Ma perché non ci troviamo la prossima settimana alla fontana, così possiamo farli giocare insieme dentro la vasca.
- Sicuro. Chissà che non si piacciano e nasca qualcosa.
- Penso già ai cuccioli. Ho tanto il desiderio di diventare nonna.
Ma cosa salterà fuori dall’incrocio tra l’Istigobius Ornato e l’Amblyeleotris guttata? Capitan Nemo? Si inizia con gli esperimenti genetici casalinghi e poi finisce che ci ritroviamo invasi dal pesce Jeti!
Una volta a casa il possessore del “pesce domestico” passerà la serata ad accarezzargli le branchie mentre guarda la TV.
Non so voi ma io non so proprio che pesci piglia’!

Tuesday, October 25, 2005

MITI DA SFATARE


Mi trovavo a passare nei pressi della “Magnolia Bakery” (zona Village) e penso: bando alla dieta! Quasi, quasi vado a farmi una CUPCAKE. Non ho ancora capito cosa sia una cupcake ma ho letto da qualche parte che questo posto e’ famoso per tal delicatezza. Sembra che nella serie “SEX AND THE CITY” (che non ho mai visto. No non e’ che me la tiro, e’ verissimo) tali Carrie e Miranda ne fossero ghiotte e andassero a rifornirsi proprio alla Magnolia Bakery. Così non ci penso due volte, tanto non diventero’ mai come HEIDI KLUM anche se smetto di mangiare, e mi dirigo a piè veloce verso il target.
Ma Santo Cielo! Sono le tre del pomeriggio e c’e’ coda! Una selva di famelici che arrancano tortine neanche fossero appena stati liberati da un campo di concentramento!
Se c’e’ una cosa che odio, e’ quella di fare la coda. Ma ormai sono qui e poi chissà quando ripasso da queste parti. Ma si dai, mi metto dietro questo tizio col berretto a strisce e aspetto il mio turno. Sembra di essere in Russia prima dell’arrivo di Putin. Tutti in fila per accappararsi un litro di latte! C’e’ una tipa a tre persone di distanza che sta leggendo un libro per ammazzare l’attesa. Io, però, un libro non ce l’ho. Come faccio? Ma guarda! C’e’ una libreria proprio di fronte, potrei fare una fuga lì a comprarmi un libro. Ma così perdo il posto e poi mi tocca rifare la fila. No, no resto qui. Intanto quelli che hanno già messo le mani sulle esimie tortine escono e se le fagocitano in piedi sul marciapiede. Ma cosa sarà mai? Ambrosia? O follia collettiva?
Dopo venti minuti di coda, in cui non mi sono divertita affatto e e’ già tanto se non ho litigato, arrivo al bancone del “fai da te” dove ( e già intravedo la delusione) dei muffins glassati fanno bella mostra. Contenitori di cartone, di varie misure, sono a disposizione del cliente assieme alla carta oleata e a un cartello che minaccia: “Non più di una dozzina a testa”.
Potevano mettere un rotweiler visto che c’erano che al tredicesimo pezzo prelevato ti stacca direttamente una mano!
Ad ogni modo, prendo la scatolina più piccola che c’e’ e scelgo una cupcake con glassa al cioccolato e violette. Per un test ne basta una. Pago, $ 1,50, non e’ male visto i prezzi di questa città.
Adesso sono indecisa se ingozzarmi in stile bulimica sul marciapiede assieme agli altri mangiatori di cupcake o aspettare fino a casa. Cosa faccio? Meglio cha vada a casa così evito la glassa al cioccolato sulla camicia bianca.
Quando finalmente riesco a mettere le mani sulla torta (son durate ben poco), al primo morso si e’ disintegrata creando l’effetto mangime per polli sul pavimento. La glassa non era altro che un chilo di zucchero a velo e burro che mi ha provocato il diabete istantaneo. Le due briciole che sono riuscita a infilarmi in bocca, non sono state nemmeno rilevate dalle papille gustative poiché assolutamente insapori.
Insomma, inutile dirlo, una bella PORCHERIA!
APPELLO: Non comprate quelle maledette tortine!

Monday, October 24, 2005

UNA DOMENICA VERAMENTE SPECIALE


E’ domenica pomeriggio. Che si fa? Ma si va tutti da Starbucks, naturalmente.
Perché stare in casa o spendere inutilmente 5 dollari per andare allo zoo di Brooklyn, andiamo a “far salotto” a casa di Starbucks. Mio Dio ce ne sono così tanti. C’e’ l’imbarazzo della scelta. E chi si incontra da Starbucks? Una selva variegata. Scopriamo insieme i personaggi “della Domenica”.
La MAMMA EMANCIPATA con bambino di due anni. Il bambino comincia a girovagare. Lei urla che non deve fare casino poiché e’ impegnata in un’importantissima conversazione al cellulare: sta chiedendo consiglio all’amica sul colore di unghie da adottare per Halloween.
Il GRUPPO DI INTELLETTUALI. Sono sempre tanti e sempre soli. Ognuno siede ad un tavolino trasformato in un piano lavoro: computer, giornali, notes, penna, bicchiere di caffé formato famiglia del Bangladesh. Sguardo serissimo e neuroni direttamente collegati al computer tramite cavetto facilmente acquistabile nei negozi di elettronica Stanno lavorando a grandi progetti. Immagino che il prossimo anno li vedremo tutti a Stoccolma per il premio Nobel.
Le AMICHE ADOLESCENTI appena uscite dal cinema. Un po’ indecise sull’ordinazione da fare, si consultano. E’ meglio il CIOKO-CREAM-MILK con colata di caramello, panna e gelato al pistacchio? O il VANILLA-CIOKOBIANCO-COCCO cosparso di croccante e amarena? Eh, già sono pensieri. E’ una questione di calorie. E’ meglio calare le palpebre e dimenticare la dieta, tanto e’ Domenica e optare per il top della gamma a 3000 calorie o fare un sacrificio e ordinare un misero intruglio a 2500 calorie? Dando un’occhiata al loro triplo mento opterei per un bicchiere d’acqua non gassata!
La COPPIETTA DI SFIGATI. Quelli che non sanno proprio cosa …zzzo fare e passano il pomeriggio sui divani del bar.
Il LUPO SOLITARIO, si aggira con un bicchiere colmo di cappuccino e un dolcetto ancora impacchettato alla ricerca di un posto. Ad un certo punto il radar gli segnala una sedia vuota al tuo tavolo. Eccolo qui ce l’hai già davanti! – E’ libera questa sedia? –
E tu cosa puoi rispondergli? No, c’e’ seduto l’uomo invisibile! Annuisci e lo fai sedere e intanto pensi: - Ma chi ti conosce? Ma chi voleva dividere il tavolo con te, perfetto sconosciuto che imbratti il mio piano lavoro con le briciole del tuo muffin? Ma vattelo a bere a casa il tuo cappuccino!
E infine la FAMIGLIOLA DI PAKISTANI in costume tradizionale. Attorniati da quattro-cinque figli e uno sempre in arrivo. Silenziosi, non si scambiano una parola. Non si capisce se sono muti, hanno esaurito tutti gli argomenti durante il tragitto da casa a Starbucks o hanno fatto un voto ad Allah.

Friday, October 21, 2005

GERONTI AL SUPERMERCATO


Eccola la “Vecchia con i bigodini”! Di nuovo al supermercato che fa la spesa. E cosa dovrà mai comprare? Fa parte del gruppetto di personaggi grotteschi del quartiere.
Si aggira piegata dagli anni con un impermeabile blue (mi vien da pensare che sotto sia vestita solo di una guepiere e autoreggenti e l’idea mi fa rabbrividire!) truccata come una baldracca di un bordello degli anni ’50. In testa ha cinque piani di bigodini avvolti in quelli che sembrano i resti di una coperta del paleolitico. E visto il peso che si porta sulla capa, capisco perché cammini piegata a serramanico: per abbassare il baricentro, altrimenti esce di strada!
Carica nel carrello un bel po’ di scatolame (dev’essere una tipa legata alla cucina tradizionale), carta igienica e le cioccolatine KitKat e si avvia verso la cassa. Poi esce.
Bye-bye Mrs Simpson alla prossima spesa!

Thursday, October 20, 2005

E' QUESTIONE DI STILE


Tra gli abitanti di questo Grande Paese Confederato, il buon gusto nel vestire e’ un optional per pochi eletti.
La filosofia dominante e’ prendere il peggio di quello che offre il mercato e mettercela tutta per creare un look personale veramente disastroso ovvero un’immagine nel complesso incoerente e trasandata che si distingue per lo stile nefando.
I vari capi d’abbigliamento sono privi di qualunque relazione logica e ricadono tutti in una scelta random attuata con organi percettivi inceppati, della serie chiudo gli occhi e infilo le mani nell’armadio. Il risultato e’ una mise che sembra messa insieme da una mente con disturbi dissociativi.
Nella scelta dei colori, poi, ho notato una passione malsana per le tinte accese con abbinamenti deliranti dettati da uno stato confusionale o ebbrezza d’alto fondale.
La scelta dei tessuti ricade nella stessa sindrome degenerativa del sistema nervoso per cui e’ facile vedere soggetti con addosso un bel maglione in pile della Patagonia per spedizioni al Polo Nord e pantaloni in chiffon svolazzanti adatti ad un cocktail party alle Bahamas.
C’e’ poi da aggiungere che non viene posto nessun limite all’indecenza ed e’ facile incontrare addomi strabordanti che spuntano da top strimizziti e cosciotti cellulitici imbracati in calze a rete portate con la disinvoltura di una balena in un bosco di conifere.
Insomma una vera e’ propria celebrazione dell’orrido col vento in poppa.
Ma passiamo ad analizzare alcuni stili di punta:
STILE CASUAL DA STRADA
Stile becero, animato, però, da una spontanea volgarità e pullulante di fastidiosa ostentazione. Un look spartano composto di pochi agghiaccianti elementi:
- calza collant sulla testa
- canottierona in nylon portata alla caviglia sopra ai pantaloni con cavallo al ginocchio
- scarpe da ginnastica dalle dimensioni di un autobus di linea
- varie catene che penzolano (quelle al collo in oro 14k)
- ascella trifolata
INDIAN LOOK RIVISITATO
Il Sari si arricchisce di nuovi elementi: la giacca a vento di Gustav Thoeni e le scarpe da ginnastica Puma modello Sarian con tomaia sintetica portate su collant color carne venti denari. Una vera chiccheria!
INFORMALE IMPEGNATO
E’ adottato soprattutto da uomini che ci tengono all’immagine e hanno lo stesso gusto di un mastino napoletano cieco.
I colori pur essendo sobri anziché creare l’effetto “elegante” creano l’effetto “profugo albanese” in un campo accoglienza.
I vari capi d’abbigliamento sono decisamente superati da un decennio anche se acquistati da poco e pagati come un completo di Zegna.
La nota personale e’ lasciata alla cravatta che arriva all’occhio dell’osservatore come un uppercut di Tyson: stampa con tastiera di pianoforte e note o la serie della Walt Disney con Minnie, Pluto e Paperino o ancora peggio Dumbo l’elefante volante.
Nei soggetti più trendy e’ previsto il cappellino da baseball.
ELEGANTE CHIC CON BRIVIDO
Ariosi abiti multicolor effetto tavolozza di un artista sotto l’effetto dell’assenzio. Cappelli piumati in stile Regina Elisabetta II e sandalo tipo fraticello francescano o la variante con scarpa da ginnastica.

Wednesday, October 19, 2005

NUOVO ALLARME


Oggi mi occupo di qualcosa di veramente serio.

APPELLO ALLA POPOLAZIONE MONDIALE

Nuovo allarme. Dopo l’aviaria un nuovo virus e’ stato identificato tra i suini. Il ceppo virale e’ ancora sconosciuto e i ricercatori stanno analizzandolo in laboratorio. Per certo si sa che può attaccare l’uomo.

I sintomi sono quelli di una normale influenza e nei casi più gravi:
• Perdita del controllo dello sfintere
• Perdita del controllo della vescica
• Alopecia

Le categorie più a rischio sono:
• Suinocultori
• Imbianchini
• Pittori

E’ necessario smettere immediatamente di consumare:
• Braciole
• Insaccati
• Lardo
• Zampone

Un gruppo di ricercatori dell’Istituto di Ricerca Veterinaria su Animali d’Allevamento ha dimostrato che in un gruppo di maiali che erano allo studio e sono stati lasciati liberi in un bosco di betulle, vi e’stata una veloce regressione del virus.
Immediatamente l’ONU ha lanciato un appello a tutti i suinocultori: “Entro la fine del mese tutti i maiali devono essere liberati. A partire dal primo Novembre gli Ispettori dell’ONU usciranno in missione per verificare che ciò sia avvenuto.”

Firmato:

Il Maiale

Tuesday, October 18, 2005

NIGHTMARE ABOUT PARIS


Che incubo che ho avuto sta’ notte!
Ero in vacanza con Paris Hilton su una spiaggia tropicale e lei continuava ad offrirmi canne e alcolici. –Ma dai fatti sta’ canna. Così ti sciogli un po’. Con il mio amico Lapo ci divertivamo così tanto! Ci facevamo di quei cannoni da sballo! Dai, dai finiamo la bottiglia di Martini.-
Poi voleva baciarmi. –Ti prego, ho bisogno di tenerezza mi sento così “down”. Dai ricoprimi di cera che mi piace. Vuoi che mi vesta da Valchiria? -
Ma per carità! Le Valchirie lasciale a Wagner. Ma come faccio a levarmi di torno questa qua?
Poi e’ uscita nuda dal bungalow con un perizoma di carta igienica correndo come una ninfetta dei boschi.
Purtroppo e’ rientrata poco dopo.
-Oddio devo dar da mangiare al cane.- (Il cane? Ma quale cane? Quella cavalletta con le orecchie di un pipistrello? E quello sarebbe un cane? Ah, beh…).
- Non e’ che puoi andare a comprare dell’aragosta per il mio “ciccino”?
Ma compratela da sola l’aragosta per il vampiro a quattro zampe!
-E adesso cosa facciamo? Mi sto annoiando. Vorrei essere a Saint-Tropez. Lì sì, che ci si diverte.-
-Ma l’hai letto il mio libro? Se vuoi te lo presto
Ma chi se ne frega del tuo libro. Ma che suggerimenti mi può dare un’ evaporata di 23 anni?!

Altro che vacanza, era un inferno. Per fortuna che la sveglia ha suonato e ho riconosciuto subito il mio appartamento.

Monday, October 17, 2005

PASTO TREMULO


"L'eleganza del comportamento è conseguenza di un sereno dominio delle inclinazioni naturali".
(Monsignor Giovanni della Casa)


Prendere la metro il Sabato pomeriggio e’ come viaggiare nel vagone degli sfollati del Belice. Appena si aprono le porte automatiche vieni investito dal piacevole effluvio di una mensa della CGIL.
Prendo la linea N verso l’Upper East Side e mi siedo contornata dai commensali del Sabato pomeriggio.
Mangiare in treno dev’essere un’esperienza speciale, visto che gran parte degli utenti sta consumando uno smodato pasto a bordo. Dal menù multietnico mi arriva il fetore di una brodaglia di NOODLES e alghe del mar morto che il tipo col giaccone di velluto beige sta trangugiando di fronte a me. Ad ogni sobbalzo un’onda anomala si abbatte sulla sua camicia. Eh, bravo pirla guardati la camicia! Sembra che l’abbia cucinata nel minestrone.
Non molto lontano dal pirlazza dei noodles e’ seduto Mr Poldo, il vorace del “SANDWICH”.
Eccolo che con garbo apre il suo pacchettino. Disimballa la pagnottella e spalancando per bene la mandibola l’attacca sul versante destro. Mossa incauta. Il panino ha le dimensioni di un disco volante e all’interno la farcitura dell’intero reparto salumi dell’ipermercato per cui nel momento in cui la dentatura si e’ appoggiata sul panino gommoso, dalla parte opposta un’enorme foglia di LATTUGA con a bordo POMODORI a fette, CIPOLLE, MAIONESE, SENAPE, KETCHUP e CETRIOLI SOTTACETO e’ fuoriuscita prendendo la direzione della cravatta dello sprovveduto banchettante. Lo schianto e’ stato inevitabile.
C’e’ poi chi e’ arrivato al dessert. La nipote di monsignor della Casa sta gustando un ricoperto al CIOCCOLATO. Si bello, leccati le dita e poi passale sul sedile. Nonostante tutto, la signora una certa classe ce l’ha: ha tenuto il gelato dentro la confezione di carta, così il cuore di panna gocciola dentro anziché sulla sua gonna.

Per chi volesse, pertanto, usare la metropolitana il Sabato pomeriggio o fosse costretto a viaggiare per motivi urgenti, consiglio di seguire i sotto elencati accorgimenti:
1) premunirsi di mantella impermeabile in modo da proteggere i propri capi d’abbigliamento dalle piogge acide delle coca-cola
2) sedersi il più vicino possibile alle porte automatiche pronti a catapultarsi fuori in stile Superman alla prima stazione utile in caso di tsunami al ketchup
3) dotarsi di un tappa-naso per evitare di inalare odori indesiderati durante il viaggio
4) portare sempre un giornale per proteggersi da eventuali onde anomale di brodaglie varie
5) Portare pazienza. Non tutti hanno letto il Galateo!

Friday, October 14, 2005

TOILETTES


La privacy non e’ di questo paese. Prendiamo le TOILETTES, per esempio.Chi e’ che ce la fa a farla dietro un paravento? Ma dico chi riesce a concentrarsi guardando le scarpe della vicina di separè e i pantaloni calati giù assieme alle mutande fucsia con la banda alta? E poi mentre ce la stai mettendo tutta per espletare i tuoi bisogni e cerchi di estraniarti dal contesto miserando sognando di essere seduto sul tuo water mentre ascolti "Le Quattro Stagioni" di Vivaldi, quella con le mutande fucsia si esibisce in un’alta performance di PETI con ritmica ad ottave. Quando finalmente finisce la sua esibizione FUNKY, tiri un sospiro di sollievo e riprovi facendo un po’ di TRAINING AUTOGENO ma dall’altra parte della BARRICATA c’e’ una tipa con lo stivaletto scamosciato e il bordo di peluche leopardato che tira ripetutamente lo sciacquone neanche dovesse affondare una PORTAEREI. Dopo l’ennesimo tentativo hai le ginocchia atrofizzate e un gran mal di testa ma sai che ti aspettano altre cinque ore fuori casa e ormai sei a livello di guardia, perciò perseveri guardandoti le punte delle scarpe e pianificando un bel week-end al mare. Ormai all’estremo delle forze ce l’hai quasi fatta quando dal di fuori bussano alla porta con il tatto di un gorilla che cerca di aprire una noce di cocco. A questo punto mi chiedo:
1) la tipa che bussa e’ cieca dalla nascita e il suo bastone e’ rimasto intrappolato tra le porte automatiche della metropolitana.
2) la tipa che bussa soffre di incontinenza e prolasso uterino
3) la tipa che bussa ha perso il controllo dello sfintere
4) la tipa che bussa e’ completamente idiota.
Sull’orlo di una crisi di nervi, esco, lasciando il posto al gorilla e vado a cercare un CESPUGLIO!

Thursday, October 13, 2005

FIABE MODERNE


Ma che razza di fiabe raccontano a questi poveri bambini! Poi li portano dallo psicologo perché hanno problemi caratteriali!
Mentre mi aggiravo in una libreria cercando disperatamente la sezione manualistica, finisco dentro la sezione “CHILDREN” e dal momento che sono lì ci do' un’occhiata. Mi piacciono un sacco quei libri che hanno tutti quei bottoncini che una volta premuti emettono suoni o melodie di canzoni e ti metti a canticchiare: “Nella Vecchia Fattoria” e ti chiedi che fine hanno fatto quelli del “Quartetto Cetra”. Sono morti? O sono tutti agli Anni Azzurri sui Navigli? Poi premi un altro tasto e zac “Viva la pappa col pomodoro” e ti ricordi della nana con i capelli rossi. Bei ricordi. Potrei passare la giornata a premere bottoni. Ma ecco che trovo un originale libretto con tre orribili mostriciattoli in copertina: The Powerpuff Girls, un incrocio tra i Puffi e i Power Rangers. Non e’ chiaro il perché le Powerpuff Girl non abbiano il naso e abbiano occhi più grandi della Ruota della Fortuna e l’altezza di un ghiacciolo Algida. Tralasciando l’aspetto fisico decisamente avvilente, mi lancio alla scoperta dei bottoni magici. Una serie di effetti acustici all’altezza dei Goblin, si innescano uno dopo l’altro. A questo punto comincio a sfogliarlo e leggo la storia, in tutto sette frasi. Secondo le istruzioni sul retro e’ adatta a bambini di diciotto mesi. Come faccia un bambino di diciotto mesi a leggere, e’ una domanda che voglio fare all’autore. Ma passiamo alla storia. La Scimmia Pazza, che e’ uno dei personaggi principali delle serie, e’ evasa. Perché fosse in carcere non viene spiegato. Ha pestato a sangue un Koala? Ha rubato il gelato al figlio del Direttore dello zoo? Solo alcune ipotesi. Le Powerpuff Girls, la cui missione e’ quella di salvare il mondo, si mettono subito in azione. Viene indetta una riunione urgente il cui oggetto e’: “come scovare la scimmia pazza”. A questo punto della storia l’autore deve aver avuto un ictus poiché dalla formulazione della domanda si passa alla scena successiva in cui le Powerpuff Girls si congratulano fra loro per aver beccato la scimmia pazza e salvato la giornata all’umanità’.Come diavolo siano arrivate alla cattura della scimmia e’ un'altra domanda da rivolgere all’autore in un suo momento di lucidità. Morale della fiaba: comprate un altro libro!

Wednesday, October 12, 2005

L'ACQUARIO


La mia amica Maria ha un bell’acquario. Se l’e’ costruito tutta da sola. Che brava che e’ stata! E’ un acquario proprio da vedere. Originale, originale, direi. Maria ha sempre avuto una passione per il pesce, nel senso che mangia arringhe tutti i giorni. Maria e’ anche un artista. Un giorno e’ riuscita a ricostruire l’intera serie di Motocoyote degli ovetti Kinder. Così una mattina e’ andata al mercato di buon’ora e ha comprato una bella sardina, un paio di gamberi, il pesce palombo e dei calamaretti e li ha infilati in una boule di vetro, poi l’ha riempita di formalina.
Mi ha invitata a vedere il suo acquario. I pesci hanno l’aria un po’ sbattuta, dev’essere stato il cambiamento d’ambiente, e si, ci vuole un po’ per adattarsi ma galleggiano. Galleggiano tutti a pelo d’acqua e per farli muovere, Maria, accende il ventilatore. Funziona@! La mia amica mi ha assicurato che l’acquario non ha bisogno di manutenzione, si mantiene da solo!
Maria ha anche un gatto calvo, il gatto Sfinge, un raro esemplare che l’anno scorso si e’ preso la varicella e adesso ha la pelle come la buccia di un’arancia. Un giorno il gatto Sfinge ha cercato di agguantare la sardina nella boule ed e’ rimasto lì nella vasca con il pesce tra i denti.

Tuesday, October 11, 2005

UN WEEK-END DA LEONI


Oggi si festeggia “COLUMBUS DAY” in onore del genovese che scoperse l’America, così narra la storia anche se sembra che i primi ad approdare nel Nuovo Mondo siano stati i Vichinghi. Colombo o Vichinghi, sta di fatto che il week-end appena trascorso era un fine settimana lungo e abbiamo avuto la brillante idea, assieme agli altri 7.999.999 abitanti, di passarlo fuori.
Sabato 8 Ottobre 2005, ore 8,00 del mattino.
Eccoci pronti a partire per il Maryland (la terra di Maria) meta prescelta per passare il week-end e naturalmente dopo cinque mesi di arsura proprio oggi e’ arrivato il MONSONE estivo! Decidiamo di ritardare un po’ la partenza nella speranza che il monsone si intenerisca davanti alla famigliola in partenza ma la situazione peggiora di minuto in minuto. Il monsone si e’ tramutato nel DILUVIO UNIVERSALE e ho già notato due lumache e due rospi che tentano di salire in auto. Impossibile cambiare meta. La perturbazione sta interessando tutto l’EMISFERO BOREALE, le uniche possibilità sono Australia e Nuova Zelanda. Pensiamo che sono mete interessanti ma non siamo preparati ci manca la cartina geografica. Decidiamo, perciò, di proseguire secondo programma. Dopo aver fatto una seconda doccia per sistemare i bagagli sotto l’alluvione, partiamo. Con estremo gaudio notiamo che le strade sono abbastanza sgombre. Sembra che la pioggia abbia dissuaso molta gente a lasciare la città per passare l’week-end fuori ma il giubilo e’ di breve durata dopo venti minuti siamo già “incastrati”. Dopo un’ora di transito a 3 km all’ora la coda svanisce. “EFFETTO FARFALLA”? No, “effetto imbecille” che preso dal panico davanti alla pioggia ha rallentato l’intero tratto autostradale creando il caos! La nostra “Itaca” e’ ancora lontana e il diluvio non cessa. Cosa c’e’ di bello da fare seduti in macchina mentre il paesaggio e’ cancellato dall’effetto aquaplaning? Guardare le altre auto che passano e imprecare i soliti sbandati per le manovre pericolose. Superiamo un paio di catorci infami, poi la SuperFiga con la Toyota cabrio e un interminabile camion con motrice giallo evidenziatore. Mentre la fiancata della motrice mi sfila vicino noto la scritta a caratteri cubitali sulla fiancata: “SAN MICHELE PROTETTORE DEGLI AUTISTI” con l’effige del santo dalle dimensioni di un affresco di Giotto. Ma quanta gente c’ha da proteggere sto’ poveraccio di San Michele? Aveva già farmacisti, doratori, commercianti, fabbricanti di bilance, giudici, maestri di scherma, radiologi, polizia e paracadusti e adesso anche gli autisti, e’ il santo più gettonato. Intanto il diluvio sta creando un effetto “nebbia in Val Padana” e ora capisco il perché della motrice giallo evidenziatore.
E finalmente dopo cinque ore “CANTANDO SOTTO LA PIOGGIA” arriviamo all’Hotel. Smettere di piovere? Non se ne parla nemmeno.

Saturday, October 08, 2005

IL VECCHIO CON LA COPPOLA


Tra i soggetti grotteschi di questo quartiere, ce n’e’ uno in particolare che incrocio ogni giorno all’angolo della strada: il VECCHIO CON LA COPPOLA. Il nonnetto e’ di guardia ad un negozio di frutta e verdura gestito da alcuni cinesi. Seduto sopra una cassetta della frutta con le spalle appoggiate sul display della papaia, osserva. Ha tanto l’aria del siculo in trasferta e mi aspetto sempre cha estragga dalla tasca uno “scacciapensieri” o… una calibro 38”! Che ci sia stato un gemellaggio tra l’ospizio di Palermo e quello di New York City, ho pensato! Che so uno di quei progetti assistenziali per anziani che tendono allo scambio culturale, un po’ come il Progetto Erasmus. Oppure Compare Turiddu e’ il “Padrino” del quartiere. Alcuni giorni fa mi sono veramente preoccupata. Da alcuni giorni non vedevo la consueta coppola nella sua postazione tra le papaye ma poi ho tirato un sospiro di sollievo: il vecchio e’ ricomparso in divisa autunnale: camicia a quadrettoni da boscaiolo della Sila e pantaloni in flanella.

Thursday, October 06, 2005

GRANDI MAGAZZINI


Prendiamo New Orleans dopo il passaggio di Katrina, Pompei dopo l’eruzione del Vesuvio e Conza della Campania dopo il terremoto dell’Irpinia e otteniamo i Grandi Magazzini Conway!
Ok, e’ vero che si tratta di una fascia a basso prezzo e l’immagine non e’ tutto nella vita ma c’e’ gente che ci va per fare acquisti, diamole un ambiente decente!
Girovagare all’interno di Conway e’ come aggirarsi in un LABIRINTO nel quale, però, per rendere il percorso più accidentato e confondere il potenziale acquirente sono stati sistemati degli OSTACOLI nascosti. Tra gli stand, il cui spazio tra l’uno e l’altro permette a malapena il passaggio di un nano con l’anoressia, di tanto in tanto sbucano scatoloni semi aperti, carrelli da supermercato ricolmi di ciarpame, rotoli di carta igienica e REPERTI BELLICI della guerra di secessione. Sembra il Supermarket per sopravissuti. Oltre agli stand, dove i capi d’abbigliamento sono stipati SOTTO VUOTO spinto e ci vorrebbe l’incredibile HULK per tirarli fuori, quel GENIO del visual merchandiser si avvale anche di carrelli in stile miniera per esporre la merce, creando un simpatico effetto underground. Ti puoi quindi imbattere nel cliente fidelizzato che scava dentro un mare di pantofole di peluche cercando la misura giusta.
Il reparto chincaglieria, che molto spesso sta nel seminterrato, e’ una vera opera d’arte del periodo cubista. Se qualcuno ci trova un nesso logico, me lo faccia sapere e soprattutto mi spieghi perché le spazzole per capelli stanno insieme alle caramelle e i cioccolatini!
Gli oggetti che si possono “dissotterrare” dagli scaffali sono svariati e hanno tutti un comun denominatore: sono MOSTRUOSI!
Al reparto profumi, addobbato con festoni natalizi dimenticati lì da decenni, ti accoglie un tizio in tenuta da droghiere inizio secolo che sembra saperne ben poco su essenze e aromi. Nelle teche polverose, campeggiano le imitazioni di Versace, Valentino e Prada assieme all’acqua di colonia con odori inadatti a qualunque naso.
Il reparto più affollato e’ il reparto “intimo” dove e’ possibile trovare tanga in puro sintetico con pizzo EFFETTO GRATTUGIA e baby doll con fronzolo in marabu’ che nel tragitto alla cassa si smaterializza.
Poi ci sono le cassiere, riconoscibili dalla divisa che farebbe rabbrividire quella delle commesse della Standa negli anni ’70 e dalla contagiosa allegria degna di una veglia funebre. Alle loro spalle l’intero reparto borse da passeggio appeso al muro, raggiungibile solo da esperti FREE CLIMBER.
Diventa un cliente Conway. E’ un’esperienza unica. A natale poi ti regalano l’ARBRE MAGIQUE!

LOGORIO DELLA VITA MODERNA


Ma dove corrono tutti? Perché si affannano per produrre? Produrre per poi consumare e buttare via e riempire conche di immondizie?Alienati e inselvatichiti dalla corsa al denaro, pensano con un occhio sull’orologio e l’atro che controlla il bollettino della Borsa, sempre tormentati dall’idea di perdere una qualche occasione.
L’americano medio e’ schiavo del ritmo del lavoro, la casa, la famiglia. In balia di un perenne sfruttamento da parte del datore di lavoro, le grandi corporation, gli amici e i vicini di casa a cui non riesce a sottrarsi. Zombie di prima mattina, sfibrato e sull’orlo di una crisi di nervi la sera nell’estremo patetico sforzo di dilatare la giornata.
Con il cervello in panne e l’aspetto di un pugile rintronato se ne va a dormire nel suo letto di dolore dove passerà una notte di incubi a pensare alle rate del mutuo da pagare, le cambiali in scadenza, l’indebitamento con varie carte di credito. E sì perché il soggetto disperato si conforta comprando di tutto: dal materasso ad acqua al panfilo di 52 metri, aggravando, così, la sua situazione già oltremodo drammatica. Al mattino si impasticca di Tylenol per contrastare l’emicrania cronica della quale soffre da quando e’ nato, che lentamente sta annientando i neuroni. Poi via di nuovo al fronte a combattere guerre di dominio. Niente pasti regolari ma un ingozzamento in stile oca da patè in svariate ore del giorno. Una bibita al guarana’ ed e’ pronto per un altro round.
A questo punto della tragedia dell’uomo comune, io mi chiedo: questa sarebbe la società del benessere?
Mi sembra di ravvisare nei tratti di questa società moderna e libera e la cui costituzione afferma ed esalta il diritto alla felicità, una beffa bella e buona.
Benessere? Eccome no! Un benessere tragico incentrato sulla sconfitta, una
constatazione disperata che la promessa della prosperità è stata elusa e delusa e che la stessa esistenza dell’appagamento e’ minacciata dall'impotenza e dal rischio. In questo orizzonte di tristezza e desolazione il povero uomo comune vive una vita ricolma di incertezze e angoscia sostenuto abilmente dal suo analista che anziché prendersi a cuore la sua depressione prende a cuore il suo portafoglio. Ma non e’ finita qui. Essendo un incurabile insicuro l’uomo medio investe in corsi di formazione su come accrescere l’autostima e sul pensiero positivo alimentando il buco nero sul suo conto corrente e la sua prostrazione. In quanto a risultati, sono uguali allo zero Kelvin!L’Americano medio crede di far parte di un grande progetto (questo e’ quello che gli han fatto credere e lui se l’e’ bevuta!), di una grande squadra, il popolo Americano, che lavora a grandi cose. Quali siano queste grandi cose non si e’ ancora capito. Mentre lui, il piccolo grande uomo, si ammazza di lavoro, viene anestetizzano con il marketing, un agente patogeno che attacca le menti debilitate e stressate, infettandolo con la sindrome dello shopping selvaggio. Ed ecco apparire all’orizzonte la donnina nevrotica con sette shopping bag di carta sulla quale spicca la scritta Macy’s o la famigliola contornata dalla prole obesa di ritorno da Toys’R’Us che trascina enormi sacchetti di plastica con dentro inutili giocattoli che finiranno in magazzino il giorno dopo.

Wednesday, October 05, 2005

IL PARCO DEGLI ORRORI





Ci sono giornate in cui mi piace abbandonarmi all’attività’ oziosa di passeggiare nei parchi. Mi soffermo a guardare gli scoiattoli intenti a cercare ghiande o arachidi lasciate dai “VILLEGGIANTI della DOMENICA” e le foglie degli alberi che cominciano ad ingiallire.
Ed ecco che oggi mi capita di approdare al Parco di Socrate, con un nome così non posso che trovare pane per i miei denti, penso. Chi meglio dei filosofi greci amava oziare abbandonandosi alle loro meditazioni? Bene, ho trovato proprio il posto giusto!
Ma anziché generare delle buone riflessioni, mi e’ venuto il mal di testa. Sono capitata nello sfortunato periodo in cui alcuni “ARTISTI EMERGENTI” espongono le loro opere d’arte, così le chiamano, offendendo l’operato di quelli che magari del talento ce l’hanno e le cui creazioni vanno sotto lo stesso nome. Ad ogni modo, in un prato spellacchiato che alcuni nerboruti giovani cercavano di innaffiare, con risultati sconfortanti, spiccavano alcune mastodontiche oscenità. Giudicate voi, guardando le foto e leggendo i commenti qui di seguito.
LA CASA INVOLONTARIA Ma chi e’ il cretino che costruisce una casa involontariamente? E poi una casa che sembra una di quelle casse natalizie che ti arrivano a casa come regalo e non hai neppure il coraggio di aprire, tanto sai già che dentro troverai il Tavernello da tavola e l’Asti Cinzano!
STALAGTITI E va be’ se vogliamo chiamarlo così. A me sembra più il pene dell’uomo del Similaun ritrovato tra i ghiacci subito dopo un orgasmo con la donna di Neardental!
LASCIATI MORIRE Già il titolo non da’ speranza ne’ all’opera ne’ all’artista. Una serie di cartelli stradali con su scritto il nome della strada al cui palo sono incatenate delle biciclette semi distrutte. Ma cosa diavolo significa? Che se parcheggio la mia bicicletta in una strada di New York per compararmi le sigarette quando esco dal Tabaccaio me la ritrovo così?
Dulcis in fundus una vera, apocalittica, imponente, titanica PORCHERIA! Un ludibrio a spese del passante. Un oggetto non meglio identificato che farebbe più bella figura in un cassonetto AMIU mentre l’artista troverebbe conforto nel reparto di neurologia.

Tuesday, October 04, 2005

IL TONNO CAMBIA LOOK


Qualche mago del marketing ha deciso di incrementare le vendite del tonno ALBACORE e lo ha fatto diventare un prodotto da acquisto d’impulso. Eliminata la scatoletta di metallo con costi, fra l’altro superiori, il tonno e’ stato infilato in una bustina sotto vuoto spinto e sistemato sul display da cassa. La massaia media, quella che esce di casa in PANTOFOLE, con i capelli come un MOCHO VILEDA e paurosamente senza trucco, non si lascerà sicuramente sfuggire l’occasione di aggiungere questo “innovativo” prodotto al carrello della spesa. Poiché la sua vita ruota attorno al Supermercato rionale ed e’ dotata di un unico neurone (quello assegnato agli acquisti) non appena il nervo ottico invierà l’impulso al cervello, automaticamente la mano ciompa abbranchera’ la bustina celeste per depositarla direttamente sul tapis roulant della cassa assicurando un bel BONUS per il successo ottenuto all’ufficio marketing.

Sunday, October 02, 2005

CACCIA ALL’UOMO PER MARIAH CAREY


Forse stanca di fare il bagno con il suo cane, Jack, e chissà cos’altro! Mariah Carey e’ volata a Londra a caccia di un uomo. Sembra che qualcuno le abbia detto che gli Inglesi sono molto gentili dei veri gentleman e Lei, la diva capricciosa, sente che si merita un uomo pronto a coccolarla, a leccarla e a scodinzolare quando torna a casa. Jack sta invecchiando e prima poi dovrà rimpiazzarlo inoltre ha la brutta abitudine di lasciare le sue zecche nell'acqua del bagno! Così e’ decisa a trovare marito. Aiutiamo questa povera ragazza a recuperare un uomo. E’ un disperato caso umano! Soffre di solitudine. Aiutiamola a trovare il principe azzurro. Charles, purtroppo, non e’ più disponibile ma contiamo su parenti e amici. Se avete qualcuno da segnalare lasciate gli estremi su questo blog. E’ un’ opera di bene!