COLAZIONE DA TIFFANY
” Moon River
wider than a mile
I’m crossin’ you in style…”
Ma ci credete che non sono mai entrata da Tiffany?
E’ vero che non ho ancora trovato l’equivalente di Donald Trump ma un giretto da turista potevo anche farmelo, no?
Ma per fare cosa? Magari un ciondolino d’argento, un piercing per la lingua, forse se vendo lo stereo…ma… quasi, quasi mi fermo. Non e’ l’alba e non ho preso il taxi giallo ma ci sto passando davanti a piedi, assieme ad un’orda di impiegati, camerieri e nullafacenti. Certo che il tipo alla porta in giacca e cravatta mi mette già in soggezione. Mi saluta. Non e’ che adesso si aspetta che faccia acquisti, chesso’, magari vuole la mancia per aprirmi la porta. Do un’occhiata all’interno e vedo un tipo in bermuda e cappello da baseball degli Oklahoma Sooners, per cui entro.
Tutti mi salutano con l’inchino e sfoggiando dei gran sorrisi alla Jr di Dallas, mentre l’occhio mi balza sopra i monumentali trofei di foglie secche. E’ pazzesco! Ci sono più commessi degli oggetti esposti e sono tutti in tenuta da becchino. Una coppia di sprovveduti si aggira con un sacchetto di plastica trasparente con dentro le brioches, cercando un tavolo dove fare colazione. I turisti sono già dentro, dopo aver fatto razzia nei negozi precedenti, e sfoggiano un carico di sacchetti di carta griffati.
Dopo aver visto la collezione di Paloma Ricasso, che, sinceramente, non mi sembra un capolavoro, decido di cambiare piano. L’ascensore si apre e sbuca un individuo con un completo cremisi orrendo che mi chiede dove voglio andare. Eh, saperlo. Butto lì un third floor. Eccoci. Ah, beh, ecco l’oggetto che cercavo: un bell’ombrello con il manico d’argento di Elsa Peretti, un oggetto, quasi necessario per la salute psicofisica dell’essere umano, specialmente quando lo dimentichi sul sedile della metropolitana. C’e’ anche una frusta con l’impugnatura d’argento. Sarà per cavalli o per Valchirie sado-maso? Detto fra di noi, mi sembra molto più interessante la vista sulla quinta con scorcio sulla 57ma che tutto il resto. Al quinto piano le donne delle pulizie in divisa dell’AirFrance spolverano la chincaglieria indossando guanti bianchi. Dentro una teca di vetro c’e’ un coniglio pasquale in porcellana che mi mette addosso una discreta tristezza, insomma, non e’ ancora Natale e ci sventolano sotto il naso le decorazioni per la Pasqua.
Girovago ancora un po’ tra i display immacolati per notare la quantità di sopramobili e accessori vari, essenziali per la conservazione dell’equilibrio energetico. Per esempio, credo sia fondamentale possedere un triangolo per raccogliere le palle del biliardo d’argento e un set di tazzine nere con viole del pensiero colorate, inoltre per un equilibrato sviluppo mentale e motorio, tutti i bambini dovrebbero avere la tazza d’argento con il porcellino o il coniglietto. Sono soldi ben spesi, considerate le volte che volano dal seggiolone.