Friday, February 23, 2007

L'UOMO CON LA VALIGETTA

L'uomo con la valigetta abbraccia la teoria secondo la quale pensa di essere infallibile. Il sorriso beffardo alla quinta essenza, promulgato dal cervello nevrotico e liofilizzato dai grassi transgenici. L'apparato riproduttivo stressato dall'eiaculazione precoce. Due rughe a squaciargli il viso. Proprio lì, agli angoli della bocca, dalle labbra sottili come la lama temperata di un taglia balse, che gli regalano inconsapevolmente l'aspetto di un burattino.
Va di fretta. Quel ritmo autolesionista che lo porta in rotta di collisione con una giornata di lavoro full-time. Una giornata intera seduto sulla seggiola dietro il separè alla luce artificiale e il riscaldamento ad aria che gli solletica il pomo di Adamo e l'ha reso squamato come un'anaconda. Reagisce con gentilezza e intanto accumula un liquido verdastro che gli ha già contaminato il fegato. Un giorno se lo ritroverà spappolato e allora cercherà casa a Miami Beach. Intanto somatizza l'ira e si procura di volta in volta cefalee a grappolo o gastriti da acido acetilsalicilico. Talvolta esplode in frammenti criptici, accolti come battute di spirito dai colleghi che si fanno pure un paio di sane risate.
Ritorna a casa. L'estratto conto della carta di credito lo aspetta sulla scrivania assieme a quattro simpatici pargoletti che stanno depilando il Bobtail nella vasca da bagno.
L'angelo del focolare sta rosolando gli hot dog nel micro onde e ha aperto un paio di scatole di fagioli in condensato di glucosio e cipolla. Si liscia il doppio mento nell'attesa.
Alla Tv Bush si dichiare un eroe e abbatte una quercia secolare con un caterpillar, poi va a farsi una birra nel suo ranch a pannelli solari.
Crash! Boom! Sbang! L'uomo con la valigetta si affaccia al balcone giusto in tempo per vedere la sua auto sparire sotto i pneumatici di un autoarticolato guidato da Conan il Barbaro versione afro-american che ha svoltato a sinistra. Beve una birra. Rutta fragorosamente poi si accascia sul divano a fiori in stile country e si rolla una canna di karkadè. La giornata può dichiararsi conclusa.

Labels: , , ,

Monday, February 12, 2007

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

Da mercoledì 14 febbraio sarò ospite del blog di Grazia per una settimana, perciò potrete leggermi qui oppure qui.
Un grazie alla redazione di Grazia blog per l’ospitalità’.

Thursday, February 08, 2007

NEWS


Ah! Ho una notizia interessantissima. Roba grossa. Spegnete la radio, mettetevi comodi. Avete le pantofole? Stappate un birrozzo…
Io non stavo proprio nella pelle. Erano mesi che attendevo. Mi e’ quasi esplosa un' ulcera, eh, eh, sono un tipo emotivo…beh ora ci siamo …il nuovo album di Yoko Ono e’ finalmente uscito. Non so se mi spiego. Non e’ forse un evento da annali storici? Ma c’e’ di più. Si’, non e’ che finisce tutto qui. Lei, la diva stagionata con gli occhiali da mosca, sarà da Borders lunedì per firmare copie del suo cd, un momento unico, eccezionale veramente. Ma frenate l’eccitazione, sarà una concessione limitata. La vedova allegra firmerà e basta, come e’ specificato a caratteri cubitali su tutti i giornali, quindi niente domande o richieste strane, semplicemente mettetevi in fila in silenzio e attendete il vostro turno.
Ora, dopo aver appreso la notizia, alcuni forti dubbi mi hanno attaccato la mente: perché gente come i Flaming Lips, insomma sono bravini, o i Peaches, o i Porcupine Tree che a me piacciono pure, si sono messi a selezionare un pezzo dal catalogo di Yoko, lo hanno riarrangiato per tirarne fuori una cover remix e creare un album in onore del talento della Signora Lennon?

Monday, February 05, 2007

POTATOES CHIPS PER INTENDITORI


E’ nata una nuova figura professionale. Grandi opportunità per tutti quelli in sovrappeso, affetti da sindrome metabolica, possibilità di carriera per gli obesi convinti che ci tengono a mantenere i trigliceridi a livelli astronomici, amano il rischio cardiaco e aspirano alla coltivazione del calcolo biliare: il degustatore di patatine fritte in sacchetto, le così dette “chips”.
Magari vi sembrera’ pazzesco ma talvolta leggo dei giornali. Sì, mi capita. Li raccolgo dalle teche per la strada e poi ci passo il tempo in treno. Oggi, mentre aspettavo sulla piattaforma la metro, sottoforma di iceberg, fra l’altro non credo nemmeno di avere più le orecchie, spazzate via da una gentile brezza artica - no, tanto per dire -, mi trovo ad avere sotto braccio “The ONION”, che decido di aprire sconvolta dalla quantità di individui irragionevolmente antiestetici, anch’essi in attesa. Sbircio di qua, sbircio di là, c’e ben poca sostanza ma credo che, almeno, la carta sia riciclata. Poi mi perdo ad osservare la faccia intuitiva e perspicace, come di un bue imbalsamato, di un tizio ritratto nella sua cucina, meravigliosamente arredata Semeraro, mentre posa plasticamente con la mise di un terremotato elegantemente rifornito dalla Croce Rossa.
Un uomo che ha dedicato gli ultimi anni della sua vita ad ingoiare chips per scoprirne gusti e retrogusti. Un uomo che e’ in grado di riconoscere anche bendato tracce di sour cream nella malgama bisunta delle Cape Code Potatoe Chips, un uomo le cui papille gustative sono state generosamente dotate di un talento eccezionale: Nathan l’esperto mondiale in materia di snack accorcia-vita.
Quest’uomo incredibile, un vero miracolo che sia ancora vivo, si esprime con estrema saggezza e professionalità in materia, la saggezza di uno che ha lavorato per 4 anni presso un discount, mangiando chips e hot dogs dietro il bancone.
“ Gli aromi di sour cream e cipolla sulla patata Lay sono robusti ma senza sopraffare il sapore della fragile patatina e si mescolano ad una ricca, inaspettata fragranza di olio di canola.”
Secondo questo dotto ragazzo che ci tiene alla salute, ingozzarsi di patate fritte non significa solo godimento per le papille gustative e gran festa per il colesterolo, e’ anche un piacere visivo quando, sollevando alla luce il prezioso snack, si possono ammirare sfumature di colori che vanno dal giallo al verdognolo al marrone e palpare lo strato di sale marino che le ricopre come una polvere magica. Scegliere un sacchetto di patate dallo scaffale di un supermercato e’ una pratica diffusa.
Ma quanti di voi sono dei veri esperti del gusto e sono in grado di portarsi a casa i prodotti migliori?
La bontà del prodotto è data da un insieme di caratteristiche che sono determinate dalla cura, dall’attenzione, dall’amore nella preparazione da parte del produttore, la cui missione e’ fare più soldi possibili, investendo il minimo indispensabile.
Da un anno a questa parte, Mr Chip organizza party mensili di degustazione.
In ogni incontro, una buona parte della serata, e’ dedicato all’assaggio guidato di chips aromatizzate.
Per imparare come si degustano, oltre all'esame visivo, olfattivo e gustativo, infatti, si esegue anche un esame tattile per saggiarne l’untuosità’. Insomma, un'immersione totale in un mare di patatine fritte.
Secondo Nathan, trovare un sacchetto di patatine definibili ottime, può essere frutto di una ricerca, pazza e disperata, durata dei mesi.
“Per il mio compleanno, l’anno scorso, ho aperto un sacchetto di Doritos rimasto a decantare per tre anni nella dispensa. In questi anni di invecchiamento hanno sviluppato una leggerissima essenza di rancido che li ha resi eccezionali. Forse l’ho già detto ma lo ripeto, l’anno 2003 per i Doritos e’ stato l’anno migliore.”
In attesa delle Olimpiade della patatina fritta che avranno come scopo sociale quello di favorire la conoscenza e la valorizzazione dell’alimento “patata fritta” ed il suo corretto abbinamento a tavola, auguriamo a Nathan ancora tante pantagrueliche mangiate in compagnia del suo piatto preferito.

Thursday, February 01, 2007

SCULTURE


Gattasorniona mi chiedeva della mostra di Ron Mueck. Bene. Ovviamente non me la sono fatta sfuggire. Nikita se l’e’ andata a vedere lo stesso giorno che ha incontrato la lesbo fotografa. Anche perché le due esposizioni erano attigue. Ecco, diciamo che non ne ho parlato perché, in questo caso c’e’ poco da ridere. Ron e’ un grande. Le sue sculture sono incredibili, i dettagli semplicemente agghiaccianti: li avete mai visti i peli del naso in una statua?Lui li fa con la perfezione di madre natura. Le dimensioni talvolta lasciano sconcertati: enormi e perfette.

Ora, vi lascio alle immagini per le quali ho rischiato di essere linciata da un gruppo di guerrieri della notte travestiti da guarda sale, con l’occhio rassicurante di Jack Torrance e la carica distruttiva di una comitiva di hooligans carburati a Guinness.





.