Friday, August 05, 2005

UNA GIORNATA DA... URLO


Oggi mi sento orribile! Mio Dio! A guardarmi allo specchio c’e’ da farsi venire una depressione cronica!
I capelli come spinaci gettati nell’acqua bollente e quelle rughette attorno agli occhi che giurerei di non aver visto ieri o forse stavano sotto il fondotinta. Non so. A volte ho dei vuoti di memoria. Mentre continuo l’analisi della mia faccia la situazione diventa sempre piu’ critica. E’ uno di quei giorni che sei gia’ a pezzi sin dal mattino. Ripongo tutte le mie speranze in una tazza di caffe’. Sono cosi’ a terra, dopo aver notato che i punti neri sul mio naso stanno aumentando, che mi vien voglia di accompagnare quel caffe’ con qualcosa di dolce. Naturalmente in questa casa non esiste nulla che si avvicini neanche lontanamente ad un pavesino. Lo faccio per non cadere in tentazione. Pura ipocrisia! Tanto giusto qui sotto c’e’ un caffe’ colombiano che sforna lecornie super caloriche tutto il giorno!
E cosi’ mi infilo un pastrano orientale e un paio di occhiali da sole e vado a ringalluzzire il mio morale davanti ad una brioche al formaggio e guava. Adesso che mi sento gia’ meglio e con qualche cuscinetto di cellulite in piu’,torno su’ e cerco di sistemare anche il mio aspetto. Un’ impresa quasi impossibile! A meno che non mi affidi ad un esperto restauratore di opere antiche o per risultati duraturi ad un chirurgo plastico!
Comunque quando versi in una situazione cosi’ disperata non ti resta che uscire con un paio di carte di credito e mettere in una situazione disperata anche il tuo conto in banca!
Ho deciso che andro’ a fare, come dicono i francesi, du leche-vitrine, tradotto in gergo potabile vado a dare un’ occhiata alle vetrine sulla quinta. Do’ solo un’occhiata! E chi si puo’ permettere di fare acquisti sulla quinta se non sei giapponese e hai deciso di far fuori l’accumolo per il fondo pensione per un completo di Gucci!
Ho voglia pero’ di qualcosa di speciale cosi’ chiamo una Limo. Non sono mai salita in una di quelle interminabili Limousine e penso sia arrivato il momento di provare anche questo.
Tiro fuori dall’armadio un vestitino di seta. Controllo che non sia tarmato. Non si sa mai. E’ in disuso da anni. Me lo infilo trattenendo il fiato, speriamo che le cuciture reggano! Ci abbino una pochette dove infilo la mia carta di credito (non si sa mai. Magari mi si rompe un tacco della scarpa e sulla quinta si sa tutto e' overpriced). Scendo giu’ e la Limo e’ li’ che aspetta luccicante, dai discreti finestrini fume’.

2 Comments:

Anonymous Anonymous said...

....e poi...??

4:36 AM  
Anonymous Anonymous said...

ps. non è che voglio rimanere anonima...è che non riesco a inviare messaggi con altra procedura....è il colmo!!!

4:38 AM  

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