Tuesday, October 11, 2005

UN WEEK-END DA LEONI


Oggi si festeggia “COLUMBUS DAY” in onore del genovese che scoperse l’America, così narra la storia anche se sembra che i primi ad approdare nel Nuovo Mondo siano stati i Vichinghi. Colombo o Vichinghi, sta di fatto che il week-end appena trascorso era un fine settimana lungo e abbiamo avuto la brillante idea, assieme agli altri 7.999.999 abitanti, di passarlo fuori.
Sabato 8 Ottobre 2005, ore 8,00 del mattino.
Eccoci pronti a partire per il Maryland (la terra di Maria) meta prescelta per passare il week-end e naturalmente dopo cinque mesi di arsura proprio oggi e’ arrivato il MONSONE estivo! Decidiamo di ritardare un po’ la partenza nella speranza che il monsone si intenerisca davanti alla famigliola in partenza ma la situazione peggiora di minuto in minuto. Il monsone si e’ tramutato nel DILUVIO UNIVERSALE e ho già notato due lumache e due rospi che tentano di salire in auto. Impossibile cambiare meta. La perturbazione sta interessando tutto l’EMISFERO BOREALE, le uniche possibilità sono Australia e Nuova Zelanda. Pensiamo che sono mete interessanti ma non siamo preparati ci manca la cartina geografica. Decidiamo, perciò, di proseguire secondo programma. Dopo aver fatto una seconda doccia per sistemare i bagagli sotto l’alluvione, partiamo. Con estremo gaudio notiamo che le strade sono abbastanza sgombre. Sembra che la pioggia abbia dissuaso molta gente a lasciare la città per passare l’week-end fuori ma il giubilo e’ di breve durata dopo venti minuti siamo già “incastrati”. Dopo un’ora di transito a 3 km all’ora la coda svanisce. “EFFETTO FARFALLA”? No, “effetto imbecille” che preso dal panico davanti alla pioggia ha rallentato l’intero tratto autostradale creando il caos! La nostra “Itaca” e’ ancora lontana e il diluvio non cessa. Cosa c’e’ di bello da fare seduti in macchina mentre il paesaggio e’ cancellato dall’effetto aquaplaning? Guardare le altre auto che passano e imprecare i soliti sbandati per le manovre pericolose. Superiamo un paio di catorci infami, poi la SuperFiga con la Toyota cabrio e un interminabile camion con motrice giallo evidenziatore. Mentre la fiancata della motrice mi sfila vicino noto la scritta a caratteri cubitali sulla fiancata: “SAN MICHELE PROTETTORE DEGLI AUTISTI” con l’effige del santo dalle dimensioni di un affresco di Giotto. Ma quanta gente c’ha da proteggere sto’ poveraccio di San Michele? Aveva già farmacisti, doratori, commercianti, fabbricanti di bilance, giudici, maestri di scherma, radiologi, polizia e paracadusti e adesso anche gli autisti, e’ il santo più gettonato. Intanto il diluvio sta creando un effetto “nebbia in Val Padana” e ora capisco il perché della motrice giallo evidenziatore.
E finalmente dopo cinque ore “CANTANDO SOTTO LA PIOGGIA” arriviamo all’Hotel. Smettere di piovere? Non se ne parla nemmeno.

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