Thursday, November 24, 2005

STORIA DI UN TACCHINO E DI UNA GALLINELLA


Era il mese di Novembre e le giornate si erano accorciate. Una nebbiolina fina imbiancava le mattine e nel pollaio i ruspanti se ne stavano al calduccio immersi nella paglia fino al collo.
La noia accompagnava le uggiose giornate, così il tacchino decise di organizzare una festa in maschera con premio finale per il miglior costume. Fece stampare dei volantini e comincio’ a distribuirli tra gli abitanti del pollaio. All’inizio i volatili dimostrarono scetticismo ma poi, grazie ad una battente propaganda indetta dal tacchino, cominciarono a creare i loro costumi. La gallinella Gaia un giorno fece chiamare il tacchino.
- Ehi tacchino, come pensi che io possa preparare il mio costume che son qui che covo le mie uova e non mi posso muovere?
- Non puoi chiedere a qualcuno che ti aiuti? Chesso’ a tuo marito il gallo?
- Ah, beh, quello e’ tutto il giorno che fa’ la corte alle quaglie, figuriamoci se mi da’ una mano!
- Chiedi alle tue amiche
- Buone quelle! Tutto il giorno a fare pettegolezzi!
- Beh, forse io ti posso aiutare. Faremo così, prenderò alcune penne dal mio mantello e chiederò al gatto di prestarti la sua cuffietta rossa fatta all’uncinetto ed il gioco e’ fatto. Che ne pensi?
- E io dovrei vestirmi da tacchino?
- Per un giorno cambierai identità e sarai ammirata per il tuo fantastico piumaggio e l’aspetto regale che denota noi tacchini.
- Um, ok ci sto.
L’indomani verso sera il tacchino tornò, come promesso, con le penne e la cuffietta e aiutò la gallinella a prepararsi per la festa.
- Ma guarda come stai bene! Se non sapessi chi si cela sotto quelle piume ti scambierei per un mio simile!
La gallinella gonfio’ il petto tutta orgogliosa. Coccccccodeeeeeee’
La festa inizio’ e si vedevano in giro polli vestiti da cani, faraone vestite da ratti e poi maialini e procioni e il gallo vestito da fattore. Su un vecchio giradischi abbandonato nel pollaio suonava “Nella vecchia fattoria”; si bevevano uova di quaglia e vin brule’ e tutti danzarono fino a mattina.
Non appena l’alba si fece vedere il fattore entrò nel pollaio e ci fu un fuggi fuggi generale: chi ebbe la forza di svolazzare in cima ad un ramo chi si nascose nel pagliaio, solo la gallinella Gaia, che covava le sue uova, era rimasta lì al suo posto mascherata da tacchino.
- Ah, eccoti qua! Mio caro amico anche quest’anno il giorno del Ringraziamento e’ arrivato e domani verrai farcito con castagne e erbette!

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