Tuesday, January 10, 2006

CRONACA DI UNA SONNOLENZA NON ANNUNCIATA


Ieri era domenica e me la sono presa comoda. Niente sveglia, del resto come tutti gli altri giorni, una sana colazione a base di uova e bacon e un bel caffettone colombiano corretto panna. Mentre me la godo leggendo Calvin

, ascolto l’ultimo dei Codlplay

, gran bell’album fra l’altro, poi penso e oggi che si fa? Vedo il sole, un gabbiano e mi viene un po’ di nostalgia per l’Italia per cui scelta obbligata: vado al Metropolitan Museum a respirare un po’ di sana Europa.
Con la lena di un bradipo che ha bevuto un flacone di Valeriana, mi preparo e finalmente si parte. Sono le 12.15. La metro segue l’orario dell’week-end, per cui andamento lento, molto rilassato.
Una volta sul treno, noto di quelle facce in stile zombie che faticano a tenere le palpebre sollevate. E naturalmente dopo qualche fermata, seduto di fronte a me , chi ti vedo? “il bello addormentato nel treno”! E’ già nello stadio di sonno profondo effettivo e probabilmente si svegliera’ a Brooklyn. Goodbye! Scendo, piacevole passeggiatina fino al MET con temperatura primaverile. Che stranezza ci sono una quindicina di gradi!
All’interno il solito pienone. Mi fermo perché c’e il controllo delle borse e qui apro una parentesina. Perché paghino quella gente per non fare niente, e’ un mistero e un furto a spese degli utenti. Potrei tranquillamente introdurmi con un kalaschnikov, un’alabarda spaziale e un doppio maglio perforante che nessuno si accorgerebbe di nulla. La gentile “controllora” mi chiede: - scusi, può aprire? – e poi manco ci guarda dentro! E allora perché me la fai aprire e mi fai perdere tempo? Tanto il coltello a serramanico ce l’ho nella giarrettiera!
Hanno tutti l’aria molto sveglia. Intanto mi siedo sulle panchine nell’atrio e aspetto i ritardatari. Vicino a me un tipo sui 190 chili col baffetto che si addormenta seduta stante, emettendo un grugnito a 7000 decibel con principi di soffocamento e sibilo di sfiato.
Si va direttamente all’esposizione dedicata a Fra’ Angelico

ed e’ bello vedere che c’e’ dell’interesse. Un gruppo di ottuagenari in carrozzella riposano beati fra i dipinti del Beato.
Ragazzi ma che domenica!

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