Tuesday, March 20, 2007

BOND STREET


”Mi han chiamata Bond, Bond street e porto il peso della fama.”

Orbene, miei cari lettori, qui si continua a sguazzare in una melma grigia, scivolando pericolosamente tra un lastrone di ghiaccio e l’altro. Tutt’altro che un bell’andare per strada.
Vista la totale inerzia innanzi il destino a carattere nevoso e la mancanza di serie turbe masochiste per poter passare il pomeriggio in compagnia di quella “gran cagata”della La corazzata Potëmkin, decido, in ogni caso, di sfidare le avversità e, rischiando un paio di carpiati divaricati con balzo in avanti e arrivo sui talloni e alcuni enjambèe con cambio di gamba, già sulla porta di casa, mi lancio alla conquista dell’inferno di ghiaccio.
Ben presto la necrosi ai piedi comincia a darmi qualche fastidio, tipo intorpidimento, formicolio e allucinazioni, così per non arrivare allo stato di assideramento, mi infilo in uno Starbucks per un caffé. Dentro la solito ressa di feroci consumatori di frappuccino, animati dallo spirito degli Amici della Montagna.
Dopo un po’, mi ritrovo di nuovo coi piedi sul pack artico, dalle parti di Bond Street e per una fatalità che capita solo nei casi di eclissi totale di sole, mi ricordo che da quelle parti hanno appena inaugurato una galleria d’arte.
Ah, beh, qui si costruisce alla grande. Bando alle spese, grandi cambiamenti in corso. Bei negozi, condomini per miliardari del terzo mondo e un po’ d’arte per coltivare l’impressione che non e’ solo una questione di soldi.
Arte, arte una parola un po’ grossa per descrivere una specie di unicorno completamente realizzato con i copertoni Firestone Firehawk TZ200 Fuel Saver. Poi, ho scoperto che ultimamente va di moda, tra gli artisti del nuovo millennio, appiccicare, figurine ritagliate dalle riviste, su tavolette incerate di abete dei Nebrodi, creando dei capolavori simili a quelli che si possono ammirare nelle sezioni dei Boy Scout, preferibilmente nella branca dei lupetti.
Ancora sbigottita dall’avvenenza di cotante opere d’arte e raggiunto lo stato dell’illuminazione, mi trovo in stato di trans davanti ad un vetrina vuota, quando vengo trainata dentro da una Valchiria lampadata, posseduta da una minigonna inguinale a fior di pelle, abbinata ad un top di pelle di gatto, appartenuto a Wilma Flintstone nei momenti di calore. Niente paura! No, non si tratta di sequestro di persona da parte del "Pussy Galore's Flying Circus" ma solo di una strategia innovativa per promuovere un ristorante catalano di prossima apertura.
Con un energico sorriso berlusconiano, Brunilde mi illustra i must del locale, ancora un po’ sottosopra ma in dirittura d’arrivo.
- Ascolta me lo dai il tuo numero di telefono?
(Oddio, magari questa sta dall’altra sponda?)
La guardo perplessa. Mi ricorda Pamela Prati.
- Beh, così quando apriamo ti do un colpo di telefono.
Trotterella verso l’entrata e accalappia un tizio pelato con un loden blue che sta scrutando dalla vetrina.

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8 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Guarda, se ti puo far piacere ieri a Londra ha NEVICATO. Dieci giorni fa io ero a Green Park in mezze maniche e oggi sono in giro con soltanto gli occhi in vista, modello ninja giapponese.
Ma Bond street c'è pure qua! Come Soho .. mi domando se si copino spudoratamente o sia un caso. Ma alla fine hai dato il numero alla simpatica accalappiatrice di clienti?

3:19 AM  
Blogger takajiro said...

di sti tempi, dalle nostre parti, una tua foto con quel po' po' di donna varrebbe qualche soldo!
...se in più vi scambiate il numero di telefono...

4:13 AM  
Blogger Nikita said...

oby: nessun caso fortuito. Qui si copia spudoratamente dal vecchio continente.
Lei, ora, ha il mio numero e aspetto una sua chiamata a giorni.
spiderfedix: tu dici che ci sia da guadagnare?

7:39 AM  
Anonymous Anonymous said...

Cos'è il prologo del film: "Le avventure lesbo di una ex Manager ritiratasi a NY?".

;-)

9:16 AM  
Blogger takajiro said...

ma sai, tra vallettopoli, gli incontri "curiosi" di Sircana, i DICO in parlamento...una Giovannona Coscialunga che accalappia le clienti può far notizia!

9:41 AM  
Blogger Spoon of life said...

Hehehe i vorrei esserci in sti momenti con te hehehe...

Maria

12:46 PM  
Anonymous Anonymous said...

A me Pamela Prati ricorda "Que te la pongo" che porta diritto alla tua parentesi sulle sponde, che porta direttamente a Brunilde, e il cerchio si chiude. Lo so, sono fuori di testa.

2:30 PM  
Blogger Nikita said...

paolo: che bel titolo da top ten.
spiderfedix: Ah, ah, ah!
maria&stefano: sono avventure rocambolesche
felson: tutto cio' ti sta accadendo per via di marzo pazzerello?

11:07 PM  

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