Monday, February 05, 2007

POTATOES CHIPS PER INTENDITORI


E’ nata una nuova figura professionale. Grandi opportunità per tutti quelli in sovrappeso, affetti da sindrome metabolica, possibilità di carriera per gli obesi convinti che ci tengono a mantenere i trigliceridi a livelli astronomici, amano il rischio cardiaco e aspirano alla coltivazione del calcolo biliare: il degustatore di patatine fritte in sacchetto, le così dette “chips”.
Magari vi sembrera’ pazzesco ma talvolta leggo dei giornali. Sì, mi capita. Li raccolgo dalle teche per la strada e poi ci passo il tempo in treno. Oggi, mentre aspettavo sulla piattaforma la metro, sottoforma di iceberg, fra l’altro non credo nemmeno di avere più le orecchie, spazzate via da una gentile brezza artica - no, tanto per dire -, mi trovo ad avere sotto braccio “The ONION”, che decido di aprire sconvolta dalla quantità di individui irragionevolmente antiestetici, anch’essi in attesa. Sbircio di qua, sbircio di là, c’e ben poca sostanza ma credo che, almeno, la carta sia riciclata. Poi mi perdo ad osservare la faccia intuitiva e perspicace, come di un bue imbalsamato, di un tizio ritratto nella sua cucina, meravigliosamente arredata Semeraro, mentre posa plasticamente con la mise di un terremotato elegantemente rifornito dalla Croce Rossa.
Un uomo che ha dedicato gli ultimi anni della sua vita ad ingoiare chips per scoprirne gusti e retrogusti. Un uomo che e’ in grado di riconoscere anche bendato tracce di sour cream nella malgama bisunta delle Cape Code Potatoe Chips, un uomo le cui papille gustative sono state generosamente dotate di un talento eccezionale: Nathan l’esperto mondiale in materia di snack accorcia-vita.
Quest’uomo incredibile, un vero miracolo che sia ancora vivo, si esprime con estrema saggezza e professionalità in materia, la saggezza di uno che ha lavorato per 4 anni presso un discount, mangiando chips e hot dogs dietro il bancone.
“ Gli aromi di sour cream e cipolla sulla patata Lay sono robusti ma senza sopraffare il sapore della fragile patatina e si mescolano ad una ricca, inaspettata fragranza di olio di canola.”
Secondo questo dotto ragazzo che ci tiene alla salute, ingozzarsi di patate fritte non significa solo godimento per le papille gustative e gran festa per il colesterolo, e’ anche un piacere visivo quando, sollevando alla luce il prezioso snack, si possono ammirare sfumature di colori che vanno dal giallo al verdognolo al marrone e palpare lo strato di sale marino che le ricopre come una polvere magica. Scegliere un sacchetto di patate dallo scaffale di un supermercato e’ una pratica diffusa.
Ma quanti di voi sono dei veri esperti del gusto e sono in grado di portarsi a casa i prodotti migliori?
La bontà del prodotto è data da un insieme di caratteristiche che sono determinate dalla cura, dall’attenzione, dall’amore nella preparazione da parte del produttore, la cui missione e’ fare più soldi possibili, investendo il minimo indispensabile.
Da un anno a questa parte, Mr Chip organizza party mensili di degustazione.
In ogni incontro, una buona parte della serata, e’ dedicato all’assaggio guidato di chips aromatizzate.
Per imparare come si degustano, oltre all'esame visivo, olfattivo e gustativo, infatti, si esegue anche un esame tattile per saggiarne l’untuosità’. Insomma, un'immersione totale in un mare di patatine fritte.
Secondo Nathan, trovare un sacchetto di patatine definibili ottime, può essere frutto di una ricerca, pazza e disperata, durata dei mesi.
“Per il mio compleanno, l’anno scorso, ho aperto un sacchetto di Doritos rimasto a decantare per tre anni nella dispensa. In questi anni di invecchiamento hanno sviluppato una leggerissima essenza di rancido che li ha resi eccezionali. Forse l’ho già detto ma lo ripeto, l’anno 2003 per i Doritos e’ stato l’anno migliore.”
In attesa delle Olimpiade della patatina fritta che avranno come scopo sociale quello di favorire la conoscenza e la valorizzazione dell’alimento “patata fritta” ed il suo corretto abbinamento a tavola, auguriamo a Nathan ancora tante pantagrueliche mangiate in compagnia del suo piatto preferito.

10 Comments:

Blogger takajiro said...

...ed alla conferenza mondiale dei fegati, il sottosegretario alla sicurezza chiede soluzioni rapide e decise.."altrimenti saremo costretti a chiedere l'intervento del trapianto!"

8:12 AM  
Blogger Spoon of life said...

Oddio ma il pacchetto di Doritos vecchio di anni?! Oddio mi viene da rigurgitare solo al pensiero...comunque qui con ste patatine sono dei fenomeni hehehe dei gusti impensabili...

Ma che freddo fa?!...e' atroceee!!!

11:54 AM  
Blogger Nikita said...

spiderfedix: ...il trapianto del cervello!
maria&stefano: gia', un pacchetto invecchiato nella dispensa di rovere, un pezzo unico, per fortuna.

11:28 PM  
Anonymous Anonymous said...

ma è un lavoro bellissimo!
sai per caso se c'è un master universitario per qualificarsi in questa professione?

4:22 AM  
Anonymous Anonymous said...

La mia cellulite,solo a sentirne parlare,sentitamente ringrazia.
In compenso le Doritos invecchiate potrebbero anche farmi decidere di mettermi a dieta per la prima volta.Grazie ;-)

6:00 AM  
Blogger Unknown said...

Io vorrei fare l'assaggiatrice di tartufi ;-*

6:28 AM  
Anonymous Anonymous said...

Incredibile!!! :D




Ogni volta che vengo qui vorrei "travolgerti" di domande su New York....

10:37 AM  
Blogger Nikita said...

limiteumano: al momento no. E' prematuro. E' una professione nuovissima.
luna_tica: oh, ringraziamo Mr Chip. Io, per esempio, ho proprio bandito i sacchettini di chips dalla mia tavola. Non che ne facessi largo uso ma ora solo a vederle, penso a questo tizio, i suoi party, le sue mani grassocce e i doritos vecchi di tre anni e un senso di nausea mi assale.
placidasignora: di mare o di terra?
laura: fai pure ma una alla volta.

6:32 PM  
Anonymous Anonymous said...

E' un po' come se a un pigro fcessero fare il collaudatore di materassi...ognuno deve sfruttare le proprie doti!

3:28 AM  
Blogger Nikita said...

mad riot: sono d'accordo. L'importante e' non lasciarci le penne.

2:52 PM  

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