Tuesday, April 03, 2007

IL MEGA DEFICIENTE GALATTICO

Ore 9.35 del mattino, il Mega Deficiente Galattico arriva in ufficio. Completo marrone con panciotto e cravatta a disegni cashmere su camicia di una particolarissima tonalità di azzurro, riscontrabile solo nella barriera corallina di South Bank a sud dell’isola di Providencia ad una profondità di 85 cm sotto il pelo dell’acqua. Si siede sulla sua seggiolona foderata in Gore-Tex® dorato, impermeabile, traspirante e antivento, dalla quale a stento scendono le gambine tumidose, e accende il Pc con tastiera retroilluminata. In attesa della prima schermata sbircia dalla finestra: traffico. Si aggiusta gli occhiali modello Versace unisex-stainless steel con stanghette flessibili. La scelta perfetta per il vero pirla. Consulta le previsioni metereologiche on-line e poi si dedica alla lettura del suo blog preferito: I’m the boss, suck my blog. Si fa portare un bicchierone di caffé dalla segretaria perfetta: un virago di 138 kg con il doppio mento di Platinette e la pettinatura di Alvaro Vitali in “Pierino medico della SAUB”. Schermata veloce su Outlook, troppo neretto, richiude. Apre Word, clicca su: documento #78/top secret. Si mette a pensare. Sospira e poi digita sette caratteri con font Times New Roman. Si infila il mignolo nell’orecchio sinistro e inizia a sondare la possibilità di scoprire una falda di cerume sedimentata dal tempo. Cancella i sette caratteri e alza lo sguardo verso l’alto in cerca di una folgorante illuminazione.
Emette un peto fragoroso. Si spaventa. Guarda in giro. Non c’e’ nessuno. Cerca di aprire la finestra per arieggiare. Non ci sono finestre, solo pannelli di cristallo fissi. Accende l’aria condizionata. Un’ondata di pulviscolo parassitario lo investe. Tossisce. Corre a versarsi un bicchierino d’acqua dal dispenser. Si rimette seduto. Riordina la pila di cartelline che giacciono sulla scrivania dal giorno in cui il meteorite ha estinto i dinosauri. Ritorna con lo sguardo fisso al Pc. Citofona alla segretaria e si fa chiamare il project manager addetto al progetto “super top secret”. Trafelato e con tono molto autoritario con accenti che toccano il biasimo, l’ira e la denuncia spietata e diretta, esige un report – immediatamente - sull’avanzamento lavori, dimenticandosi che il progetto e’ stato annullato due mesi prima. Le sue brillanti strategie di attuazione stavano per portare l’azienda alla bancarotta.
Indice una riunione straordinaria senza oggetto e si fa preparare la saletta riunioni cieca con la moquette verde bottiglia.
Tutti prendono posto attorno al tavolo in radica.
Attacca il discorso con foga e disegna con le parole voli pindarici, circumnavigando intorno ad un’orgia di vocaboli profusi di nulla che lievita ad ogni virata, aggiungendo un crescendo vocale per sottolineare i punti cruciali.
I partecipanti vengono coinvolti in un processo di sublimazione dell’ego, alla fine del quale nessuno ha capito un emerito c...zo.
La seduta e’ tolta. Si ritorna alle scrivanie.
Guarda l’ora sul suo Rolex, acquistato da un cinese con l’alitosi all’uscita della stazione metropolitana di Canal street. E’ ora di pranzo. Si infila nell’ascensore diretto al Deli giù in strada, per comprarsi un sandwich farcito con tacchino, lattuga, fettine di pomodoro tagliate finissime e maionese alle erbette. Ritorna in un ufficio con il panino e una coca-cola light. Per non perdere tempo mangia davanti al computer mentre consulta una rivista porno. Deglutisce un primo bolo in preda all’eccitazione davanti ad un paio di enormi tette pompate con 35 chili di silicone biocompatibile a formulazione coesiva. Gira pagina e cerca di levarsi qualcosa che gli si e’ incastrato fra i denti usando l’unghia del dito mignolo. Ne estrae un filetto lungo e croccante,…sembrerebbe …quasi…assomiglia…rimesta nel suo sandwich per scoprire in preda ad una crisi di orrore mista a panico e un attacco di diarrea che si tratta della zampetta di uno scarafaggio con il corpo amputato che giace tra una foglia di lattuga e la fettina di pomodoro tagliata finissima. L’erezione si assopisce. Rientrato da una seduta plenaria nel bagno, si rimette a lavoro. Comincia a scrivere un’email ma poi si dimentica a chi era diretta, così la cancella. Cambia l’ordine delle cartelline sulla scrivania e si fa servire un altro caffé dal virago. Consulta un sito web specializzato nell’organizzazione di battute di caccia alla talpa nello Utah e fa un paio di telefonate per aggiornarsi sull’andamento di alcuni progetti che non lo riguardano.
E’ stata una giornata intensa. Stremato dagli eventi se ne va a casa. E’ un eroe. Si sente il peso della gloria addosso. La fama lo sovrasta. Mentre scende in metropolitana si sente gli occhi di tutti puntati addosso. E’ l’idolo della folla.

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11 Comments:

Blogger mario said...

Mi ricorda tanto la vita che ho fatto fino a due anni fa.
La gente che ho incontrato in quella parentesi (1984/2004).
Frequentazione di top manager e carriera in azienda dopo una gioventù passata a masticare rivoluzione.
Quando rivedo quell'uomo un pò lo rivedo così.
Per fortuna, ogni tanto, si ha la forza di rialzarsi in piedi ed andare avanti lasciandosi alle spalle quello che è inutile e non ha senso.
Un saluto

2:55 AM  
Blogger takajiro said...

lo scarafaggio non ci voleva proprio...la mattinata sarà ancora più difficile!
per carità, il mega deficiente se lo meriterebbe pure un insettucolo di tanto in tanto, ma è davvero disgustoso!

3:19 AM  
Anonymous Anonymous said...

Non so se è peggio lui o lo scarrafone...;-*

3:26 AM  
Anonymous Anonymous said...

ma lo pagano anche?
acc....

8:01 AM  
Anonymous Anonymous said...

Ammettilo è il tuo uomo ideale!

8:33 AM  
Anonymous Anonymous said...

Hai ma tu conosci il mio capo!

9:09 AM  
Anonymous Anonymous said...

Mi ricorda qualcuno che ho conosciuto e che son molto felice di non aver mai più rivisto da quando ho cambiato lavoro....

9:31 AM  
Blogger doppiafila said...

Nikita, è per questo che sei diventata ex (manager)? :-) Bellissimo post, mi è piaciuto.
Saluti, Doppiafila

10:13 AM  
Anonymous Anonymous said...

Un bell'infartino col sanwich in una mano e l'altra dentro la patta non ci stava male a quel punto no? O forse, considerato il personaggio, la semplice paura dell'infartino, per scoprire poi che si trattava di banale riflusso grastroesofageo: un rutto liberatorio alla coca cola e si ricomincia a vivere.

11:06 AM  
Blogger Nikita said...

mario: ciao Mario! Gia', hai detto bene...lasciarsi alle spalle cio' che e inutile.
spiderfedix: lo so e' disgustoso ma qui non e' una rarita' specie se ti approvigioni presso i Deli dei pakistani.
placidasignora: direi che e' molto piu' tenero lo scarafaggio mutilato.
angel: e' il bello dell'azienda!
paolo: adoro i parassiti!
oby: ho avuto il piacere. Un gran brav'uomo.
alessandra: noto un certo leitmotiv nei commenti.
doppiafila: Piu' o meno. Oltre un certo limite comincio a vomitare addosso. Saluti anche a te e grazie.
mago: poteva starci anche il rutto ma non volevo esagerare con l'aria, nonostante sia seduto su tessuto di Gore-tex antivento.

1:11 PM  
Anonymous Anonymous said...

Eccomi qui dopo un sacco di tempo!!
(non c'è qualche bizzarro personaggio lì che si stia dando da fare per dilatare le giornate?)
Che bello prendersi una pausa con i tuoi affreschi newyorkesi... anchese il dettaglio dello scarafaggio è veramente disgustoso!

2:46 PM  

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