Wednesday, February 08, 2006

FRESH DIRECT


Ho aperto il frigorifero e la situazione era tragica. A parte una bottiglia di vino aperta, un vasetto di capperi, aperto, e due fette di pane da toast, gli scaffali erano quelli di un supermercato russo prima della venuta di Putin.Nella dispensa, oramai, neanche le formiche ci mettevano più piede da mesi, così mi son detta: - forse e’ il caso di affidarsi a Fresh Direct. Apro il computer e mi metto online a fare la spesa. Click, mi accaparro un po’ di verdura biologica che costa il quadruplo e probabilmente e’ la stessa meravigliosa e salubre immondizia di quella convenzionale: entrambe non sanno assolutamente di niente. Click, click, click…ordine piazzato! Consegna prevista per domani sera tra le 18.00 e le 20.00.
L’indomani il camion con la cabina arancione arriva. Un ominide con carrello scende dalla motrice e comincia a caricare una valanga di scatoloni. Lo guardo sconvolta dalla finestra e mi solleva l’idea che forse deve consegnare anche in altri appartamenti.
L’ominide e’ già alla porta con il suo carico. Con orrore scopro che il carico e’ solo per me. Senza ritegno mi invade la casa con le scatole con su scritto Fresh Direct e ben presto l’appartamento si trasforma in una base accoglienza per terremotati. Finito di scaricare, firmo la ricevuta e mi accomiato con uno straziante arrivederci e grazie.
Osservo la distesa di scatoloni e con rassegnazione comincio ad aprirli. Vediamo un po’, cosa c’e’ in questo qui che ha le stesse dimensioni di un frigorifero Teka NF650. All’interno trovo due sacchetti di nylon: uno contiene una scatola di polistirolo l’altro un pacchetto avvolto a sua volta in fogli di polistirolo legati con un elastico a banda larga.
Apro la scatola di polistirolo, che potrebbe tranquillamente contenere un lettore di dvd, e ci trovo due pomodori incartati. Il pacchetto, invece, una volta aperto con strumenti di precisione, tra cui uno scalpello, un paio di cesoie e un seghetto recuperato da “Piccoli falegnami crescono”,rivela ben tre banane.
Passo al secondo scatolone. E’ leggerino ed enorme. Lo scuoto come un uovo di Pasqua e ci trovo un pezzo di salmone incartato, incelofanato e …surgelato.
Finito il disimballaggio, che ha richiesto un paio di ore di lavoro, c’e’ il problemino degli scatoloni vuoti che al momento ho sistemato in un paio di pile che arrivano al soffitto. Che fare? Potrei accendere un bel falò ed incenerirli ma ho il problema del parquet, non vorrei incenerire pure quello, oppure inzupparli d’acqua, farne una bella poltiglia con cui creare una riproduzione del cavallo di Troia da tenere in salotto. Ok, mi sa che come al solito li infilo tutti nell’ascensore e li porto nella zona materiale da riciclo.

6 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Vedi che hai fatto male a buttare i vasetti di yogurt con cui ti avevano omaggiata?

8:31 AM  
Blogger Nikita said...

Chi è causa del suo mal pianga se stesso e...si ricordi che lo yogurt e' un alimento sano che fa bene al sistema immunitario e alla pella ed e' facile da collocare.

8:46 AM  
Anonymous Anonymous said...

Però potevi fare una bella foto a tutti gli imballaggi...

12:30 PM  
Blogger Nikita said...

...la prossima volta!

1:54 PM  
Anonymous Anonymous said...

Quindi mi stai dicendo che vuoi riprovarci? Temeraria!

3:09 PM  
Blogger Nikita said...

Quando la fame mi mettera' alle strette, mi sa che chiamero' di nuovo l'ominide.

3:28 PM  

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