Tuesday, January 31, 2006

ST MARKS PLACE


Purtroppo il sano folklore di St Marks Place sta sbiadendo sotto il segno della globalizzazione. Quei simpatici negozietti che vendevano articoli per sado-maso e new-gothic stanno cedendo il posto alle insignificanti catene, e i punk che una volta animavano il quartiere sono un lontano miraggio. Succede ancora che, nelle notti di luna piena quando l’orbita di un oggetto della cintura di Kuiper viene perturbata dalle azioni di qualche pianeta gigante, qualche sparuto rappresentante delle creste colorate, con i suoi piercing e stivali dalla zeppa trampolata, appaia come la Madonna di Medjugorje per poi dissolversi al contatto con l’aria.

In questa stradina, a ridosso dell’East Village, si possono ancora trovare dei tuguri dove e’ possibile acquistare dei reperti bellici come audiocassette di seconda mano, ammesso che esistano ancora i mangiacassette o i registratori con cui ascoltarle, o posti dove, in un lindo e splendente ambiente in stile spelonca africana, ci si può far tatuare la faccia di un Rottweiler o uno zombie che suona una stratocaster.
Chipotle Mexican Grill, un’orribile catena che serve Tex-Mex, ha piazzato le tende tra il Mandala Tibetan Store e Search & Destroy un ospitale negozio sistemato al piano rialzato che offre abbigliamento di seconda mano e oggettistica hardcore tipo manganelli a forma di pene e altre delizie per menti allegre.
Entrando, oltre ad essere investito da una zaffata di muffa e stantio vieni accolto da una rilassante musica punk che esce dagli speaker a migliaia di decibel e dal faccione di un maiale in formalina.
Il commesso, che sembra più adatto ad un display di Madame Tussauds, e’ un ragazzo giapponese molto fine con le meches e uno scorpione tatuato sul collo.
Affrettatevi a visitare questo piccolo reliquiario, prima che l’avanzata di Gap, Blockbuster & Co., radano al suolo un pezzo di sana America.

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