IL SENSO DEI NEWYORKESI PER LA NEVE
Che sorpresa! Alzarsi una domenica di febbraio mentre c’e’ in atto una tempesta di neve. Inaspettata, o forse no, una valangata di neve e’ arrivata anche quest’anno, con un certo ritardo sulla tabella di marcia ma abbondante come uno tsunami.
Le auto parcheggiate erano praticamente sparite sotto la coltre bianca. Traffico inesistente e vi dirò di più gli operatori ecologici
Silenzio assoluto fino alle 10.00 del mattino.
Solo i proprietari dei cani erano in giro con i loro amici pelosi che defecavano come vacche con la dissenteria sulla distesa immacolata, lasciando residui nauseabondi identificabili anche dalla sonda spaziale Mars Express/Beagle 2.
Poi qualcosa ha cominciato a muoversi. Squadre di arditi armati di pala hanno cominciato a spalare come minatori impazziti con risultati inesistenti vista l’intensità’ della tormenta.
Intanto alcuni astuti dal quoziente intellettivo molto al di sotto della norma, cercavano di uscire in auto rimanendo incastrati dopo 2 metri, bloccando definitivamente il traffico stradale.
Così in questa atmosfera tra il serio ed il faceto con il dinamismo che e’ proprio di una giornata di neve, me ne andavo per un “late Brunch” al Diner sotto casa mia. Una volta dentro mi sono trovata davanti una scena da baita in Val Senales. Il locale era super affollato di gente imbacuccata che consumava il pranzo con addosso giacche a vento per escursioni sull’Everest e colbacchi in lapin con tanto di paraorecchie, manco stessero mangiando in un accampamento di Lapponi. La temperatura all’interno era molto simile a quella della Repubblica del Congo quando il sole e’ allo zenith. Perciò mi son detta: -facciamoci questo grasso hamburger con la salsa cajun e roquefort! Tanto fuori nevica, abbiamo tutti bisogno di calorie per affrontare la domenica all’insegna del candore.
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