Monday, June 12, 2006

AROMA THERAPY


Tempo fa’ ad una conferenza mi capito’ di incontrare un’ omeopata/psicologa, meglio nota nell’ambiente come - “la bionda di Chinatown”-. Così tra un consiglio e l’altro, un elisir alla vodka e un impacco di foglie di Ginkgo Bilboa, mi suggeri’ un magico posto per massaggi, proprio a Chinatown. Quale miglior regalo per una domenica pomeriggio all’insegna del relax, la pace, irrorata da olii profumati…Beh, non ve la faccio lunga, ci sono andata.
Al mio arrivo sulla porta c’e’ una specie di sfinge che mi accoglie con la cordialità di un San Bernardo dispensando sorrisi tinti da un rossetto color lampone che le sta veramente male e, vista la perfetta conoscenza della lingua inglese, mi avvia all’interno con una serie di gesti e suoni gutturali non identificati. Una volta dentro, degli effluvi odorosi più che maleodoranti: da sentori di miasmi pestiferi a materiale organico in decomposizione, mi stendono all’istante. Barcollando e in preda ad un conato di vomito, noto che, forse, la fonte di tale feroce fetore può essere l’acquario dei pesci, il quale ha la trasparenza di un barile di greggio e sul quale galleggiano carcasse di animali preistorici. Ancora stordita dalla potente aggressione attuata ai danni delle mie narici, mi trovo davanti una tizia dall’alito maligno e un inquietante groviglio di denti che in alfabeto morse mi chiede se sono Bob (Sì, ok, e’ vero che non mi ero stra impegnata nella fase del trucco ma la dentona deve essere stata anche miope e affetta da maculopatia essudativa) e mi spinge delicatamente verso un’altra stanza mentre passo in rassegna una serie di facce da turisti con ancora la Nikon con teleobiettivo e lenti Zeiss appesa al collo in attesa di trattamenti ai piedi.

Il secondo locale che costituiva questa Beauty Farm casereccia, era una specie di obitorio con otto lettini, dove nel semi-buio alcuni corpi dalle fattezze disastrose si abbandonavano alle dolci carezze delle mani esperte di una massaggiatrice. Un bel ambientino dalle contaminazioni grunge, arricchito dall’odore di stantio che si mescolava a quello terrificante di chi soffre di iperidrosi plantare fetida, creando un’atmosfera dai risvolti anestetici.
La mia simpatica accompagnatrice sfoggia dei gran sorrisi e ogni volta che apre la bocca ho il timore che tutti i suoi denti si sfilino improvvisamente dagli alveoli e finiscano per terra. Individuato un lettino libero, “dente di fata” mi porge un cestone di plastica dove deporre i miei possessi. Mi sento come se fossi per essere accolta in un carcere femminile o una casa di cura per malattie mentali.
Per fortuna non c’e’ bisogno di spogliarsi, poiché sono già in preda ad un attacco di ipocondria e mi sento addosso i sintomi di qualche malattia esotica. Mi distendo sul lettino e per dimenticare il putrido lezzo, sniffo una salvietta umidificata Baby Johnson’s. Chiudo gli occhi e il livido panorama umano svanisce. Il “body work” inizia e devo ammettere che e’ piacevole. Sì certo, quello fatto con delle belle mani unte di olii speziati direttamente sulla pelle e’ ad un livello superiore ma non posso lamentarmi, insomma meglio vestita e coperta con un sudario piuttosto che affetta da rogna sarcoptica. Nonostante tutto, e’ rilassante, anche se, ogni tanto, controllo che non ci siano simpatici insetti in gita familiare verso mete dove pasteggiare abbondantemente. L’ora a mia disposizione si esaurisce. Riprendo possesso delle mie cose e lascio l’obitorio pagando alla cassa, un vero pezzo dei primi anni cinquanta.

11 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Io sarei scappato!

1:58 AM  
Anonymous Anonymous said...

Fantastico invece!!!Solo lì puoi trovare posti del genere..anche se io preferisco di gran lunga Ischia ma tant'è :-)
Unico dubbio...ti è costato tanto??

4:09 AM  
Anonymous Anonymous said...

io avrei fatto la parte della stronza facendomi vedere visibilmente schifata ed esclamando: se fosse il mio negozio brillerebbe anche il legno!
magari ti avrebbero buttata fuori ma vuoi mettere la soddisfazione di avergli dato apertamente dei sudici?!
comunque anche qui a firenze molti locali nella chinatown (osmannoro)
sono stati chiusi perchè la parola igiene non si sa nemmeno che vuol dire...

7:21 AM  
Anonymous Anonymous said...

cavoli! da come l'hai descritto mi immagino una scenografia da film horror...
cambiando discorso, mi ritrovo a cliccare il tuo blog quitodianamente controllando eventuali nuovi commenti e post. non so che affluenza ci fosse prima della comparsa su glamour, però adesso va riconosciuto un discreto pubblico lettore e commentatore.
quello che mi piacerebbe sapere è se il tuo atteggiamento verso a scrittura di questo blog è cambiato... 'chessò' scrivi sempre e solo per te stessa (ammesso che tu prima lo facessi) o mentre lo fai pensi già a chi ti leggerà e alle loro possibili reazioni?
perdona la curiosità e perdona anche se i miei commenti sono quasi sempre fuori tema!!!
ciao ciao e buona giornata!!

7:26 AM  
Anonymous Anonymous said...

Sei fantastica (concedimi il "tu") ho scoperto il tuo blog su una rivista che sfoglio ogni tanto, pensavo fosse la solita segnalazione senza senso e invece...meno male che non mi fido mai solo delle apparenze!!! (...quasi mai...)

8:55 AM  
Blogger Nikita said...

paolo: e dopo cosa scrivevo sul blog!
valentina: no, fanno prezzi popolari: $42 per 60 minuti.
lucia: Igiene? What?
francesca: la curiosita' e' una gran dote. Devo dire che Glamour una certa sferzata l'ha data e di cio' li ringrazio. Fa' sempre piacere essere citati dai media. Per quel che mi riguarda, non ho cambiato atteggiamento. Continuo a scrivere di cio' che osservo e di quel che mi capita. Se non fosse cosi' il mio scrivere perderebbe l'aspetto ludico e diventerebbe un piano di marketing mirato a come fare audience.
alessandra: sei assolutamente scusata! Nemmeno io do' grande enfasi alle riviste ma ci sono alcuni suggerimenti che tengo buoni: libri, film, eventi. Ad ogni modo grazie 1000 per essere passata ed esserti divertita.

2:45 PM  
Blogger regina grimilde said...

Brr Brr...orrore!!!l'immagine dei bacarozzi in cerca di pasteggiare rende molto l'idea!!!!
...anch'io, come Francesca, sono diventata "Nikita-dipendente"...hai un modo di scrivere a dir poco adorabile!!!!

..e..grazie per i complimenti sul blog..troppo carina!!
L'inglese..beh è una lingua che mi piace (però sono ben lontana dal superlativo..magari!!) e ho deciso di usarla nel blog per tenermi un pò in allenamento e per essere capita da più persone in giro per il mondo..

3:58 PM  
Anonymous Anonymous said...

non c'entra molto con quest'ultimo post, ma cosa ti ha spinto a trasferisrti a new york? come ti sei inserita così semplicemente nella frenetica vita della Grande Mela?
Ti ammiro :)

1:48 PM  
Blogger Nikita said...

Vanilla: grazie! Beh, all'inizio ci andavo solo in vacanza perche' l'atmosfera mi acchiappava molto. Poi ho cominciato a crearmi dei contatti, mi sono fatta un ristretto giro di amici e alla fine...ho deciso che era arrivato il momento di trasfersi.

8:48 PM  
Anonymous Anonymous said...

stupendo...hai mai pensato di raccogliere tutti questi aneddoti in un libro???

ho scoperto il tuo blog solo oggi e voglio leggere proprio tutto!!!!

8:31 AM  
Blogger Nikita said...

jessica: benvenuta Jessica! In quanto a progetti futuri, vedremo, potrebbe succedere.

2:40 PM  

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