Thursday, February 16, 2006

METTI UNA SERA DA URENA


Finalmente il mio sogno e’ diventato realtà. Quello che, ormai, non mi aspettavo più di vedere nemmeno nel mio prossimo karma, mi si e’ materializzato davanti agli occhi, bidi bibodi bibu’, quasi per magia o per uno scherzo del destino. Ebbene sì, e’ tutto vero ve lo sto mettendo per iscritto: l’altra sera ho visto un vero portatore di maniche tatuate

, uno che sembrava uscito dalla parodia del clan del dragone rosso. Ma partiamo dall’inizio.
Dopo un vagabondare matto e disperato alla ricerca di un ristorante dove poter desinare, approdiamo al “Urena”, si lo so il nome non esalta di certo le papille gustative ma vi posso assicurare che si tratta di un ristorante con tante stelline di quelli dove si va a mangiare tutti “tirati” fatta eccezione per il dragone rosso ma e’ un caso a parte , e’ un soggetto da materia di studio. Bene, entrando veniamo accolti con onorificenze varie e salamelecchi. Chi si occupa dei soprabiti, chi ci accompagna al tavolo e poi il somelier e il portatore di pane sul paniere di vimini e l’esperto di acque minerali, insomma uno stuolo di schiavi dal fare molto inglese che si prostrano alla nostra volontà. Intanto arriva qualche portata dall’aspetto sublime, preparata ad arte dallo chef Alex. Una bontà! I tavoli cominciano ad animarsi. Una coppia di cariatidi prende posto al tavolo vicino al nostro, gentili, decisamente stagionati, e poi immancabile come in ogni ristorante che si rispetti il solito eunuco che si agita come una “prima donna” dell’Opera con i suoi capricci, le smorfiette e i gridolini.
Poi mi giro e appare lui “il burocrate celeste”, il mandarino di Shandong diretto discendente di Confucio e di Bruce Lee mentre medita sul menu ha i gomiti appoggiati sulla tavola con l’avambraccio alzato, un modo educato per far sfoggio delle sue incantevoli maniche tatuate che sbucano da una t-shirt nera a manica corta. Che visione! E mi ripeto: - e’ un vero portatore di maniche tatuate, la versione cino-americana ”der monnezza”.
Lui, il Mandarino, ha lo sguardo fiero ed orgoglioso di chi si sente sicuro di sé e sa di essere un ricercato, raffinato dandy della cafonaggine. Siede da solo ad un tavolo, e del resto bisognerebbe essere alla disperazione, aver provato di tutto: dall’importazione di mariti a basso prezzo dal Sud America a Meetic all’agenzia di Marta Flavi prima di poter accompagnarsi con Mr Kung Fu. Lui e’ contento delle sue maniche e questo e’ sufficiente a fare della sua serata un successo.

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