Thursday, October 26, 2006

ADDIO TOWER RECORDS


Tira una gran brutta aria nel mondo delle 7 note. Tower Records la cattedrale della musica sta per chiudere i battenti. 89 punti vendita distribuiti in 20 paesi saranno svuotati e sbarrati e 3000 persone fatte scendere dal baraccone e mandate a casa:
- Grazie tante. E’ stato bello. Arrivederci. -
Dopo la chiusura del CBGB’s , un'altra tragedia si e' abbattuta su New York City.
La catena, che ha dichiarato il fallimento, e’ ora in mano ad una società di liquidatori che sta cercando di recuperare un po’ di soldi svendendo tutta la merce. Hanno iniziato con un timido sconto del 10% che, naturalmente, non ha attirato nessuno e procedono per gradi.
Peccato! Tower Records non era solo un negozio di dischi ma soprattutto un punto di ritrovo per tanti musicisti e punto d’incontro per vedere qualche faccia famosa. Non molto tempo fa avevo, appunto, incontrato Joe Satriani, girovagando tra i display.

Certo che $ 200 milioni di debito non sono noccioline. Dicono che e’ tutta colpa di internet e dei grossi ipermercati come Wal-Mart, Best Buy & co. che si sono messi a vendere musica tanto per aggiungere l’ennesima categoria merceologica al loro assortimento da mercatino rionale. Forse. O forse non c’e’più nessuno che vuole ascoltare musica? O non c’e più nessuno che faccia della buona musica tanto da essere ascoltata?

18 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Musica se ne fa ancora, e buona anche. E la gente ascolta musica più di sempre. Forse con tempi diversi, forse con meno concentrazione. Il fatto è che a morire è il supporto. Il disco, o il cd, che comunque ha sempre avuto meno fascino. Perfino io che colleziono da una vita (ho più di mille dischi in vinile e quattromila cd) mi sono rassegnato a itunes. Se vuoi una dritta, visto che conosci già la Peyroux, ti consiglio Rachael Yamagata. Ma forse anche questo nome non ti è nuovo. Mi piace quello che scrivi e mi piace come lo scrivi. E mi piace dirtelo.

4:09 AM  
Blogger Marco said...

O forse commercializzare la musica è molto difficile, perché oscilla tra l'altre vera e propria e il gadget del momento

7:39 AM  
Blogger Marco said...

Scusa! Ho fatto un inguacchio! Ovviamente non era "altre", ma "arte"!

7:40 AM  
Blogger Nikita said...

rudido: buongiorno a te! Ti sei gia' messo a lavoro per trovare soluzioni alternative?
mago: grande Rachael! anche lei scoperta per caso mentre ascoltavo radio Paradise su iTunes. Grazie per i tuoi commenti e i tuoi suggerimenti. Adoro avere scambi di opinione sopratutto in campo musicale. E' vero che c'e ancora della buona musica. Uno degli errori di Tower Records, a mio avviso, e' stato anche quello di non essere aggiornato. Spesso mi sono trovata a chiedere dei cd di cui non erano nemmeno a conoscenza.
marco: ciao Marco. Il problema e' che l'arte nasce dal talento, dalla passione,dall'abilita' nel giocare con quelle 7 note e tirarne fuori qualcosa di bello, di unico. Di arte ce n'e' ancora in giro ma spesso e volentieri non c'e' la volonta' di promuoverla perche' comporta il "rischio". Meglio, quindi, il gadget costruito a tavolino da una squadra di "markettari" e si va sul sicuro. La mediocrita' non comporta grandi rischi. Ve bene un po' per tutti.

10:24 AM  
Anonymous Anonymous said...

Ecco la mia spiegazione: scaricano tutti, illegalmente e legalmente. Soprattutto illegalmente. Con due click l'album è già sul tuo disco fisso e pronto per essere caricato su un lettore, si rinuncia facilmente al libretto quando si evita il viaggio e la coda. Io stesso scarico e una volta ascoltato compro il cd, mentre una volta prendevo di quelle fregature costretto ad acquistare un sacco di album alla cieca. Ma molti scaricano e basta, chi se ne frega se poi Tower record chiude. E' il solito discorso del CBGB.

11:17 AM  
Anonymous Anonymous said...

Mi dispiace. Io ci andavo sempre a fare acquisti quando passavo per Londra. E compravo tutte bischerate che avrei potuto trovare anche in italia... oddìo ora che ci penso forse non era Tower Records ma un altro negozio di un'altra catena... sto invecchiando non mi ricordo più di queste cose fondamentali...

1:24 PM  
Anonymous Anonymous said...

Ma le note non sono 12?
A parte queste finezze, il conusmo forse è aumentato, ma è diventato superficiale, perlomeno ridicolo.
La seconda tua domanda è molto più intrigante, da bravo polemico quale sono ti dirò che la qualità è scesa di parecchio. In questi due ultimi anni è stato davvero arduo trovare un disco elettrizzante e ne compo a palate!
(e comunque sono ancora sotto shock da quando due anni fa ha chiuso il negozietto vicino a casa mia che era piccolo sì, ma mi trovava delle cose impensabili!)

1:48 PM  
Blogger Nikita said...

oby: e gia'.
gattasorniona: il nocciolo del discorso e' che adesso, anche se facevi le tue puntate al Tower Records di Londra, non ci potrai piu' andare. Dovrai optare per la Virgin. C'e'anche a Firenze?
felson: il solito fiscale. Ok, nella scala cromatica sono 12.
Tu cosa menzioneresti come degno di nota in quest'ultimo anno?
P.S. Ti capisco, Dio come ti capisco quando dici che quel negozietto ha chiuso. Qui ce n'era uno al Village che mi piaceva un sacco e un giorno, opla', e' sparito. Svanita ogni traccia. Cosi' come e' stato per un mitico locale dove andavo ad ascoltare Jazz, tale Smalls.

4:59 PM  
Anonymous Anonymous said...

Niki, ti segnalo, caso mai ti fossero sfuggiti, due pezzi di Yamagata, inseriti in due diverse colonne sonore: I wish you love, dal film Prime, e Jesus was a crossmaker da Elizabethtown.
Sono due gemme, molto diverse tra loro. Entambe disponibili su Itunes.

3:55 AM  
Anonymous Anonymous said...

Un plauso a mago per Yamagata ("I'll Find A Way" stenderebbe chiunque...); mentre le cause della crisi sono da identificare, forse, nella famelica voracità delle case discografiche, poco pronte ad investire sugli artisti, mentre si dannano per trovare la maniera di ridurre i costi del "pacchetto musica". In questo, la immaterialità della Rete (dove lo scambio gratuito di musica è, temo, solo la maniera di far assuefare la gente, un po' come fanno i pusher con le dosi gratuite ai novizi) temo possa diventare decisivo.Non più esperti di musica, quindi, a determinare le scelte delle majors: ma esperti di marketing. E allora muoia Sansone coi filistei, dopo che qualcuno di loro si è procurato una falsa identità.

9:17 AM  
Blogger Nikita said...

mago: grazie 1000! Me le sono scaricate subito. Cool!
masso: sicuramente le grosse etichette non hanno nessuna intenzione di investire soldi nell'arte. Davo un'occhiata alle chart in questi giorni e nei primi 10 posti mi sono ritrovata a leggere nomi tipo Ludacris, Akon e Justin Timberlake. Non ho altro da aggiungere se non che dopo alcuni pezzi rap passati alla radio il mio tronchetto della felicita' e' deceduto.

12:10 AM  
Anonymous Anonymous said...

Eh sì, sono fiscale:-) Ma da piccolo musicista 'sta storia delle note la dico sempre.
Anyway...
Ti dico che essenzialmente non c'è stato (sempre secondo me, lo sottolineo) il grande disco che ha fatto scalpore per la sua bellezza. I due più chicchierati, cioe "Return to cookie mountain" dei Tv On The Radio (tutti lo mettono già nelle classifiche di fine anno) e "At war with mystic dei Flaming Lips, mi sembrano poca cosa.Bello il doppio dei Motorpsycho, carino l'ultimo degli Sparklehorse, non eccezionale quello dei Tool, molto bello e estivo l'ultimo dei Sonic Youth (si sono reinventati e non è poco).Si trovano invece chicche degne di nota nei gruppi minori, ma essenzialmente per me il 2006 è stato un anno alla riscoperta di dischi di qualche anno prima.

4:46 AM  
Blogger il maiale ubriaco said...

Uà... io 15enne a Londra ci passavo le ore..quanti bei dischi..peccato peccato. Ma siamo sicuri che i tempi cambino in meglio? Ste-

6:12 PM  
Anonymous Anonymous said...

Macché, Nikita, a Firenze non c'è un cavolo. C'è solo l'Alberti, due punti vendita (due negozietti) in centro. Mi pare che sia il più grande.

4:07 AM  
Blogger takajiro said...

seconso me la qualità è scesa e di parecchio, ma al tempo stesso è calato anche il gusto medio degli ascoltatori, trovo. magari nelle nuove generazioni, altrimenti non mi spiego i successi in classifica negli ultimi anni. ma questo è un discorso diverso, perchè per quanto la musica possa fare schifo, se piace la si compra. a mio parere il problema sono le case discografiche, la siae e compagnia, onestamente trovo esagerati i prezzi dei cd, totalmente fuori mercato. è chiaro che uno scarichi musica, a maggior ragione se è in vena di "esperimenti"

5:42 AM  
Anonymous Anonymous said...

ciao..
è un po che leggo il tuo blog, scoperto cosi x caso mentre cercavo info su NY.. il mio prossimo viaggio per la Laurea:)

he dire? ti invidio nn solo xke abiti li ma...anche xke la mia esperienza con un blog è stata a dir poco fallimentare:( ho troppa poca fantasia..sigh

alla prossima, Giulia

12:03 PM  
Anonymous Anonymous said...

in realtà i mercati musicali cambiano e si riassestano con internet... bisogna saperli cavalcare forse.

4:40 AM  
Anonymous Anonymous said...

nell'era degli iPod i negozi di dischi chiuderanno tutti... io non conoscevo questa catena di negozi musicali.
grazie al tuo blog sto imparando parecchie cose... ora non solo so che è esistita la tower records, ma so anche che è fallita!

nikita ti voglio bene.

3:41 PM  

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