SERATA DA CANI
Seratona! Si va ad un altro party. Il posto promette bene: Madison Jolly Hotel sulla Madison, roba chic. Quando arrivo, una tizia che sfoggia un sorriso smagliante dai denti inverosimilmente bianchi, mi saluta cordialmente e mi chiede i connotati. Si assicura che sia inserita nella guest-list, mette un puntino accanto al mio nome con la sua super Pelikan e mi lascia passare, augurandomi una buona serata. La mega festa e’ al mezzanino, dove un assortimento di persone che sembrano essere state estratte a caso da un campione tra i più disparati, si muovono con aria sorpresa bevendo cocktail guarniti da fette di limone. Una tipa che sta alla festa come un sacchetto di pop corn in un ristorante cinese e che sfoggia un abito che esprime il suo buon gusto, mi saluta come se fossimo state compagne d’asilo e poi svanisce, trascinandosi dietro una tracolla che sembra contenere una tenda da campeggio.
La musica e’ incredibile: invita veramente ad andarsene. “People are People” dei Depeche Mode, devastata da un remix sacrilego, e’ seguita da un mixaggio hardcore, oltre i limiti della decenza, che inserisce un remake infausto del pezzo “Ti amo” di Umberto Tozzi, già oltre modo drammaticamente increscioso. L’animatore si fa largo tra la folla e annuncia il primo intrattenimento, un defilé di cani in tenuta estiva. La gente applaude e appaiono i primi soggetti pelosi portati a braccio dai padroncini orgogliosi che sfoggiano il sorriso ebete del genitore alla prima prova di ballo dell’infante prodigio.
I cani si susseguono. C’e’ anche un pipistrello mascherato da chihuahua in abito da sposa, con tanto di velo bianco che scende sulle orecchiette a punta. Il pezzo forte della sfilata e’ un bassotto, formato tascabile, travestito da hot dog. Quando il sipario si chiude sul pietoso evento, un cinese, quasi commosso, mi si avvicina esprimendo tutto il suo trasporto verso i cani-modelli, sfoderando un patetico sorriso che riduce i suoi occhi a due piccole fessure scure.
Riattacca la musica e un gruppo di bacucche, ringalluzzitesi all’istante, si lancia in pista muovendosi con la sincronia di un panda sbronzo. Gironzolo attorno al buffet che offre una serie di primi piatti che non hanno un aspetto glorioso ma il mio stomaco sta esprimendosi in maniera sonora e non mi resta che servirgli un piatto di pasta al sugo, stracotta. Ritorna l’animatore e, microfono alla mano, rivela il secondo clamoroso appuntamento della serata, mentre un vecchio con un paio di occhialoni quadrati e la montatura Silver, cerca di innescare la comunicazione e sin da subito inizia a sragionare come un idiota sotto l’effetto di alcuni drink di troppo. Sghignazza dandomi dei colpetti sulla spalla e un muscolo della faccia si contrae regalandogli un ghigno infausto dal quale trapela un frammento della cena che gli e’ rimasto attaccato tra i denti. Applausi, luci soffuse, ritmi da Bollywood inizia l’esibizione delle danzatrici del ventre ma a questo riguardo, credo che le immagini siano molto più eloquenti e suggestive delle parole.
Beh, che si fa’? Andiamo a farci un caffé da Starbucks. Addio serata burlesca.
5 Comments:
Beh diciamo una festa un pò troppo "alternativa" per i miei gusti!
madonna che panzona immensa!!!!
a proposito dei cani io chiamo il wwf....gli faccio arrestare sono pazzi quelli! pazzi!
paolo: ...e un po' troppo canina.
lucia: l'associazione per la protezione degli animali, qui si chiama PETA ma l'unico mezzo che usano ai fini di protesta pacifica, e' esibirsi in orge di gruppo in luogo aperto al pubblico. L'ultima volta e' successo a Times Sq.
cosa ne pensi dell'intrattenitore?
pare sia abbastanza conosciuto a nyc.
neftari: se parliamo della stessa persona, si' e' noto per aver organizzato delle feste interessanti e ricche di avvenimenti.
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