PIOGGIA SPORCA
Piove. Eccome se piove. Straripa, inonda, fluidifica tutto. Gocciola anche in metropolitana. Infiltrazioni, sembra. Non riescono a fermarle. Bisognerebbe chiudere la baracca e rifarla da capo, invece si limitano a transennare la zona e vietare il transito per circoscrivere il numero di femori rotti.
Quando piove, poi, iniziano i problemi con i dispositivi di segnalazione elettrici della rete metropolitana e così sei bello che fritto. Il gentile tranviere e’ stato perentorio questa mattina, dopo venti minuti di attesa ad una stazione della metropolitana:
- Prendete un altro treno, please. Siamo incastrati.
Più che un annuncio, aveva i toni di una supplica. Evvabe’, prendiamo un altro treno, tanto vale, ritardo su ritardo. Dal momento che ero diretta all’Upper East Side, ho fatto il giro della città, tra un cambio e l’altro, la ressa oltraggiosa a Grand Central, l’ombrello che non si apriva, incastrato, pure quello.
Quando piove in campagna, e’ tutto così romantico. Puoi andartene in giro con un bel poncho plastificato in stile Igor e gli stivali di gomma stampa Picasso del periodo blue, cincischiare in cerca di funghi, tenendo i piedi comodamente infilati nelle sabbie mobili del fango appiccicoso. Decisamente rilassante.
In città, invece, la scena cambia. In qualunque posto si debba andare, c’e’ la sicurezza di arrivare in condizioni pietose. Le scarpe, per esempio, sono il primo accessorio che subisce conseguenze disastrose. Il mio bel paio di sandali avant-gard, si e' ridotto ad un insignificante mucchietto di pelle fradicia e scolorita, privato anche delle decorazioni che lo faceva così glamour mentre le dita, alla mercè della melma cittadina, hanno assunto l'aspetto di quelle di uno spazzacamino. I capelli, poi,…umm…in questi frangenti sarebbe meglio non averli. In pratica assumi quell’aspetto da setter inglese che si e’ lanciato nello stagno per recuperare il bastone.
Tempo fa, poi, avevo letto un articolo che parlava di un posto assolutamente incredibile e imperdibile dove andare a mangiare, un posto che vantava di servire cibo, così detto, guilt-free, ossia privo del diabolico olio da frittura che lacera il fegato al primo boccone. Il giornalista, con molta cura, si era preso la briga di raccontare come queste personcine a modo fanno uso di un certo olio, chiamato Optimax privo di grassi saturi che frigge senza ungere e lascia i cibi talmente sgrassati che sembrano essere stati cucinati nel forno, aggiungendo, sardonicamente, che passavano a pieni voti la prova tovagliolo, che pur se passato e ripassato su una porzione di french fries, restava immacolato.
Ora, io so per certo che esiste una deontologia professionale da seguire, escludendo Vespa, per la quale un giornalista deve attenersi strettamente ai fatti senza raccontare delle bufale solo perché il gestore gli ha promesso un paio di hamburger gratis.
Dal momento che sono le dieci di sera e ho irrorato il veggie burger che ho mangiato a pranzo, con ben due canarini, una tazza di camomilla e un tè verde, non mi capacito del fatto che il veggie non ne voglia sapere di essere digerito e stia ancora prendendo a pugni le pareti del mio stomaco con i guantoni di Mike Tyson.
12 Comments:
In questo momento anche qui si è scatenato un finimondo. Parlando al telefono con un'amica che abita poco distante, lei mi ha detto che le entra l'acqua in casa dalle finestre!!! Ma comeeeeeeee??? Non abita certo in cascina, né a NY!
paolo: e' decisamente molto vecchia e andrebbe rimodernata. E i soldi?
Complimenti per la scelta di piattaforma!
rudido: gia', era meglio se ingoiavo un mattone.
felson: forse deve dare un'occhiata allo stato delle finestre, magari hanno bisogno di una rimodernata. Con i cambiamenti radicali, anche a livello atmosferico, bisogna riproggettare tutto.
Vuoi prepararmi un preventivo:-)
felson: intanto leviamo una "g" da progetto. Me ne sono accorta solo ora! Comunque, preventivo...umm...dovrei avere le misure e poi la scelta dei materiali e il tipo di vetro (anticamera, antisfondamento...) ...troppo complesso, meglio chiamare la Panto.
è molto romantica la new york un po' decadente, un po' allo 'scatafascio' che descrivi. E poi io non posso sopportare la campagna. credo mi faccia pure allergia...
Sono appena tornata da 10 giorni stupendi a new York..peccato per il maltempo che ha imperversato per qualche giorno facendomi "assaporare" la metropolitana sgocciolante e lo speaker (incapibile) che annunciava problemi coi treni nella metropolitana...anche io ho optato per una bella passeggiata sotto il diluvio, ma alla fine NY è bella sempre!!approposito..10 giorni di veggie burger, mi ci sarebbe voluta una lavanda gastrica!!!
ohhh la pioggia..
quella meravigliosa pioggia che oggi da lieve si è fatta torrenziale appena ho messo piede (con leggerissima ballerina in canvas ndr) fuori dall'azienda per la pausa pranzo!!!
Nikita, sei sempre la numero uno!!
gattasorniona: io ho un'allergia ai disagi creati dal malgoverno arraffa-arraffa.
valentina: ciao Valentina! Ben rientrata. Allora il tuo girovagare per la Grande Mela e' stato abbastanza emozionante?
marica: Grazie! Eh, lo so sembra che il diluvio sia sempre li' ad attendere che metti il piede fuori e ti avvii per colpirti con delle gran secchiate di acqua.
Ciao Nikita!!!Il mio viaggio è stato non solo emozionante, ma è stata un'esperienza diversa e bellissima..ho visto un mondo così lontano dal nostro, e ho apprezzato una città che descritta non potrà mai rendere come dal vivo!!!
valentina: hai gia' voglia di ritornarci?
Ci tornerei ora!!!Anzi...visto il caldo che credo ci sia diciamo che ci tornerei volentieri in primavera o in autunno..pensa che ieri ho aperto il mio cofanetto DVD con tutte le serie di Sex and the City e ho provato a riconoscerne i luoghi!!!Starò bene?
valentina: Sono gli effetti collaterali!
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