Friday, September 15, 2006

OLD STORIES


Mi sembra di capire che a questi ragazzotti americani manchi un po’ la terra sotto i piedi. Stanno sempre a fare domande sull’origine della famiglia, l’albero genealogico, i romani di Giulio Cesare, er Colosseo…sembra proprio che si sentano un po’ carenti in materia di storia e del resto come biasimarli. La loro storia parte un po’ in ritardo rispetto all'Europa e, oltretutto, sembra che abbiano il pallino per la dinamite, non solo per la caccia all’oro.
Nel 1800 Lafayette Avenue, che corre parallela a Broadway e la Bowery a downtown, era una strada di grido, costeggiata da lussuosi palazzi e opulente chiese affacciate su viali alberati, animati da damine e cavalieri vestiti di tutto punto che passeggiavano leccando gelati e sorbendo limonate, acquistate nei chioschi, un po’ come sugli Champs Elysee’ di Parigi. Poi arrivarono gli speculatori edilizi, gente veramente dotata di un occhio clinico per l’estetica e l’architettura e soprattutto dei veri vati della cultura, e videro lo spreco: interi palazzi adibiti a dimora di alcuni signorotti in decadenza e sull’orlo di un tracollo finanziario e notarono l’opportunità’. Con un investimento minimo, si accaparrarono le proprietà e riflettendo sulla sconvenienza di tenere in piedi quel vecchiume, decisero sul da farsi. Così il giorno dopo si presentarono in compagnia di alcune ruspe che rasero al suolo le costruzioni neoclassiche, di cui e’ rimasto solo un assaggio, rimpiazzandole con parallelepipedi di cemento armato che si abbinano come un negozio “Tutto a un Euro” in via Della Spiga. Cioè, voglio dire, ci vuole la sensibilità di un cubetto di porfido per sistemare vicino al colonnato simil-Pantheon un blocco di insignificante calcestruzzo che contiene la palestra “Crunch” con i macchinari per rafforzare i deltoidi a vista e messi in funzione da orde di ippopotami con la tutina in lycra, nelle varianti fiori di campo, di Dimensione Danza, e’ come mettere un vaso Ming sul tavolinetto Frojsta dell’Ikea, un’azione che dovrebbe essere punita con l’arresto e la detenzione in un carcere di massima sicurezza. E’ semplicemente stupefacente vedere come il pessimo gusto dilaghi, insieme alla sindrome da deprivazione sensoriale. Dell’eleganza dell’epoca e’ rimasto qualche sparuto dettaglio: gli scalini in ferro battuto di un palazzo, lo stipite di una porta, un abbaino, ora in piacevole compagnia di un poster dalle dimensioni iperboliche che pubblicizza un paio di jeans sdruciti.

7 Comments:

Blogger regina grimilde said...

oh...finalmente riemersa da un periodo in cui il concetto di tempo libero mi era completamente estraneo...
bello tornare sul tuo blog, ritrovare il tuo caro sarcasmo, riprendere da dov'ero rimasta...
beh, volevo solo lasciare un salutino...

11:18 AM  
Blogger Nikita said...

marica: che bello risentirti! Anch'io sono stata un po' impegnata e devo ammettere che ho trascurato un po' questo blog ma ...sono in arrivo altre strepitose storie.

5:40 PM  
Anonymous Anonymous said...

Senza dubbio gli americani c'invidiano quelle bellezze storico-architettoniche che loro neanche si sognano.
A Milano francamente non c'è tantissimo ma come Napoletano posso dire che l'AMERICA DELL'ARTE ce l'abbiamo noi.

Ciao, Paolo

4:10 AM  
Anonymous Anonymous said...

ciao volevo segnalarti questo community blog sul citizen journalism (si possono pubblicare articoli senza alcuna registrazione):
www.Lamianotizia.com
Facci un salto se ti va e magari pubblica pure qualche tuo post (anche questo), tanto puoi anche linkare il tuo blog.
A presto!

9:02 AM  
Anonymous Anonymous said...

ripensavo a questo post ieri mentre parlavo con la ma amica appena rientrata dalla tua città, le parlavo delle tue considerazioni e mi diceva che secondo lei è l'unica maniera che hanno, gli americani, per sentirsi importanti, non avendo un grande passato dietro le spalle (probailmente, con l0amministrazione Bush, neppure un grande avvenire...mi ha colpito la freddezza della accoglienza all'Onu).
Saluti e ...tornaaaaaaaa prestoooo a scrivere....

6:11 AM  
Anonymous Anonymous said...

Ciao nikita! Aspettiamo tutti le tue nuove avventure con ansia!
Hai visto che mi sono trasferito a Londra? Speriamo a lungo, chi lo sa per ora devo solo trovare lavoro.
Ciao a presto!
Matteo.

8:04 AM  
Blogger Nikita said...

paolo: eh, si' nel campo dell'arte non ci batte nessuno.
alby:ciao alby! Grazie per l'informazione. Faro' sicuramente un salto li'.
rudido: ah..., Allora, ti trasferisci?
oby81: Oddio, e' stupendo! Londra, Londra, Londra...la mia citta' preferita. Ho vissuto a Londra per un certo periodo ed e' stato grandioso. Buona fortuna! Spero tu possa trovare presto un lavoro e...divertiti.

6:40 PM  

Post a Comment

<< Home