Thursday, November 16, 2006

LA FIERA DEL SOL LEVANTE


Eccomi qua, impregnata di saggezza, addobbata come una maiko dei poveri, più che altro sfibrata dal saké.
Qui a New York ce n’e’ per tutti. Non c’e’ di che lamentarsi. Se al mattino fai colazione al Diner con uova, bacon e american cheese, dopodichè te ne vai a comprare le spezie indiane per il Kosha Mangsho a Lexington avenue, alla sera non si può non andare alla mini fiera del sol Levante, e’ chiaro, no? Con l’idea che e’ assolutamente necessario far crescere un bonsai nel bagno per una questione di armonia.
Allora uniamo le mani in segno di saluto ed entriamo nel magico mondo del tè e del kimono dove l’oriente incontra l’occidente.
Mi infilo nell’ascensore, o meglio un montacarichi camuffato da ascensore, e approdo al terzo piano dove mi aspettano la mostra-mercato dei kimono vintage, le prodezze di un monaco buddista che si esibirà nell’arte dello shodo, l’esposizione di shoji, la degustazione di saké e il massaggio shiatsu gratuito, il vero motivo che mi ha fatto alzare le chiappe e mi ha spinto fino a questi pazzi lidi di Broadway show.
Che colori! La sala dei kimono e’ uno shock cromatico. Guarda, guarda questo qui, tutto ricamato.
Si, bello, bello. Poi addosso a me, mi dava quell’aria da Madame Butterfly in corsia del Fatebenefratelli.

L’apprendista commessa insiste:
- E’ un biju!
E vabbe’ ma Halloween e’ già trascorsa.
Faccio incetta di saké e mi introduco nel padiglione dell’asceta, dove un turbo reattore soffia aria con la piacevole temperatura di un altoforno. I preparativi fervono e il monaco buddista sorride, sempre di più fino ad irrompere in una risata, pacata ma sempre di risata si tratta. Ride lui, perché non sa che seduto dietro di me c’e’ Mickey Rourke, l’alcolista, equipaggiato con il barilotto di Saké sottratto ad un Tosa-Ken prima del combattimento. E’ avvolto in una giacca di montone rovesciato di vero sherling, un capo adattissimo al clima della stanza, e sragiona. Sarà per il caldo, sarà per il saké alla prugna, non so, ma oltre a quello deve aver svuotato una damigiana di cordiale. Ci investe con le sue elucubrazioni a 360° e la spigliatezza di Luca Giurato a Uno Mattina.
Ciò che gli sta più a cuore in questo momento, e’ il saké. Il maledetto saké. La grappa di riso.
Si rivolge alla platea con l’aria stordita di una quaglia sull’altopiano delle Ande e rinforza il concetto biascicando le labiali:
- Il saké va bevuto caldo, no?

Attacca la musica, la geisha pizzica le corde dello shamisen con dei finti artigli e il bonzo, contratto e madido di sudore, cerca l’ispirazione, nonostante il pizzicato sia più vicino all’arpeggio di un gatto siamese e mentre Mickey Rourke continua con il suo monologo sul saké.
Una pennellata decisa, quasi violenta, l’apice del momento creativo che l’ha portato sulla cresta della Sturm und Drang e’ lì sullo scroll di seta, color tamarindo, vigoroso e solido come una quercia.
E’ un momento bello. Un senso di armonia invade la stanza. Ah, misticismo, spiritualità, l’immagine del Buddha e i sui rotoli di grasso, i fiori di loto, lo feng-shui… mi sento già meglio, mi sento più leggera ma potrebbe anche essere l’effetto del saké. Quasi, quasi mi iscrivo ad un corso di yoga kundalini.
Zac! Una scarica elettrica mi riporta al presente. La geisha ha iniziato a cantare. E’ un elettroshock. Una pioggia di stalattiti sulla testa.
La sua voce e’ stata accordata su quella della Nannini con la tonsillite e i polipi peduncolati. Oh, mamma mia! Delle serie galline in fuga, mi precipito verso l’uscita capeggiando un gruppetto di sovversivi. Via dritta verso il massaggio shiatsu. Sulla porta una tizia con la carica sexy di Mafalda attende. Un bel sorriso sui denti sghembi e mi invita ad entrare. Ero venuta per questo, no? E allora, suvvia... lasciamoci accarezzare dalle mani de sto’ grifone.

10 Comments:

Anonymous Anonymous said...

A me il saké non è mai piaciuto ma le geinshe si!

:-)

4:30 AM  
Blogger Cilions said...

Sono daccordo, la musica tradizionale giapponese fa venire i brividi... ;)

5:23 AM  
Blogger regina grimilde said...

L'accostamento Rourke-Giurato è strepitoso!!
Maaa... alla fine questo massaggio com'è stato?

8:20 AM  
Blogger Nikita said...

paolo: allora sbrigati perche' le geishe sono in via di estinzione.
francesco: sara' questione di cultura, sara' questione di orecchio ma quella musica prorpio non gira bene.
marica: gia', fa venire i brividi come la musica giapponese.
Il massaggio? Bah, ho imparato che a NY e' meglio pagare qualunque servizio.

9:39 AM  
Anonymous Anonymous said...

Ma dai, che bello! E poi la loro cultura è sempre affascinante. Un po' meno la cucina..forse giusto giusto il reparto alcolici ;)

10:28 AM  
Blogger astralla said...

Che bella esperienza..a parte Michey e la cantante! Certo che gli orientali hanno un modo di essere e di vivere davvero diverso da noi!
Ps.. a me il cibo e il sake non dispiacciono...

4:40 AM  
Blogger Nikita said...

oby: gia', un bel momento zen.
astralla: io vado matta per sushi, sashimi e altre prelibatezze made in japan. Sul sake' devo pero' concordare con Mickey: va bevuto caldo. Freddo sa tanto di grappa Molinari.

10:32 PM  
Anonymous Anonymous said...

Trovare Mickey rourke 'briaco e loquace di sakè è bellissimo. A il sakè me non piace, perché è caldo, appunto.

9:15 AM  
Anonymous Anonymous said...

Oramai ti sei data all'orientologia?
Ma non ricordo... come va bevuto il sake?

3:53 PM  
Blogger Nikita said...

gattasorniona: son storie da ricordare, di quelle da raccontare ai nipotini davanti al fuoco.
felson: gia'. Pensavo di trasferirmi a Osaka.

1:33 AM  

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