Friday, June 29, 2007

PROFETI MEDIALI

Qualche tempo fa’, non mi ricordo esattamente quando, visto il bradipismo del quale sono affetta, l’amico Felson, mi dava una dritta bestiale segnalando una mostra alquanto singolare di tale Chris Jordan che, vista la mia ignoranza galattica, riconosciuta a livello internazionale, non avevo mai sentito nominare ma, dopo aver surfato per un po’ sul suo sito, mi e’ sembrato un personaggio interessante, con un sacco di idee brillanti, insomma un tizio dal potenziale creativo degno di nota. Ieri, o forse era l’altro ieri? Bo! Chissà se riuscirò mai a riattivare le sinapsi, beh insomma sono andata a vedere l’esposizione alla Von Lintel Gallery dall’emblematico titolo: “Running the numbers”, un assaggio del consumo di massa e degli sprechi della società americana. Prima di commentare, lasciate che vi dia un’idea dell’ubicazione topografica del luogo. Ci troviamo a Chelsea, nella parte estrema, quella affacciata sull’Hudson River. La zona da qualche anno brulica di gallerie d’arte e boutique ma e’ ancora, se così si può dire, in “trasformazione”, nel senso che accanto ad un “Concept store” ci si può trovare ad ammirare un magazzino impreziosito da scoli di elementi sconosciuti e ondate di effluvi brutali e aggressivi, dove alcuni gentlemen, che non perdono occasione per dimostrare che hanno tutti studiato a Cambridge, si affaccendano in attività delicatissime che richiedono concentrazione e precisione, come spostare un carrello o buttar via le immondizie, per poi accovacciasi sul bordo del marciapiede per la pausa pranzo a divorare panini. La galleria si trova al secondo piano di un palazzetto di mattoni rossi ed e’composta da tre stanze. L’accoglienza e’ decisamente calorosa e zelante: ognuno e’immerso nella propria lettura e non vedono l’ora che sloggi levando il disturbo.
Ma veniamo alle opere. Ecco devo dire che l’effetto non e’ quello sperato. Quando si entra, grazie anche alla totale assenza di spiegazioni o titoli al lato di ogni gigantografia, non si sortisce nessun effetto se non chiedersi il perché della visita. Finché non si mette il naso sulla foto, non si intuisce nemmeno il soggetto dell’opera. Fra l’altro, non so, ma mi e’ sembrato che la selezione delle foto fosse tra le peggiori, rispetto a quelle disponibili che si possono ammirare su internet. Per esempio, nella prima sala si trovano “Prison Uniform”, “Jet trails” e “Plastic bottles” che visti così da profani svaniscono in macchie di colore. La stessa sensazione si ha con “Cell Phones”, “Handguns” e “Paper bags”. Nella terza sala …nature morte. Un gruppo di pesci con l’occhio vitreo, probabilmente infarinati e fritti subito dopo lo scatto, di autore sconosciuto. Forse lo stesso Jordan in un momento romantico o chissà….
Ho trovato l’organizzazione abbastanza scadente e carente e ben lontana dal creare l’impatto visivo che si ottiene online.

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Tuesday, June 26, 2007

NOMINATIONS


Wow! Wow! Sono una Rocking’ Girl Blogger! Grazie a Maria ho avuto una nomination. Ora non chiedetemi esattamente di cosa si tratta perché ho preso anche un giorno di ferie per fare alcune ricerche ma al momento posso solo dirvi che sono le 22.30 di sera e ho fame. I neuroni stanno danno seri cenni di cedimento e mi hanno già comunicato che stanno partendo per le vacanze estive. Ecco cos’erano quei vuoti di memoria.
Ciò nonostante sono molto felice e voglio segnalare un paio di blogger che si meritano una segnalazione:

Gattasorniona: perché anche se non la conosco di persona mi e’ simpatica e adoro le sue “pedalate” fiorentine che offrono sempre degli spaccati vivaci e divertenti.
Placidasignora: una blogger infaticabile sempre “al galop” e sempre solerte nel postare notizie interessantissime. Ciao Tesora.
Glittervictim: fresca, dolce e allegra. Il suo blog scoppietta di notizie da prima pagina, perché il gossip e’ una cosa seria.

Per il resto vi comunico che oggi ci ha dato il benvenuto una di quelle giornate in cui si respira solo con le bombole ad ossigeno e si viaggia rilasciando allegramente il contenuto di una bottiglia da un litro di acqua Panna ingurgitata un secondo prima.
Inoltre una tizia di servizio ad uno Starbucks di Soho mi ha fatto una doccia con un caffe’ freddo shakerato, amorevolmente lanciato sul tavolo per la gioia di servire un altro cliente. Quando sono uscita sembravo un dalmata sbiadito. Ad ogni modo, tutto bene. Al mio pulisecco di fiducia mi hanno detto che le macchie se andranno, sostituite dai buchi lasciati dello smacchiatore.

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Sunday, June 24, 2007

PICCOLI BULLI IN CRESCITA


Ecco come vengono ammeastrati i bulletti del quartiere: si parte dal triciclo per arrivare alla coltelleria tascabile.













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Thursday, June 21, 2007

MOMENTI DI STASI

Non so che dire ma l’estate (in realtà proprio oggi e’ il solstizio d’estate) mi ha gettata nel torpore creativo. Sono in pieno letargo estivo. Mi e’ venuto il sospetto che sia colpa dell’aria condizionata. Credo che il trascorrere la giornata in compagnia di questi delicati e salubri getti di aria gelata, abbia provocato l’ibernazione del cervello e di conseguenza l’inibizione delle facoltà intellettive, nonché una serie di torcicollo a catena che mi donano l’elegante andatura di Frankenstein a cui e’ piovuto un incudine sulla testa.
Il trattamento anti-age inizia con l’entrata in metropolitana al mattino, trasformata, per inaugurare la stagione estiva, in un igloo con temperatura costante tra i -3° e i -7° gradi. Gli uffici sono essenzialmente degli obitori e i ristoranti delle piacevoli caverne.
Esposta continuamente al tepore della tramontana, mi ritrovo con una specie di sonnolenza endemica irreversibile.
L’agilità’ mentale e’ direttamente proporzionale alla velocità di rotazione di Plutone.
L’espressione più sveglia che ho dopo le 9 di sera e’ quella di una trota salmonata estratta dal surgelatore. La vita che pulsa in strada mi arriva come un frammentario flusso, intermezzato da lunghe ponate sul divano, che hanno come risultato finale quello di fare del mio collo uno scoobydoo, stritolato da una morsa a tenaglia in grado di alimentare incubi da film horror, del tipo sognare le sopraciglia di Frida Kalo. Poi, molto spesso, ricado in uno stato di trans dilatato da una profusione molecolare e mi sveglio con l’arrivo degli amici del pulito con le macchine a tutto gas e in fase di triturazione mentre e’ in atto la corsa ad ostacoli per cassonetti e contenitori per il riciclo.
Perciò scusate la carenza di interventi. Spero che la situazione migliori con il sole allo zenit nel tropico del cancro.

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Monday, June 11, 2007

SORPRESA ALLA FINESTRA

E’ mattino. Quasi presto. Ecco, insomma non e’ che e’ l’alba, però il sole non e’ ancora allo zenit.
Ho trovato la sveglia fracassata sul comodino. Chissà perché? Deve essere stato quel movimento maldestro del braccio. Ho un vago ricordo dell’accaduto. Rammento solo che tutto d’un tratto un rumore importuno si e’ messo a stuzzicarmi il timpano e poi…un tonfo e…il buio e…Freud che si fumava un cubano. Tutto qui. Poi mi sono svegliata con la vitalità di un bradipo che si e’ fatto una canna.
Mentre galleggio in un tempo parallelo, apro le finestre e mi trovo un tizio con indosso la maschera di Jason sulla scala antincendio che dipinge l’inferriata. Fa un cenno di rassicurazione e poi si leva il travestimento: la testa e’ un’informe massa tonda ricoperta da una matassa di stoppa corvina dalla quale spuntano due occhi, come due fessure, dall’espressione intensa di un bue con l’Alzheimer. Nel centro, sotto agli occhi infossati, un naso schiacciato e comedonoso che ricorda quello di un carlino, praticamente un essere orrendo.
Mi saluta. Sorride e io penso: ma va, rimettiti quella maschera va! Questa e’ insensibilità bella e buona ai danni del gusto estetico.

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Wednesday, June 06, 2007

RITORNO DI FIAMMA

Oplà! Mi sono rimaterializzata in questo blog che per molto tempo e’ rimasto nell’ombra, incomprensibilmente inattivo, misteriosamente silente.
Niente paura! Sono rientrata in possesso delle mie facoltà mentali dopo essere stata rapita da un gruppo di sciamani metropolitani guidati da un maestro Reiki di secondo livello, il cui spirito guida era un ratto underground con la pelliccia di martora e la coda di cavallo.
A bordo di un autoscontro da 90 KW, abbiamo vagato nei sotterranei della Grande Mela con la speranza di ritrovare Trillo Mirtillo, che, a detta del guaritore-saggio, doveva avere dei poteri magici strapotenti in grado di trasformare Rosy Bindi in un facocero.
Durante la caccia abbiamo incrociato anche un gruppo di Tartari in vacanza premio a Coney Island, smarritisi alla stazione della metropolitana di Times Squame nel 1957 che, capeggiati da un Druido in camicia da notte che sventolava un ramoscello di vischio, si cimentavano nell’ennesimo ardito tentativo di ritrovare l’uscita a bordo del “Bruco Mela”
Nello sforzo disperato di recuperare la parrucca del druido, caduta nei condotti fognari di un Holyday Inn di Chinatown, ci siamo imbattuti nella saggia figura di un frate che faceva il dj allo Studio 54, ora in ritiro spirituale nei meandri sottostanti la fermata di Bowery/Lafayette.
Si, lo so e’ una storia allucinante ma volevo assicurarvi che sto bene e mi sento in perfetta forma!
Ciao a tutti e un grazie sincero per aver lasciato così tanti commenti. A presto,
Nikita

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