Wednesday, January 31, 2007

UNA NOTTE BRAVA AL MUSEO


Sulla scia del successo di “Una notte al Museo” con Ben Stiller, il film che sta sbancando i bottegheni, il Museo di Storia Naturale della città ha pensato bene di racimolare un po’ di “grano” extra, organizzando camping notturni per bambini dagli 8 ai 12 anni che devono essere accompagnati dai genitori, i veri individui interessati all’esperienza e in stato confusionale per l’emozione.
Il presidente del museo afferma che questo progetto era in ballo da anni e che la sua presentazione e relativa raccolta di prenotazioni, solo per una pura e assolutamente al di fuori di ogni sospetto coincidenza, si e’ verificata nel momento in cui era in atto il bombardamento mediatico per promuovere il film. Si, certo. E noi gli crediamo, anche se il suo naso si e’ allungato e ha abbattuto lo scheletro di un dinosauro.
Sembra che, al momento, tutte “le notti brave” programmate, che si svolgono di venerdì o sabato dalle 17.45 alle 9 del mattino dopo, siano esaurite. Il costo di questo tour in compagnia delle falene, che prevede il pernotto nella sala marina in un dormitorio comune per 300 persone, e’ di $79 dollari a persona. Sono di rigore pigiama e pantofole.
Se non avete figli, procuratevene almeno uno. Chiedete a amici, parenti, conoscenti. Insomma qualcuno avrà pur figliato negli ultimi 10 anni, no?

Sunday, January 28, 2007

LA SAGA DEGLI IDIOTI


Ogni anno a Brooklyn si svolge la gara dei carrelli. Un’entusiasmante competizione al fulmicotone in cui un impavido team di idioti (termine coniato dallo stesso comitato organizzativo) corre per le vie della citta’ attaccato ad un carrello della spesa per aggiudicarsi un premio, talvolta in denaro, talvolta sottoforma di trofeo o per lo meno nella foggia del libro “Stray Shopping Carts of Eastern North America". Un importantissimo testo letterario che introduce al mondo dei carrelli da supermercato, focalizzando sugli aspetti chiave della cultura carrellistica e mettendo in evidenza il valore elevatissimo di questo insostituibile oggetto dei tempi moderni.
La gara prevede il mascheramento dei partecipanti e del mezzo di trasporto come succede per i carri allegorici.
Se volete prender parte all’edizione del 2008, non vi resta che farvi una cultura cliccando esattamente qui.

Thursday, January 25, 2007

L'HIP-HOP NON DEVE MORIRE


L’hip-hop e’ in difficoltà. Ha perso il 20.7 % sulle vendite del 2006 rispetto al 2005. Oddio. Ma e’ pazzesco. Sono assolutamente turbata. Non so se riuscirò a lavarmi i denti. No, dico sul serio. Voglio dire, magari mi passo solo il filo interdentale. No, voi ridete ma e’ una cosa seria. Nessuna di quelle facce angeliche con i denti di metallo e i pantaloni col cavallo basso per contenere le feci, e’ finita nella top-ten quest’anno. Che tragedia. E poi dicono che spacciano. Embe’, devono pur sopravvivere sti’ poracci. Hanno una certa stazza da mantenere. E poi e’ gente di classe, abituata ad un certo stile di vita. Quando non sono in cella, rapinano i supermercati. Solo cose fatte bene, con tanto di armi e un eloquio convincente, ma solo per questioni di sicurezza. A loro piace che le azioni intraprese vadano a buon fine. Sono dei perfezionisti.
Era un po’ di tempo, infatti, che notavo una certa carenza di pezzi hip-hop alla radio e non perché fossi io a cambiare canale. No, non mi pare. Insomma, d’ora in poi ci toccherà ascoltare musica classica, che noia, con tutte quelle variazioni o ancora peggio il jazz imbottito di ghirigori melodici. Al massimo il rock. Vi immaginate la domenica mattina passata a frustare vigorosamente i neuroni al suono dei Morphine o guidare accompagnati dai Belle & Sebastian? Atroce.
Bisogna fare qualcosa. Non so, indire uno sciopero. Del tipo niente McDonald’s per un mese. E’ troppo? Facciamo quindici giorni.
Alt! Non fasciamoci la testa prima di romperla. C’e una flebile speranza. Dicono, sembra, la stampa rumoreggia che stia prendendo piede un genere affine, attualmente confinato alla West Coast: l’HYPHY (si pronuncia Hi-Fee). Un genere delicato dal ritmo maniacale, in cui l’artista si esprime in un inglese immacolato ed elevatissimo, quasi letterario e si esibisce in una danza disarticolata e improvvisata, indossando abiti logori, selezionati, appositamente, da una troupe di specialisti con gravi disturbi psichici e in cura intensiva.
Secondo gli esperti, questo nuovo filone musicale ha un potenziale elevatissimo, specialmente perché la gente e’ in attesa di qualcosa di nuovo che faccia veramente sballare. A confermare l’importanza di questa scoperta, c’e chi dice che si tratta, non solo di un nuovo “sound” ma, addirittura, di una nuova cultura fondata sull’uso e lo spaccio di ecstasy, ma questo e’ irrilevante. Insomma, sono sciocchezze. E che dire dell’acid rock degli anni ’60, allora? Si sa, e’ una cultura appena nata, costituita da giovinastri che non avendo nient’altro da fare nella vita, fanno gli assaggiatori di pasticche.
Potrete allietare le vostre orecchie abbandonandovi all’ascolto di un saggio, seppur breve, di questo pregevole ed innovativo movimento musicale, ciccando qui.
Vi suggerisco di sistemarvi in un posto comodo, magari il divano o ancor meglio il letto e soprattutto privo di intrusioni sonore che potrebbero alterare la complessa struttura musicale di questi brani e inficiare l’efficacia rilassante della linea melodica, rischiando di perdere certi effetti sfumati, sicuramente degni di nota. Ah, dimenticavo, staccate il telefono.

Tuesday, January 23, 2007

A SPASSO CON NIKITA


Avete voglia di fare un salto sulla 5°? Allora seguitemi. Entriamo nel mondo chic delle limousine, le scarpe di Ferragamo e Abercrombie. Cos’e’ Abercrombie? Ma come cos’e’? Un negozio di tendenza, suvvia. Un fantastico esempio di multisensorialita’, dettata da un programma invasivo di marketing moderno. Non vi pentirete. E’ un’esperienza unica. Se sopravvivete ci tornerete di sicuro!
Entriamo. La gigantografia formato murales del solito figo a torso nudo ci accoglie all’entrata. Qualche secondo di raccoglimento davanti a questo Apollo dalla bellezza ugrofinnica. Amen.
Oops! E ‘ tutto buio. Cos’e’? La giornata del risparmio energetico? Mi sa che abbiamo sbagliato indirizzo. Questo deve essere lo Studio 54. Un attacco sleale ai timpani, perpetrato dal suono dirompente della voce di Fergie con “Voodoo Doll” ai danni dell’apparato neuro-vegetativo, mi getta nel dubbio.
- Scusi, bell’uomo, questo e’ il negozio Abercrombie?
Non so se sono afona o sorda ma sotto una luce fioca, come di lanterne smunte, leggo le labiali del presunto commesso, un ornitorinco depilato, dalle sembianze umane.
Sembra proprio di sì. Infatti, ci sono pile di cenci spacciati per capi d’abbigliamento ovunque. Nel semibuio e bombardata da onde sonore anomale mi avvio verso il reparto t-shirt e canottiere. E’ tutto sistemato per colore. Perbacco, e quello cos’e’? La testa di un alce, mostruosamente enorme, sovrasta il bancone, dove le commesse si affaccendano in attività di estorsione e furto aggravato. $30 dollari per una canotta che si sta sciogliendo al contatto con l’aria, e’ un taccheggio bello e buono. Ammazza che corna! Niente a confronto di quelle della Ventura mentre stava con Bettarini, comunque. No, parlavo dell’alce.
Ecco ci mancava il marketing olfattivo. Una bella zaffata di Abercrombie #8 si libra nell’aria, liquefacendo i peli del naso. Mi infilo nell’ascensore. La scia mi insegue, divampa all’interno della cabina ma viene annientata da un eccesso seborroico e alito pesante. Esco al secondo piano con le narici che sanguinano e respiro “Fierce” a pieni polmoni.
Alcuni teen-ager di tendenza, dovevano aver finito da poco la procedura della prova in camerino, poiché stavano sgombrando lo sterro. Vaghi bagliori uscivano da una specie di tunnel dell’amore. Il gruppetto di scellerati, difettati dalla nascita, controllavano con perizia alcuni straccetti logori, usufruibili al massimo con un po’ di Vetril per pulire il parabrezza dell’automobile. Convinti dell’affare, si avviavano baldanzosi verso le casse in preda ad un raptus consumistico.
Intanto la folla si era radunata attorno ad un punto luce. Flash, risate. Toh! Chi si rivede. L’ugrofinnico in carne ed ossa che posa con delle megere assatanate, in stato penoso di libidine repressa, che si fanno immortalare da parenti e amici. L’infingardo, con lo sguardo destabilizzante e impietoso, si presta all’agonia per arrotondare lo stipendio.
Un gruppetto di squinzie, tutto shopping e silicone, esultano davanti ad un paio di jeans.
Che ressa. Ma dov’e’ l’uscita?

- Come? No, grazie. La canottiera da gondoliere sta molto meglio a lei. A me le righe allargano.
Queste son peggio di Wanna Marchi. Fanno pressing.
Ecco, non so voi, ma io mi avvierei all’uscita. L’esperienza e’ stata entusiasmante, tuttavia, direi, il palato e’ rimasto insoddisfatto. Mi aspettavo dei cioccolatini. Almeno delle caramelle. E che diamine!

Sunday, January 21, 2007

ANCORA VIP


Guarda un po’ chi si vede! Annie Leibovitz che sbuca tra la folla del Brooklyn Museum. - Ma che sorpresa! Anche lei a vedere la sua mostra fotografica: “Annie Leibovitz: A Photographer's Life, 1990–2005?
Accenna un sorriso e poi si dilegua con la figlioletta fatta in vitro, verso la boutique del museo. Sì, perché lei e’ lesbica e di uomini non ne vuol sentire nemmeno parlare, però li fotografa, questo sì.
La sua faccia mi ricorda qualcuno. La mia parrucchiera? No, Annie ha un naso tapiresco che poco si intona con quello dell’artista che mi ha fatto una frangia frastagliata, mannaggia a lei!
Oh, oh, ma dai…ci sono…mi ricorda la Marta. Sì, la musa di Guttuso, la contessa fedifraga: Marta Marzotto.
Sarà per lo stile, se così si può definire, quello di una che girava con i pantaloni di Charlie Chaplin passati sul ciclo a 90°, gli scarponi di Stallone in Cliffhanger dopo aver scalato il Cristallo a mani nude e con l'aiuto di un ramoscello di abete nano e i capelli delle erinni, oppure per i solchi che le scolpivano il viso, bah non saprei, esteticamente, entrambe non rispecchiano certo i canoni classici.
Ciao Annie! Vado a vedere le tue foto.
Dal momento del commiato sono trascorse circa due ore, prima che potessi raggiungere l’esposizione al terzo piano. Due stupende ore passate in coda in compagnia di tanta bella gente e comodamente adagiata su di un paio di graziosi stivaletti leopardati con il tacco a spillo che hanno reso la mia permanenza indimenticabile.

Thursday, January 18, 2007

INCONTRI IN LIBRERIA


Rupert Everett era in città. L’ho incrociato da Barnes & Noble.
Volevo offrirgli un caffè ma lui mi dice:
- Guarda, con piacere ma vado di corsa. Devo presentare il mio nuovo libro.
- Ma va! E da quando scrivi?
- Eh, da una vita. Questo e’ il quarto.
- Ah, già appunto…dicevo, no…scrivi proprio bene…uno stile originale, veramente. E poi che suspance, roba da fibrillazione…
- Veramente non ho mai scritto thriller.
- …no?…beh…dicevo in senso metaforico, no?
- Ma e’ vero che Madonna c’ha gli zigomi sporgenti e le pareti laterali del cranio ristrette?
- Bah, non saprei. Di sicuro di ristretto ha la stazza.
- E dimmi e’ una mantide? Ho sentito dire che ad una cena si e’ infilata nel bagno con Sean Penn e ne sono usciti dopo una mezz’oretta. E mica erano sposati!
- Già. E io ero al tavolo che li aspettavo e mangiavo grissini per ammazzare il tempo.
- Scusa ma tu non sei gay?
- Sì.
- E com’e’ che te la facevi con Paula Yates?
- Sono sempre perplesso davanti ai miei rapporti eterosessuali.
- Povero Sir Bob! Non ne sapeva niente.
- Aspetta, l’ultima domanda. Julia Robert puzza?
- Devo proprio scappare. Michael Musto mi sta aspettando per l’intervista.
- Stai parlando della “drag queen” che scrive sul Village Voice? Quello che stava nel video “Girls just want to Have fun”, di Cindy Lauper col parruccone e le tette finte?
- Sì, proprio lui. Sarà l’intervistatore/mediatore.
- Sai cosa? Vengo a vedere la presentazione. Magari poi compro anche il libro. Come hai detto che fa il titolo?
- Red Carpets and other Banana Skins.
- Ecco, già mi piace.

Tuesday, January 16, 2007

ACQUA MIRACOLOSA


Maniglie dell’amore? Doppio mento, triplo mento? Rotoloni di grasso che sbordano da reggiseno e mutande? Cosce a buccia d’arancia e glutei infestati dai crateri lunari?
Praticamente siete disperati? E non sapete come fare? Il lavoro, gli impegni, lo stress, magari la famiglia non vi danno tregua e voi vi ingozzate di Ferrero Rocher a colazione e salatini giapponesi come spezza fame? Niente paura! A tutto c’e’ un rimedio. Considerate il problema risolto. A volte la soluzione e’a portata di mano e manco ce ne accorgiamo. Semplicemente… bevete acqua. L’acqua benedetta Jana e’ vostra alleata contro il problema del soprappeso e in un batter baleno vi riportera’ sulla giusta via del dimagrimento.
L’acqua miracolosa:
1) aiuta a perdere peso
2) sopprime l’appetito
3) aiuta a bruciare i grassi
Non e’ fantastico? Basta bere una bottiglietta da mezzo litro mezz’ora o un’ora prima di ogni pasto principale e il gioco e’ fatto. Si inizia a perdere peso, così, senza fatica, fischiettando “Vamos alla playa”.
Altro che Beauty Farm, dieta Weight Watchers, Total Tonic, Push e Multy Sculpt. Bevete, bevete e bevete. Acqua Jana: dalla fonte miracolosa direttamente nei vostri stomaci. Made in Croatia.

Sunday, January 14, 2007

IL CACCIATORE

Drin, drin, drin…………drinnnnnnnnnn
Santo cielo! E’ di nuovo lui. Che insistenza. Ieri ho spento il cellulare. Non se ne poteva più di quelli squilli.
No, no, non e’ un maniaco. E’ Robert De Niro. Vuole essere intervistato. Dice che ci tiene a finire tra le pagine di “Diario semi-serio di una ex-manager…”.
Io gli ho spiegato che, sì insomma, non e’ proprio adatto. Non e’ il target giusto. Qui bisogna far ridere.
E lui replica:
-Scusa ma non mi hai visto in “Meet the Focker”?
Sì, certo. Infatti non c’era niente da ridere.
- E poi perché Richard Gere sì e io no?
- Beh, e’ stato un caso. Mi ci son trovata in mezzo…mica l’ho programmato…
era lì…ho scattato una foto. E poi scusi, mica devo giustificarmi con lei. Lo decido io il palinsesto qui.

Ieri sera si e’ presentato alla porta con un vassoio di cannoli siciliani e una bottiglia di Vin Santo, che poi, ecco…io non bevo vino…andrà pure sprecato per cucinare l’agnello a Pasqua.
La notte l’ha passata sullo zerbino. Poveraccio. Mi ha fatto pena, così gli ho buttato una coperta. Al mattino era ancora lì rannicchiato sul tappetino. Gli ho offerto un caffé con le macine uscendo e lui mi dice:
- Beh, allora butti giù due righe?
- Guardi, sono veramente di corsa. Devo scappare. Vado a colazione con Mel Brooks.
- E che tu ce l'hai con me?
- Ma cosa c’entra?
- E che c…o, tu ce l'hai con me???
- Ma per favore! Perché non va a riposarsi un po’, a casa sua, no? …una doccia calda, magari una bella camomilla e poi si distende sul divano …eh?
-Stai parlando con me? No dico, stai parlando con me? Eh sì, non c'è nessun'altro qui... stai parlando con me.

Ossignur, ci manca anche che mi reciti tutto “Taxi Driver” a memoria…
- Beh,… arrivederci…buona giornata.

Monday, January 08, 2007

TREMATE, TREMATE L'ESTATE E' TORNATA


Tempi duri per gli orsi polari. Ieri sono tornate prepotentemente le t-shirt a manica corta, portate con disinvoltura sulla pelle asfittica e uno stuolo di brufoli.
Forse non lo sapevate ma l’estate e’ arrivata. L’inverno e’ stato un flash. Una burla fuori stagione. Fuori ci sono 20 gradi. E’ tempo di pianificare una gita al mare, magari a Coney Island, dove i membri del Club degli Orsi Polari, costituito da un gruppo di pazzi che si divertono a fare il bagno nell’Atlantico durante tutto l’inverno, si sono rifiutati di immergersi, poiche’ dopo aver testato l’acqua con l’alluce valgo hanno attestato che le acque erano troppo calde e si sono ritirati, furibondi per l’accaduto.
Allo zoo di Central Park, intanto, l’orso polare che aveva già attraversato un periodo di malessere l’estate scorsa per le temperature da altoforno, rischiando di rimanere completamente calvo, sperava di poter ricostituire la sua pelliccia oltremodo spelacchiata, durante la stagione invernale, notoriamente glaciale a NYC, invece e’ costretto a rimanere nell’acqua per refrigerarsi in attesa di tempi migliori, se ce ne saranno.
La pista di pattinaggio su ghiaccio e’ poco più di uno stagno, dove tutt’intorno gli alberi hanno già messo su’ i germogli.
A passeggio per il parco si nota con estremo gaudio che, per l’occasione, sono rispuntate le elegantissime camicie hawaiane portate sui bermuda e i mocassini con pedalino bianco. Via vai di berrettini da baseball, che ad alcuni donano un aspetto da pirla mai visto prima, e occhiali da sole dalle fogge disparate. Ci si ributta in strada in bicicletta, sui pattini e mezzi da fantascienza, come la quadriga spaziale e le sneakers con rotelle retrattili.
Non so, ma quella placca di ghiaccio che sta vagando dopo essersi staccata da dove doveva restare solidamente aggrappata, mi da un po’ da pensare.

Tuesday, January 02, 2007

LIBRI PER GIOCO


Grazie ad Astralla che mi ha invitata a giocare, vorrei allietarvi con il gioco del libro. Probabilmente lo avete già visto in giro ma lo ripropongo, ringraziando Mi casa es tu casa per il gentile invito.
Il “GIOCO DEL LIBRO più VICINO” segue queste regole:
Prendere il libro più vicino.
Sfogliare sino a pagina 123.
Contare le prime 5 frasi della pagina.
Riportare nel blog le 3 frasi seguenti.
Suggerire il gioco ad altri 3.

Vi riporto ciò che ho estratto dal primo libro che avevo a portata di mano, pronto per essere iniziato dopo qualche minuto.
Ora, quello che ho letto in quella pagina mi ha, in qualche modo, incoraggiata a riporlo nella libreria. Nel contempo sono stata assalita da terrificanti dubbi sulla mia sanità mentale al momento dell’acquisto, quasi un'agonia Quello che leggerete qui di seguito, e’ esaltante come una giornata di pioggia con nebbiolina, un cerchio alla testa e l’inizio dell’influenza.

Kieran, anche lui di 11 anni ma molto più loquace, cercò di rassicurarmi ma io restavo attaccato alla barra di sostegno con gli occhi incollati alla porta e le lacrime che scendevano sulle guance.

Nel caso foste rimasti talmente coinvolti dalla lettura di queste righe che non riuscite a addormentarvi senza sapere come va a finire, non abbiate remore a contattarmi. Vi darò subito il titolo, se insistete, vi dico anche dove l’ho comprato.

Ora non mi resta che concludere, invitando

Felson

Il Mago

Masso

a fare lo stesso, sperando che almeno loro abbiano qualcosa di più interessante da leggere.

SI RIPARTE


Signori e signori benvenuti nel 2007!
Pronti a decollare?
Bene, allora allacciate le cinture di sicurezza e preparatevi a partire.
Cosa ci aspetta nel novello anno? A parte i mondiali di sci nordico a Sapporo, nemmeno la maga Jeanne Avery sa dirlo con precisione.
Di sicuro anche quest’anno ci dovremmo sorbire le peripezie di Britney Spears, le adozioni internazionali di Madonna e le scopate di Cameron Diaz che si deve rilassare e riprendere dalle ultime fatiche cinematografiche, spremendo come un limone il baby fidanzatino “rappettaro” Justine Timberlake
Come nel 2006, ancora una volta, i quesiti spinosi che ci assillano e per i quali nessuno riesce a darsi pace sono: Brad Pitt e Angelina Jolie convoleranno a nozze? E chi saranno i testimoni?

Alla luce di tutto ciò, che mi sentivo assolutamente in dovere di enunciare, per festeggiare con Nikita potete votare il post che vi e’ piaciuto di più nel 2006 e postare la vostra personalissima lista dei desideri per il 2007: cosa vi piacerebbe leggere su questo Blog?

Buon Anno a tutti,

Nikita