Saturday, March 31, 2007

JESUS CHRIST SUPERSTAR


Pasqua e’ in arrivo. Io, ho deciso, che oltre alla decorazione a mano delle uova sode, una tradizione che adoro e a cui mi dedico con risultati certamente non artistici, di aggiungere qualcosa in più e ho preparato l’albero di Pasqua: un paio di rami secchi, qualche farfalla, qualche uccellino, un coniglietto, un pulcino e uova colorate ricoperte di glitter e …voilà ho creato un angolino gioioso e placido. Mentre mi dedicavo a questa impegnativissima attività e davo fondo alla mia collezione di neuroni, qualcuno aveva in cantiere da tempo un’opera grandiosa, una mastodontica e dolcissima statua di Gesu’ Cristo interamente fatta di cioccolato, genitali compresi. L’artista, Cosimo Cavallaro, era da un po’ che aveva questo tarlo nella testa e per vari motivi non si era mai esposto nel rappresentarlo. Ora, però, la statua a grandezza naturale (1,80 m.) e’ pronta per affrontare il pubblico e il piano e’ di esporla, a partire da lunedi’, nella vetrina al pianterreno della Lab Gallery del Roger Smith Hotel.
Naturalmente si e’ scatenata una guerra. Le frange estremiste dei cristiani cattolici si sono offese a morte:
“E’ oltraggioso, scorretto, disgustoso!”
I bigotti bacchettoni sono in uno stato confusionale di shock e furiosa ira e nel frattempo smanettano il rosario per la salvezza del mondo.
“L’ha fatto nudo! Con tutto di fuori, e’uno sconcio! Un atto blasfemo senza precedenti.”
L’enigma del week-end e’ quindi rappresentato dalla domanda: ce la farà il nostro Cosimo ad esporre la sua creazione di cioccolato durante la settimana santa? Al momento per vedere qualche foto dell’opera vi mando in visita nel suo sito, nel caso non riuscissi a fotografarla di persona.

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Wednesday, March 28, 2007

APPUNTAMENTI DA NON PERDERE

E’ tempo di grandi eventi. Gli abitanti di New York City sono in fibrillazione. Si nota una certa impazienza nei volti provati dall’attesa. Qualcosa di grosso sta per succedere…l’apocalisse? No, e’ in arrivo “The New Yorker Conference/2012: stories from the near future”. Un evento che supera i confini spaziali e temporali, un’emozionante avventura che travalica la leggenda, un avvenimento che entrerà prepotentemente nella storia, per diventare il più grande evento del mondo e tutto ciò, signori e signori, per soli $1.200 dollari a biglietto. Un’inezia se si pensa che andrete a conoscere alcune delle menti sovranaturali in grado di creare un “nuovo corso” negli anni a venire. Tra gli speaker, completamente sconosciuti, ci sarà anche David Byrne e il famosissimo chef Will Goldfarb, che si può tranquillamente incontrare nel suo localino “Room 4 dessert” andando a mangiare una fetta di torta.
Ah, scusate poi ci sarà tutto lo staff della rivista New Yorker, dal direttore, al tizio che pulisce le toilette. Un’occasione da non perdere. Accorrete numerosi.

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Monday, March 26, 2007

TRADER JOE'S


Circa un anno fa apriva nella mitica Grande Mela Trader Joe’s, una sorta di supermercato scapigliato diventato subito un luogo di culto per i mistici, gli olistici, i praticanti di yoga Kundalini, gli incantatori di serpenti e tutti quelli votati al cibo “sano” e sensibili al prezzo proletario.
Diretto concorrente di Whole Foods Market, indiscutibile tempio del cibo biologico ma anche no, biblico monumento del palato raffinato e la tasca danarosa, Tj’s lotta per la supremazia battendosi con forza e coraggio in un ambiente spartano e frizzante, ammaestrando la truppa ad usare tattiche psicologiche, come il buon umore e la gentilezza per sfiancare l’avversario che ribatte con prodigiosi effetti speciali, tra i quali mi sento in dovere di segnalarne uno in particolare, poiché assolutamente fondamentale e necessario per la salvezza del paese: il display che rumoreggia e lampeggia nell’annunciare ai pellegrini in coda alle casse il loro turno.
Intanto la sfida continua a colpi di strategie sofisticatissime: Whole Food ha raggiunto un assortimento di prodotti in grado di soddisfare i gusti dei Marziani e coloro che hanno le papille gustative interrotte, all’angolo opposto Tj’s offre assaggini di torta di mele di nonna Papera surgelata e limonata.

Orbene, svincolata da ogni interesse personalistico o di parte, io vado a fare la spesa un po’ dove capita. L’altro giorno sono andata in visita da Tj’s con la mia borsetta di canapa indiana e interno in camoscio, per l’acquisto oculato di generi alimentari. Posso dirvi con estrema franchezza che di cibo “sano” ne ho visto ben poco. E’ stato difficile riuscire a trovare della frutta che non fosse ricoperta da una colata di cioccolato e reperire ortaggi che non fossero stati ridotti a fettine sottili, fritti, salati e infilati in una bustina di cellophane spesso e frusciante. Ho sguazzato per un po’ tra i surgelati ma poi ho rinunciato per mancanza di data di scadenza sulla confezione. In compenso mi sono impossessata di alcuni pezzi di “Filet Mignon” della Nuova Zelanda oscenamente squisito e ho fatto scorta di “Mochi” il gelato del Samurai, prodotto a Los Angeles ma tipico del Sol Levante: saporite palline di gelato al mango avvolte in pastella di farina di riso. Dal momento che, il mio portamonete non e’ stato oggetto di rapina, come normalmente accade quando si va al supermercato, penso che ci ritornero’.

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COMUNICAZIONE DI SERVIZIO


Anche oggi grazie alla bonta' della redazione di GRAZIA BLOG, potete leggermi qui e spaccarvi in due dalle risate con "Le Gangs di New York", o forse no?







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Thursday, March 22, 2007

TRADIZIONI E SCHERZI CULINARI


Tra le tradizioni popolari di questo paese in materia festaiola, così come si fa il presepe a Natale, si annovera anche la generosa abitudine di dover pagare il pranzo o la cena a chi ha la fortuna di compiere gli anni il giorno in cui, volontariamente o involontariamente, ci si trova in compagnia del festeggiato.
Così, per onorare l’usanza a stelle e strisce, l’altro giorno ho portato a pranzo una mia amica. Siamo andate in un ristorante italiano, anche un po’ fuori mano, e, quando e’ stato il momento di pagare il conto, mi e’ collassato un polmone e prolassato la valvola mitralica. Non vi dico come mi tremava la mano quando ho dovuto firmare la ricevuta della carta di credito, pensavo di aver contratto la malaria.
Ad ogni modo, niente in paragone a quello che sarebbe potuto succedere andando a farsi un panino da Serendipity 3 e ordinando, tanto per celebrare, una coppa di gelato “Golden Opulence", dove sistemare le candeline: valore di mercato $1000 verdoni. Ritengo che, dal momento che i $1000 dollari saranno evacuati da lì a poco in un WC, siano soldi spesi beni. In fin dei conti si tratta di una composizione curata da un famosissimo designer di torte che infila in una coppa di cristallo Baccarat tre palline di gelato alla vaniglia di Tahiti, mescolata con la vaniglia del Madagascar adornate con candele esotiche e tartufi profumati con cioccolato puro al 70% e guarnite con un infuso di caviale, frutto della passione, arancia, Armagnac e foglie dorate a 18 carati commestibili, il tutto da gustarsi su un cucchiaino in oro massiccio.
In caso, si volessero concludere i festeggiamenti con un buon drink, c’e anche la possibilità di farsi un martini all’Algonquin Hotel decorato con diamante a scelta del cliente per la surreale cifra di $10.000 dollari.
Per quelli che amano festeggiare il compleanno in pizzeria, e’ assolutamente il caso di prenotare da Nino’s Bellissima Pizza e ordinare un paio di “luxury pizze” guarnite con ben 6 tipi di caviale, salsina a base di panna e sottili fettine di aragosta al prezzo di $1000 dollari l’una, anche in questo caso, ripeto, vale la pena buttare $1000 dollari nel cesso.

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Tuesday, March 20, 2007

BOND STREET


”Mi han chiamata Bond, Bond street e porto il peso della fama.”

Orbene, miei cari lettori, qui si continua a sguazzare in una melma grigia, scivolando pericolosamente tra un lastrone di ghiaccio e l’altro. Tutt’altro che un bell’andare per strada.
Vista la totale inerzia innanzi il destino a carattere nevoso e la mancanza di serie turbe masochiste per poter passare il pomeriggio in compagnia di quella “gran cagata”della La corazzata Potëmkin, decido, in ogni caso, di sfidare le avversità e, rischiando un paio di carpiati divaricati con balzo in avanti e arrivo sui talloni e alcuni enjambèe con cambio di gamba, già sulla porta di casa, mi lancio alla conquista dell’inferno di ghiaccio.
Ben presto la necrosi ai piedi comincia a darmi qualche fastidio, tipo intorpidimento, formicolio e allucinazioni, così per non arrivare allo stato di assideramento, mi infilo in uno Starbucks per un caffé. Dentro la solito ressa di feroci consumatori di frappuccino, animati dallo spirito degli Amici della Montagna.
Dopo un po’, mi ritrovo di nuovo coi piedi sul pack artico, dalle parti di Bond Street e per una fatalità che capita solo nei casi di eclissi totale di sole, mi ricordo che da quelle parti hanno appena inaugurato una galleria d’arte.
Ah, beh, qui si costruisce alla grande. Bando alle spese, grandi cambiamenti in corso. Bei negozi, condomini per miliardari del terzo mondo e un po’ d’arte per coltivare l’impressione che non e’ solo una questione di soldi.
Arte, arte una parola un po’ grossa per descrivere una specie di unicorno completamente realizzato con i copertoni Firestone Firehawk TZ200 Fuel Saver. Poi, ho scoperto che ultimamente va di moda, tra gli artisti del nuovo millennio, appiccicare, figurine ritagliate dalle riviste, su tavolette incerate di abete dei Nebrodi, creando dei capolavori simili a quelli che si possono ammirare nelle sezioni dei Boy Scout, preferibilmente nella branca dei lupetti.
Ancora sbigottita dall’avvenenza di cotante opere d’arte e raggiunto lo stato dell’illuminazione, mi trovo in stato di trans davanti ad un vetrina vuota, quando vengo trainata dentro da una Valchiria lampadata, posseduta da una minigonna inguinale a fior di pelle, abbinata ad un top di pelle di gatto, appartenuto a Wilma Flintstone nei momenti di calore. Niente paura! No, non si tratta di sequestro di persona da parte del "Pussy Galore's Flying Circus" ma solo di una strategia innovativa per promuovere un ristorante catalano di prossima apertura.
Con un energico sorriso berlusconiano, Brunilde mi illustra i must del locale, ancora un po’ sottosopra ma in dirittura d’arrivo.
- Ascolta me lo dai il tuo numero di telefono?
(Oddio, magari questa sta dall’altra sponda?)
La guardo perplessa. Mi ricorda Pamela Prati.
- Beh, così quando apriamo ti do un colpo di telefono.
Trotterella verso l’entrata e accalappia un tizio pelato con un loden blue che sta scrutando dalla vetrina.

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Friday, March 16, 2007

RECESSIONE


Dopo l’entrata in vigore dell’ora legale la scorsa domenica e cinque giorni a 15º gradi, mi ero tranquillamente messa in modalità buon umore, nell'attesa che gli irundinidi decretassero l’arrivo della bella stagione. Avevo già riposto il paraorecchie di coniglio nano nella scatola targata “stagione invernale” e mi apprestavo a rinfrescare il guardaroba estivo, dedicandomi a lunghe battute di laundromat ed effervescenti gitarelle tra i negozi di tendenza del Lower East Side e Soho, quando, rientrando a pomeriggio inoltrato verso la magione mentre mi crogiolavo all’idea di levarmi al più presto le odiatissime calze collant, venivo violentemente investita da una inimmaginabile irruzione di aria polare che non faceva presagire nulla di buono e mi brinava la punta del naso. Rientrata a casa, brutalmente avvizzita dalle bordate prepotenti del ricomparso inverno, scoprivo con doloroso sconcerto che la città stava per essere travolta da una tardiva colata di neve (allego ampia documentazione dell’evento – vedi foto).

Mi sento, pertanto, di dirvi che non sono particolarmente di buon umore e dopo aver controllato le previsioni del tempo mi sento completamente esonerata dall’uso di un linguaggio decoroso.







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Tuesday, March 13, 2007

MENS SANA IN CORPORE SANO, O NO?

Ritorno a bomba su craigslist che ormai leggo ogni sera al posto dell’Eneide.
Prima di inoltrarci nei dettagli di questo interessantissimo annuncio, vale la pena spendere due parole sui centri di igiene mentale e come contattarli in caso di necessità.
Delineare le caratteristiche di un tipico “malato di mente”, e’ abbastanza difficile, poiché sono presenti per lo più numerosi problemi che si combinano in vario modo e sfuggono alla classificazione. Ciò nonostante, esistono delle caratteristiche ricorrenti nelle malattie mentali come, ad esempio, convinzioni o idee strane in cui l'ammalato crede fermamente che suggeriscono di telefonare al più presto al 911 la versione americana del 118.
Fatta questa premessa, godetevi la lettura di uno spassosissimo annuncio che troverete anche nella versione in lingua originale cliccando esattamente
qui
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Salve,

Sono un maschio trentenne di bella presenza con l’ossessione per i piedi femminili specialmente se inguainati nel nylon. Cerco persone disposte ad uno scambio di favori: piccoli lavoretti domestici o cose da aggiustare in cambio di un po’ di adulazione o massaggio (quello che preferite) ai vostri piedi infilati nelle calze o nei collant. Sono un tipo sano e prestante e molto pulito.
Se avete richieste particolari, non esitate a proporle.


A questo punto, io questo tizio, vorrei chiamarlo quando mi tolgo gli scarponi da sci dopo aver fatto il giro dei cinque passi.

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Monday, March 12, 2007

COMMESSE

Nella maggior parte dei casi, si tratta di geni, sfortunatamente incompresi. Innamorate della loro professione, non vedono l’ora di ritirarsi nel retrobottega o nel bagno per acculturarsi, abbandonandosi alla lettura di “Star”, “ABC Soaps” e “In Touch” tanto per restare aggiornate sulla tonalità di biondo di Jessica Simpson e le performance erotiche, online, di Paris Hilton. Alcune hanno fisici mozzafiato mantenuti a forza, saltellando sullo step e un grazioso faccino dai tratti brachicefalici con lineamenti molto simili a quelli di un toporagno incrociato con un orango del Borneo che confermano, ancora una volta, le teorie di Darwin.
La maggioranza sfoggia, invece, un fisico piuttosto in carne che ama esporre al pubblico le falde adipose, con la stessa consistenza di un flan di verdure, che straboccano da estrosi pantaloni a vita bassa dai quali, sul retro, sbuca il perizoma brasiliano che lascia intravedere gli efferati effetti surreali della cellulite edematosa, nella speranza di sedurre esemplari di maschi devastati dall’astinenza forzata.
Ricche di iniziativa, hanno una carica grintosa nell’approcciare il cliente simile a quella di una rana lessa. Dotate di un eloquio estroverso e vivace, rispondono a monosillabi ma dimostrano un gioioso interesse verso le chiamate che ricevono al cellulare, mettendo, con un eccesso di zelo, il cliente in stand by per alcune ore.
Parlano con verve…
“ What the f..k you want?”
e hanno sempre un contagioso buon umore come di un pastore tedesco che ha contratto la rabbia.
Questi esseri sono entrati a far parte delle tradizioni e dell’arredamento dei punti vendita.
Ogni cultura ha i suoi punti forti.

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Thursday, March 08, 2007

E LA FESTA DOV'E'?


Niente mimose a New York. Ma come? La gang di capitalisti che si perde un’occasione d’oro per creare l’ennesima festa del commercio e fare soldi a palate con qualche gadget e i rametti di fiori gialli a pon pon? Non sarà mica per quella storiaccia che risale al 1908? Già e’ da lì che e’ nata l’idea di dedicare una giornata alla donna. Ma facciamo mente locale poiché sono passati molti anni. Allora, era l’inizio del secolo e New York era considerata il porto più importante al mondo, l’economia pulsava, i filobus trainati da cavalli stavano per essere sostituiti da un vasto sistema di linee metropolitane e di treni sopraelevati. Intanto i prezzi delle case salivano come colonnine di mercurio impazzite e con essi l’altezza degli edifici. Caterve di emigrati sbarcavano a Ellis Island, soprattutto dall’Europa, in cerca di fortuna e un tozzo di pane con cui sfamarsi e i capitani d’industria facevano soldi a palate accaparrandosi manodopera a bassissimo prezzo con turni massacranti. Beh, un bel giorno le operaie dell’industria tessile Cotton, che produceva a ritmo incalzante camicie per i colletti bianchi, decisero di molestare il datore di lavoro indicendo uno sciopero. Naturalmente l’idea non fu accolta con gaudio da Mr Johnson che, dopo alcuni giorni di blocco dei telai, ebbe a sua volta una grandissima idea e diede un bel giro di chiave a tutte le porte dell’azienda, sprangando le operaie all’interno. Non si sa bene come, non si sa bene il perché o forse lo si sa?Tutto sta che ad un certo punto divampo’ un incendio. All’interno si scateno’ l’inferno e 129 donne perirono in maniera atroce. Successivamente, questa data funerea fu proposta da Rosa Luxemburg come giornata di lotta a favore delle donne e per commemorare le vite bruciate nel rogo dell’avidità’. Non so se c’e’ un po’ di vergogna nel ricordare l’evento, ad ogni modo non si scambiano mimose, ne’ tanto meno si vedono in giro orde di donnine scatenate dirette nei club di periferia ad infilare biglietti da un dollaro nei perizomi dei a guapi depilati.

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Tuesday, March 06, 2007

WONDER WOMAN VA IN CITTA'

La donna in carriera si appresta a lasciare l’ufficio. Lei e’ super-cool. Ha il potere di licenziare e di mandare report al mega direttore galattico.
Un tipo dozzinale, in completo di Armani, un po’ maschile per intimorire, culo squaquerone. Si avvia, raminga, verso mete oltremodo depravate, con l’obiettivo di racimolare un po’ di carne tremula da usare sul suo bel lettone con le lenzuola di Donna Karan.
L’importante e’ allentare i freni inibitori, sbarazzarsi della morale e liberarsi dell’autocontrollo. Nelle strategie di conquista aggressiva, l’alcol aiuta.
Se ne va al bar sfoggiando con ostentazione il suo carattere autoritario e accomoda il deretano sul trespolo del bancone. Ordina arcigna. Non mangia poiché segue la dieta a punti della Weight Watchers. Dopo qualche drink ,diventa spavalda e le si allenta la messa in piega. Sprigiona tutta la sua cultura autoreferenziale, sopportata a mala pena da qualche solitario sexual addicted albanese in crisi d’astinenza. L’occhio annacquato da ettolitri di gin tonic. Comincia la fase del disfacimento. Blatera sospesa nel vuoto pneumatico con gli artigli avvinghiati al bicchiere supportando il suo monologo in solitaria.
Ride scomposta, dilaniata dalla voglia di provare l’ebbrezza dell’orgasmo multiplo con qualche sconosciuto. Non e’ rimasto che il barista, purtroppo e’ frocio. E’ proprio sfiga. Del resto l’oroscopo aveva decretato: giornata nera per l’ariete.
La donna in carriera si fa chiamare un taxi. Chissà, magari,…forse una “botta” di fortuna l’attende all’interno di quel yellow cab.

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Sunday, March 04, 2007

OLTRE LE NUBI C'E' IL MONDO


Si vola. Giornata persa tra le nuvole. Dopo un eccellente pasto a base di Pedigree Pal, comincia la fase dell’espettoramento generale, con successivi episodi di dispnea e sibili associati a interminabili soffiate di naso con ritmo scadenzato e tonalità da trombe del giudizio universale. Sugli schermi e’ di scena Rocky Balboa, una pietra miliare nella storia del cinema. Per concludere, lo staff di ippopotami volanti in servizio a bordo, si trasforma in un team di agenti di commercio che tenta di vendere il contenuto del carrellino duty-free con tecniche di neuro-marketing.

Nell’attesa leggo Sky Mall, una rivista dai contenuti interessantissimi che propone una scelta infinita di oggetti assolutamente indispensabili, dalle fattezze artistiche o tecnologiche. Nel caso vi capitasse di volare a bordo degli aereomobili di SkyTeam, vi suggerisco di dare un’occhiata alla sezione che riguarda l’arredamento. Tra i manufatti in resina, c’e’ un’ampia scelta di capolavori di arte moderna. Magnifico il tavolinetto di vetro sorretto dalla scultura rappresentante un lottatore di Sumo nella tipica posizione a piegatura a 90° prima di essere sodomizzato dall’avversario. E ancora l’aquila scolpita dall’artista Samuel Lightfoot, un mastodontico manufatto da appendere al muro che racchiude l’essenza dello spirito d’America. Si tratta di un’opera senza eguali che rappresenta il pennuto nella fase di atterraggio sulla preda.

Le meraviglie non si fermano qui. Gli amici degli animali non possono farsi sfuggire il passeggino per cani e gatti, da usare per portare a spasso l’amico peloso che attraverso una rete potrà ammirare il panorama circostante senza rendere l’uscita troppo impegnativa per il proprietario o la scaletta in sherling per cani intropici che farà la felicità del cagnolino disabile, rendendo accessibili anfratti della casa altrimenti irraggiungibili. Gli amanti dei cocktail saranno, invece, pienamente soddisfatti dal Margarator, un insostituibile marchingegno per produrre un gallone di sublime “margaritas” in pochi secondi, semplicemente buttando dentro alla rinfusa gli ingredienti.
Per concludere egregiamente questa lista di preziosi oggetti vi raccomando di prendere in considerazione l’omino-porta bottiglie in ferro battuto con baschetto francese e baffetti da sparviero, un rarissimo e irreperibile oggetto che darà alla vostra dimora un tocco di classe. Volare e’ un piacere.

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