Tuesday, January 31, 2006

ST MARKS PLACE


Purtroppo il sano folklore di St Marks Place sta sbiadendo sotto il segno della globalizzazione. Quei simpatici negozietti che vendevano articoli per sado-maso e new-gothic stanno cedendo il posto alle insignificanti catene, e i punk che una volta animavano il quartiere sono un lontano miraggio. Succede ancora che, nelle notti di luna piena quando l’orbita di un oggetto della cintura di Kuiper viene perturbata dalle azioni di qualche pianeta gigante, qualche sparuto rappresentante delle creste colorate, con i suoi piercing e stivali dalla zeppa trampolata, appaia come la Madonna di Medjugorje per poi dissolversi al contatto con l’aria.

In questa stradina, a ridosso dell’East Village, si possono ancora trovare dei tuguri dove e’ possibile acquistare dei reperti bellici come audiocassette di seconda mano, ammesso che esistano ancora i mangiacassette o i registratori con cui ascoltarle, o posti dove, in un lindo e splendente ambiente in stile spelonca africana, ci si può far tatuare la faccia di un Rottweiler o uno zombie che suona una stratocaster.
Chipotle Mexican Grill, un’orribile catena che serve Tex-Mex, ha piazzato le tende tra il Mandala Tibetan Store e Search & Destroy un ospitale negozio sistemato al piano rialzato che offre abbigliamento di seconda mano e oggettistica hardcore tipo manganelli a forma di pene e altre delizie per menti allegre.
Entrando, oltre ad essere investito da una zaffata di muffa e stantio vieni accolto da una rilassante musica punk che esce dagli speaker a migliaia di decibel e dal faccione di un maiale in formalina.
Il commesso, che sembra più adatto ad un display di Madame Tussauds, e’ un ragazzo giapponese molto fine con le meches e uno scorpione tatuato sul collo.
Affrettatevi a visitare questo piccolo reliquiario, prima che l’avanzata di Gap, Blockbuster & Co., radano al suolo un pezzo di sana America.

Monday, January 30, 2006

SCENE DA UN TRENO


Ma come e’ bello andare in metropolitana. Vedi gente. Un sacco di bella gente. Per esempio lì vicino all’uscita, c’e’ un giovanotto che e’ impegnatissimo nella pulizia dell’arcata dentale superiore che sta pulendo dai resti di cibo con la MetroCard. E’ un lavoraccio. Perbacco! Ci son ben 16 denti con relativi spazi.
Seduto di fronte a me c’e’ un simpatico ometto tubercolotico che sta entrando nello stadio dell’asfissia. Mi raccomando, e’ assolutamente vietato mettersi la mano davanti alla bocca in caso di tosse, vogliamo condividere tutto. Per sottolineare il concetto, sopra la sua testa la pubblicità del Club Med, perentoriamente, ci segnala: “LIFE NEEDS MORE SHARING”.
La signora seduta vicino a me si sta rilassando leggendo un libro. Ah, che distensivo! Ad ogni minimo movimento degli altri viaggiatori si gira di scatto e guarda allucinata come se stessero per pugnalarla, poi nervosamente si ributta nella sua lettura.
E poi ragazzi, che dialoghi! Cultura allo stato puro. La ragione va oltre l’esperienza, con procedimento dialettico si specula sulla visione del mondo ristabilendo le mappe di relazione tra le idee. Siamo a livelli altissimi. F..ck!
Immancabile il balordo di turno che parla da solo e ha una serie di tic incontrollabili con smorfiette e occhiolini.
E così si viaggia, fermata dopo fermata ascoltando quello che il conduttore ha da dirci, consapevoli che e’ impossibile comprenderne il significato, vista la qualità degli speaker,
e si leggono i poster pubblicitari sistemati nella parte più alta della carrozza tanto per ammazzare il tempo e dimenticarsi del tipo che sta ancora tossendo e magari potrebbe avere l’influenza dei polli o polmonite virale o chissà che altro.
Il faccione di Geraldo at Large mi sorride dal suo poster con il baffo alla Magnum PI, ricordandomi che il mercoledì sera ci allietera’ la serata su Fox 5. Che bello era proprio quello che desideravo. Poi volto lo sguardo e mi appare Lei, il Dalai Lama in gonnella che in posizione della locusta e’ immersa nella fase nidrâ: occhi chiusi e il ghigno della beatitudine. E’ già sulla via dell’estasi.

Sunday, January 29, 2006

ESSI TORNANO


Era un po’ di tempo che dormivo male. Sempre preoccupata del fatto che i camion degli operatori ecologici non ci allietavano più le serate. Ma vi rendete conto? Intere notti senza il suono calmante di un trattore diesel, senza la benché minima nota di una betoniera che macina sassi, insomma non più cullati dai frastuoni assordanti dei mezzi corazzati per la triturazione.
Poi dopo molte notti insonni, sono tornati. Nella notte tra venerdì e sabato l’armata Brancaleone e’ rientrata nelle sue funzioni a pieno regime. Da mezzanotte in poi il via vai e’ stato continuo, con soste lunghe in cui all’attività’di frantumazione si sovrapponevano scoppi di granate e cigolii sinistri, trivellandoti i timpani. Un andirivieni degli omini in tuta verde che alacremente spingevano i cassonetti avanti indietro raschiando via parte dell’asfalto e poi bottiglie che si frantumavano e botti e martellamenti vari e ingranaggi che andavano a tutto gas. Un’operosità’ mai vista prima, una lena da award.
Tonnellate di immondizie e materiale da riciclo che venivano spazzati via dal marciapiede con esemplare impegno e dedizione.
Una nottata, per così dire, vivace e per concludere il rilassamento e migliorare il benessere psicofisico di tutto il vicinato, si e’ innestata la sirena antifurto di un’auto parcheggiata lungo il viale che ha iniziato a suonare e a risuonare ad intervalli di 10 minuti.
Buona giornata a tutti.

Friday, January 27, 2006

POPOZAO


Ciao, sono Kevin Federline

il marito superdotato,perspicace e brillante di Britney Spears, quello con tutte le treccine in stile Beckham dei poveri. Sono alto un 1,82 capelli castani, occhi castani, insomma un figo pazzesco.
Mi trovo in questo blog per promuovere il mio singolo PopoZao, eccezionale veramente, un pezzo caldo da Hit Parade che sta facendo strage di vendite: 2 copie vendute. Una l’ha comprata “Brit” l’altra la mia mamma. Io faccio “rap” che e’ veramente “cool”, e’ la musica classica del 2000.
Non credo ci sia bisogno di aggiungere nient’altro se non: comprate il Cd punto e basta, sarebbe vergognoso non averlo nella propria discoteca. Poi c’e’ sta’ cosa di “Brit” che se non vinco almeno un disco d’oro, non mi fa più giocare con la mia Ferrari taroccata.
L’altra sera solo perché sono arrivato a casa un po’ tardi, mi ha fatto accogliere dai suoi doberman e adesso mi ritrovo con l’unico paio di jeans che avevo, quelli col cavallo sulle ginocchia, tutto strappato, così mi son detto: - mo’ ti lancio una nuova tendenza-moda, tanto sono un figo-.
Adesso sgommo e mi infilo in altri Blog. Madonna che figo che sono!

Thursday, January 26, 2006

LA PALESTRA


Oggi sono andata in palestra. Sì lo so succede ogni anno bisesto in cui e’ previsto l’arrivo della cometa di Halley, comunque questa sera ero lì sul tapis roulant che mi allenavo per la maratona di New York con la stessa mise che aveva Fiona May ai giochi olimpici del 1996.
Sinergy, questo e’ il nome della palestra, ha un manager che e’ tutto un programma. Innanzitutto c’e’ da dire che e’ un rarissimo caso, se non l’unico, di cipriota rasta. Ora che si aggiri con il berretto di Bob Marley sopra le treccine e l’andamento di John Wayne dopo aver attraversato il Gran Canyon a cavallo, forse può essere considerato bizzarro ma rientra comunque nei canoni del soggetto che frequenta assiduamente le palestre ma che abbia gli occhiali dell’agente Ponciarello e se li tenga anche mentre allena gli addominali, questo e’ drammatico.
Ad ogni modo ero lì che osservavo i miei compagni di sventura e mi chiedevo come mai certi tipi vanno in palestra:
A) per eliminare il senso di colpa dopo aver mangiato 8 panini, 2 pizze, un chilo di patatine fritte, un gelato e una cheesecake glassata al caramello e guarnita con panna
B) perché sono masochisti e vogliono provare l’ebbrezza dell’ infarto
C) ne approfittano per leggere riviste fresche gentilmente messe a disposizione
D) non hanno assolutamente niente da fare e un posto vale l’altro per ammazzare il tempo

Bene, analizzate quelle che potrebbero essere le cause, passiamo agli effetti che producono:
A) intasamento dei tapis roulant adibiti al jogging da branchi di bradipi con la distrofia e l’artrite
B) rumori molesti prodotti dalle articolazioni in disuso dal novembre 1995, mese in cui Monica Lewinsky inizio’ a “lavorare” per Bill Clinton
C) momenti di imbarazzo quando la mia vicina non riesce a scendere dalla cyclette sulla quale si era addormentata leggendo un articolo su come allevare il colibrì della Pampa
D) momenti di panico quando lo jeti delle nevi imbraccia il bilanciere con 350 chili e lo solleva sopra la testa. Per fortuna sotto un folto strato di peluria si nascondeva un innocuo ragazzotto del quartiere

Wednesday, January 25, 2006

SERIAL-KILLER IN GONNELLA


E’ abbastanza difficile trovare tra i serial-killer dei rappresentanti del gentil sesso, fatta eccezione per Aileen Wuornos

che era comunque una lesbicona con l’ascella pezzata. In quasi tutti gli altri casi si tratta, sì di omicidio ricorrente, ma relativo a parenti: mariti lamentosi, troppo esigenti o troppo ricchi, suocere invadenti e autoritarie e, purtroppo, molto spesso figli.
La Wuornos e’ stata impegnata tra l’’89 e il ‘90 nell’abbattimento di perfetti sconosciuti con una calibro 22, a cui precedentemente aveva eseguito un “servizietto” al basso ventre. Nel 2002, dopo aver passato 11 anni in carcere, Aileen ha deciso di essere chiara una volta per tutte e ha affermato: - se mi fate uscire io lo rifaccio. A quel punto Jeb Bush, il fratellino buono di George, ha firmato l’esecuzione e Aileen e’ stata giustiziata. Nel 2004 una strepitosa Charlize Theron si e’ aggiudicata l’oscar come miglior attrice, per aver interpretato la malvagia assassina lesbica nel film “Monster”
Tutto questo giro di parole e fatti per raccontarvi la storia di Madame Popova, il Genio del Male.
Ci troviamo alla fine dell’800/inizio ‘900 nella provincia di Samara in Russia. Una donna, di età mai identificata, antesignana del movimento femminista, si sente pervasa da uno spirito umanitario e investita da una missione divina: liberare dall’oppressione, la violenza e la brutalità maritale le donne del paese. Con un lampo di genio si improvvisa sicario. Per una cifra irrisoria, a detta di lei, si offre di riscattare le povere mogli che vivono in cattività, regalandogli una vita confortevole, quanto distensiva, in qualche azienda tessile in Siberia con rilassanti turni di lavoro di 22 ore. Questa attività di “pulizia” e’ proseguita per trent’anni e ha portato a risultati sorprendenti: più di trecento mariti eliminati. Purtroppo la solita stronza presa dai rimorsi ha “cantato” incastrando così la benefattrice che e’ finita in manette, ritardando l’arrivo del femminismo.

Tuesday, January 24, 2006

FIAMME SU BROADWAY


Cribbio! Prada ha chiuso. E adesso dove le mandiamo Salma Hayek, Selma Blair e Jaime Pressly a fare compere? Con tutti quei party, ricevimenti e award a cui devono presenziare, questo luttuoso evento non ci voleva proprio. Come piangevano poverine! Ma veniamo ai fatti. Nella notte tra sabato e domenica un incendio e’ divampato nello storico edificio che ospitava anche la casa di moda italiana. Il palazzo si trova sulla commercialissima Broadway, a downtown Manhatten, nel famoso quartiere di Soho dove Prada nel 2001 ha aperto il suo megastore nello spazio occupato precedentemente da un distaccamento del Guggenheim Museum. Progettato da un certo “Culofresco” (Koolhaas), il negozio ha più l’aspetto di un museo d’arte moderna che di una boutique. L’ampio sfoggio di design al pianterreno, va a discapito dello spazio espositivo che rimane abbastanza ridotto.
Nell’incendio che ha dato filo da torcere ai pompieri, e’ andato completamente distrutto il terzo piano dove presumo sia scattata la scintilla che ha innestato il Big Bang
Non si hanno notizie sulla riapertura del Megastore.

L'INVASIONE DELLE CIMICI DA LETTO


Secondo uno studio recente portato a termine da National Geographic, sembra che di tutte le specie a rischio di estinzione, la più colpita sia quella degli insetti. Centinaia di migliaia di insetti potrebbero estinguersi nei prossimi 50 anni. Una vicenda dolorosa che potrebbe richiedere l’intervento delle Nazioni Unite.
Ad ogni modo sembra che New York City non risenta di questa allarmante tendenza e sia stata eletta, invece, come la mecca “del parassita”: assieme ad una ricca varietà di parassiti umani, risiede anche una folta schiera di simpatici insetti da compagnia come scarafaggi e soprattutto le “cimici da letto” delle vere “battone da sbarco” che dopo aver sfinito la vittima, le prosciugano il sangue.
Stando a quanto riporta il Daily News i materassi di tutta New York ne sono infestati: da quelli degli hotel a 5 stelle e gli appartamenti dell’Upper East Side alle case comuni. E’ stata anche emanata una legge che prevede una multa di $250 a chi viene beccato a vendere materassi di seconda mano. La cimice ha la stazza di un seme di mela e agisce solo di notte. Una volta calata l’oscurità’, lei la cimice, esce dal suo appartamento e se ne va in cerca di un bel corpo caldo per soddisfare i suoi bisogni primari. Dopo aver succhiato sangue per circa 5/10 minuti dirittamente da una vena, se ne torna nella tana e lì rimane per alcuni giorni o addirittura mesi a digerire il suo pasto.

Sunday, January 22, 2006

NUOVI SNOB

Lo stile, il buongusto e la discrezione sono elementi di distinzione.
Ecco una carrellata di personaggi che in fatto di stile e distinzione hanno qualcosa da dire. Sofisticati e vagamente snob, sono tutti laureati ad Havard con il massimo dei voti e seguaci del Galateo.
Credo non ci sia bisogno di ulteriori commenti. Le foto (purtroppo!) si commentano da sole.







.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.

Friday, January 20, 2006

FADE INTO GREY


Non so se dipenda dal fatto che oggi inizia il mese astrologico e sembra ci sia un cielo Saturnino, che a me questo Saturno mi da' l'idea che porti sfiga, e la luna in Bilancia oppure perché qualcuno mi ha detto che Bush si e’ preso il raffreddore, eh, eh son brutte notizie, rattristano, ma non so proprio cosa scrivere.
Eh si, devo ammetterlo, e’ un momento di magra. Mi trovo davanti ad un serio problema di vuoto creativo. Il genio mi ha lasciata e se ne e’ andato in vacanza a Zanzibar.
Mi sono messa davanti al computer, sperando di produrre qualcosa, non che volessi aprire un dibattito su Kant, ci mancherebbe ma, chesso’, scrivere qualcosa sul burino che continua a sputare nell’ascensore o qualche aggiornamento in materia di obesità ma niente. Non ne e’ uscito un granché. Ero lì in adorazione, quasi mistica, dello schermo, con la speranza di essere illuminata dal “divino” mago Otelma e il suo pentacolo e ad un certo punto anziché avere l’apparizione, mi e’ venuta una smania urgente, irrefrenabile, di cose dolci e mi sono mangiata una scatola di Ferrero Rocher!
Per non cadere in tentazione, cosa non poco probabile, non compro mai niente che possa stuzzicare appetiti da ipoglicemico nei momenti di penuria ispirazionale ma porca l’oca, guarda un po’ cosa ti vedo che mi fa’ l’occhiolino tra gli album delle foto: una confezione intatta di quei maledetti cioccolatini! Era lì ancora incelofanata, sopravissuta ai tremendi e ripetuti attacchi durante il periodo natalizio e in meno di due secondi me la ritrovo aperta tra le mani e in poco tempo il contenuto volatilizzato e lo schermo ancora bianco. Uffa! Nonostante la profusione massiccia ed abbondante di calorie il cervello e’ ancora OUT OF ORDER.
Per cui scusate ma oggi e’ andata così. Adesso e’ meglio che vada a fare un po’ di T’ai Chi e meditazione Zen, magari anche uno sciogli lingua, non sia mai che aiuti la ripresa dell’attività’ intellettuale. Giuro che lunedì troverete qualcosa di meglio

DESPERATE ADVERTISING #2


Dopo il gravoso episodio degli appendini

del pulisecco, mi trovo di nuovo ad affrontare un argomento scabroso: LA PUBBLICITA’.
L’Americano medio ormai in stato di assuefazione da slogan pubblicitario, avvelenato dal McDonald’s e con seri problemi di flatulenza dovuti alla Coca Cola, sta cercando di smettere e cerca scampo zappando di brutto se dallo schermo tentano di inoculargli un po’ di spot pubblicitari.
I “pusher” della pubblicità hanno mangiato la foglia e per nulla intimoriti da questi atteggiamenti da bullo ostruzionista, hanno ricollegato il cervello e messo in funzione i neuroni, facendone uscire delle perle di astuta invettiva.
Per esempio, i cancelletti ruotanti della metropolitana di Chicago, sono stati foderati con l’allegra campagna pubblicitaria della Geico (una società di assicurazioni).Secondo il Presidente della società che ha creato le “maniche plastificate” che vanno ad infilarsi nelle assi ruotanti del cancelletto, questa chicca creerà un rapporto fisico con il pubblico e darà origine a momenti di interazione con lo stesso. Ora e’ vero che qualcuno avrà pure dovuto spiegare alla Geico il perché il budget pubblicitario deve essere incrementato ma che si tiri in ballo “Cicciolina e Rocco Siffredi di “Amori particolari” e’ un po’ un’esagerazione!
Ma non e’ finita qui. No, questa volta i pubblicitari hanno dato sfogo alla fantasia e si sono librati in volo, dopo essersi fatti una “canna” durante la fase di brainstorming.
La CBS per promuovere i suoi show si avvale di banner che vanno ad abbracciare la tanica dell’AquaCell dei famosi dispenser (quelli che si vedono in tutti i film) e non meno accattivanti sono gli striscioni in vinile, praticamente indistruttibili, che vanno a ricoprire le strisce che delimitano i posti auto nei parcheggi di Home Depot, il Brico americano.
Quindi, la pubblicità te la devi beccare che ti piaccia o no. Siamo braccati! Fra un po’ ci infileranno un bigliettino sotto il cuscino per promuovere le caramelle che rinfrescano l’alito.

Wednesday, January 18, 2006

SPAMALOT


Che musical ragazzi! Risate e divertimento assicurati. Essendo io una fanatica del “Fantasma dell’Opera” che ho visto e rivisto in tutte le salse dal libro di Gastone Leroux, alla prima versione cinematografica muta di Rupert Julian, all’ultima versione di Joel Schumacher, ho sempre trovato tutti gli altri musical che sono andata vedere non all’altezza, un po’ noiosi, talvolta melensi ma questo e’ grandioso! Delirante ed oltraggioso, il musical e’ tratto dal film dei Monty Python


“Monty Python and the Holy Grail" Le canzoni sono bellissime, la mia preferita e’ "Always Look on the Bright Side of Life" che credo sia tratta da un film dei Monty Python e poi l’ironica “The Song That Goes Like This", che schernisce il Fantasma dell’Opera di Sir Lloyd Webber e a questo punto sulla scena compare anche il famoso lampadario…
C’e’ tutta la follia dei Monty Python, con vacche volanti, conigli killer e francesi scoreggioni e poi il can-can, Las Vegas e il gioco d’azzardo….
L’intera piece e’ una parodia a 360 gradi che prende in giro, Broadway, Las Vegas, Cher, Britney Spears con una serie di riferimenti ad altri musical come FIDDLER, COMPANY, WEST SIDE STORY, PHANTOM, A CHORUS LINE, THE PRODUCERS e molti altri.
Insomma un turbinio di colori, gag, musica il tutto condito da una buona recitazione e un gran finale con migliaia di coriandoli che scendono a cascata sul pubblico.
Spero di avervi almeno incuriosito e anche se non siete dei fanatici dei Monty Python e il loro humor, come del resto non lo sono io, se vi capita di passare da queste parti e avete una mezza intenzione di trascorrere una serata in un teatro di Broadway, pensateci su ma non troppo. Trovare i biglietti e’ decisamente difficile e bisogna prenotare mesi prima.
Una curiosità riguarda il titolo: SPAMALOT. SPAM e’ un tipo di carne in scatola prodotta dalla Hormel Foods che divenne il piatto principale nella dieta dei soldati durante la seconda guerra mondiale. Le scorte di SPAM nelle borse degli Alleati, riuscirono inoltre a sfamare i soldati inglesi e russi che stavano morendo di fame. Eisenhower, Margaret Thatcher and Nikita Khrushchev la elogiarono e la definirono: “un elemento strategico” nella vittoria degli alleati. In onore di Spamalot e i Monty Python, la Hormel Foods ha prodotto un’edizione speciale della famosa carne in scatola.

Tuesday, January 17, 2006

LET IT SNOW, LET IT SNOW, LET IT SNOW




Se c’era qualcuno che voleva venire a svernare a New York dopo aver letto i miei commenti sul tempo nella Big Apple e essersi preso la sesta influenza dell’anno in Italia visto il clima siberiano, beh, lasci perdere! Domenica mattina e’ arrivata una tormenta di neve e diciamo che qui la situazione non e’ più così allietante. Si può tranquillamente pattinare sui marciapiedi e fare sci di fondo a Central Park, che, tutto sommato, per gli amanti degli sport invernali, forse non e’ così male. Ad ogni modo pensateci bene, la temperatura non e’ quel si dice “piacevole” ed e’ in arrivo un’altra perturbazione. Se avete già comprato il biglietto, infilate in valigia un bel po’ di maglioni norvegesi e il piumino della Belfe altrimenti dirottate l’aereo sui Carabi.

Monday, January 16, 2006

CASSIERE


Non ho ancora capito se le commesse dei supermercati sono:

1) Androidi con memoria limitata
2) Extraterrestri provenienti da un’altra galassia
3) Semplicemente hanno il quoziente intellettivo di un’ameba

Sta di fatto che hanno grosse difficoltà a riconoscere frutta e verdura e ad associarle con il sostantivo adeguato.
Davanti ad una pesca cominciano a guardarsi intorno alla ricerca disperata di un suggeritore ma le colleghe, anche loro extraterrestri, hanno ben poco da suggerire, così, in preda allo sgomento, fanno un estremo tentativo di attivare i neuroni, al momento in vacanza alle Maldive.
Grossi problemi si denotano anche alla visione di zucche e zucchini con espressioni che vanno da “Panic room” a “Abyss” e rossore evidente, con successiva richiesta di aiuto.
Sconsigliato anche presentarsi alle casse con un finocchio. Negli occhi della cassiera si nota la stessa espressione dell’impiegato di banca al quale una simpatica gang di incappucciati ha puntato alla tempia un paio di mitra.
Assolutamente da evitare la frutta esotica.
L’effetto e’ catastrofico e lascia nella malcapitata effetti permanenti tipo afasia e emiplegia.

Sunday, January 15, 2006

CUSTOMER CARE


Lunedì mattina ore 9.00, in contatto telefonico con un customer care
di una società X, tanto sono tutti uguali
- Si, pronto? Ecco io vorrei sapere che fine ha fatto il mio pacco?
- Ok, digito 1 per informazioni su spedizioni nazionali.
- Ecco io vorrei sapere che fine ha fatto …
- Ok, digito 7 per avere informazioni su una spedizione.
- Pronto? Oddio! Un’altra lista di 10 opzioni tra cui scegliere.
- Ok, proviamo a digitare 3
- Altre 10 opzioni elencate dalla stessa voce di donna in stile Maria Giovanna Elmi.
Procedo. La scelta tra le varie opzioni diventa sempre più difficile. E’ un vero Trivial Pursuit.
- Pronto? io voglio sapere che fine ha fatto il mio pacco e non ho la più pallida idea di chi abbia vinto il Premio Nobel per la chimica nel 1985!
Sto digitando numeri a caso, sperando di fare impazzire il sistema ed essere dirottata su di un operatore. Niente le liste continuano. Digitare 4 in caso di smarrimento. Smarrimento? Ma se non so ancora se il pacco e’ partito!
- Ok, adesso non digito più niente, vediamo cosa succede.
La voce si sta incazzando e continua a dire: - Non ho capito bene, ripetere per favore.
…ripetere per favore!
- Attendere in linea, vi passo un operatore
- Ah, ah! Ti ho fregata!
Naturalmente non e’ finita qui. Adesso mi intrattengono con un rap che mi ha già dato il mal di testa, informandomi che le linee sono attualmente occupate.
- Attendere in linea. Il prima possibile un operatore sarà a vostra disposizione.
Ho perso la cognizione della dimensione temporale. Che ora sarà?
- Attendere in linea. Il prima possibile un operatore sarà a vostra disposizione.
Toh! Sono le 10!
Il rap non molla ma di operatori nessuna traccia.
Ehi, aspetta un attimo, sento una voce che assomiglia a quella di un essere umano. Si, si e’ già incazzata prima che possa proferir parola, e svogliatamente mi sta chiedendo qualcosa. Si, e’ proprio uno degli operatori. Bene.
- Hallo, in che cosa posso esserle… Click
- Ehi, ma che diavolo succede? L’operatore ha riagganciato!

Friday, January 13, 2006

CUCINA FUSION


E’ uno dei quei giorni in cui avrei voglia di mangiare qualcosa di particolare e purtroppo io non posso contare su Ambrogio che mi offre un Ferrero Rocher, perciò devo arrangiarmi ma e’ uno di quei giorni in cui il palato capriccioso non sa decidersi. Inizio a vagliare varie possibilità.
MESSICANO? No, prevede una digestione impegnativa della durata di qualche settimana e il fiato di un drago per almeno un mese.
INDIANO? Potrebbe funzionare, se non fosse che l’ultima volta le mie papille gustative sono state rase al suolo da una fiammata di peperoncino che le ha incenerite.
GIAPPONESE? Eh, e chi si fida! Con tutto quel pesce crudo, non sia mai che ti becchi l’aviaria che un’anatra selvaggia ha passato ad uno storione del Volga che si e’ accoppiato con il merluzzo del Mare del Nord.
CINESE? Um, saporito. Se non ci fosse quel problemino con la leptospirosi e la dermatofilosi, potrebbe quasi stuzzicarmi l'idea di un piatto agrodolce.
Quando sei così a corto di idee e hai un buco nello stomaco che si sta dilatando, ti affidi alla cucina FUSION, che non si e’ ancora capito bene che cosa sia, ma e’ cool e questo e’ sufficiente a farti sborsare una consistente quantità di denaro per della rucola condita con la salsa di arachidi in brodo di ginger aromatizzata ai funghi porcini del Caucaso.
Normalmente i nomi dei ristoranti che offrono fusion sono particolarissimi, e sono il risultato dell’elaborazione decennale di uno studio di psicologia applicata alla cinesica con l’intervento del Dalai Lama e la mediazione dell’Arcangelo Gabriele. Il risultato e’ un delicato appellativo, tipo Il Palato Zen, dove per poter, se non altro, immaginare il sapore di un piatto, dovresti arrivare al Nirvana attraverso lo scorrere veloce della tua infanzia, ricordando la nonna che preparava le lasagne al forno e il vitello tonnato.

Thursday, January 12, 2006

PEGGIO DI COSI' NON SI PUO'!


Ecco la Top Ten del pessimo gusto e stile in fatto di abbigliamento, redatta da Mr Blackwell la cui lista compare ogni anno ormai dal lontano 1960.

1) Britney Spears .
2) Mary-Kate Olsen.
3) Jessica Simpson
4) Eva Longoria
5) Mariah Carey
6) Paris Hilton
7) Anna Nicole Smith
8) Shakira
9) Lindsay Lohan
10) Renee Zellweger

Tuesday, January 10, 2006

CRONACA DI UNA SONNOLENZA NON ANNUNCIATA


Ieri era domenica e me la sono presa comoda. Niente sveglia, del resto come tutti gli altri giorni, una sana colazione a base di uova e bacon e un bel caffettone colombiano corretto panna. Mentre me la godo leggendo Calvin

, ascolto l’ultimo dei Codlplay

, gran bell’album fra l’altro, poi penso e oggi che si fa? Vedo il sole, un gabbiano e mi viene un po’ di nostalgia per l’Italia per cui scelta obbligata: vado al Metropolitan Museum a respirare un po’ di sana Europa.
Con la lena di un bradipo che ha bevuto un flacone di Valeriana, mi preparo e finalmente si parte. Sono le 12.15. La metro segue l’orario dell’week-end, per cui andamento lento, molto rilassato.
Una volta sul treno, noto di quelle facce in stile zombie che faticano a tenere le palpebre sollevate. E naturalmente dopo qualche fermata, seduto di fronte a me , chi ti vedo? “il bello addormentato nel treno”! E’ già nello stadio di sonno profondo effettivo e probabilmente si svegliera’ a Brooklyn. Goodbye! Scendo, piacevole passeggiatina fino al MET con temperatura primaverile. Che stranezza ci sono una quindicina di gradi!
All’interno il solito pienone. Mi fermo perché c’e il controllo delle borse e qui apro una parentesina. Perché paghino quella gente per non fare niente, e’ un mistero e un furto a spese degli utenti. Potrei tranquillamente introdurmi con un kalaschnikov, un’alabarda spaziale e un doppio maglio perforante che nessuno si accorgerebbe di nulla. La gentile “controllora” mi chiede: - scusi, può aprire? – e poi manco ci guarda dentro! E allora perché me la fai aprire e mi fai perdere tempo? Tanto il coltello a serramanico ce l’ho nella giarrettiera!
Hanno tutti l’aria molto sveglia. Intanto mi siedo sulle panchine nell’atrio e aspetto i ritardatari. Vicino a me un tipo sui 190 chili col baffetto che si addormenta seduta stante, emettendo un grugnito a 7000 decibel con principi di soffocamento e sibilo di sfiato.
Si va direttamente all’esposizione dedicata a Fra’ Angelico

ed e’ bello vedere che c’e’ dell’interesse. Un gruppo di ottuagenari in carrozzella riposano beati fra i dipinti del Beato.
Ragazzi ma che domenica!

Sunday, January 08, 2006

COME TRASFORMARE UN BIGLIETTO DA VENTI DOLLARI IN UN INVESTIMENTO


No, non e’ la solita storiella

del pirlone che si lascia abbindolare, qui siamo davanti a una cosa seria.
Iniziamo dall’antefatto. Nel non lontano 1996 presso la Tesoreria del Texas nel reparto stampaggio succedeva che, inavvertitamente, un bollino della Del Monte, per intenderci di quelli che normalmente si trovano appiccicati alle banane e che non vengono mai via, finiva su un biglietto da venti dollari che giusto in quel momento veniva stampato e lì rimaneva con tanto di numero di serie impresso sopra, vicino alla faccia di Andrew Jackson. Il biglietto così agghindato finiva in circolazione e diventava un “cult” per collezionisti. Nel 2003 venne venduto su eBay per $10.000 e il giorno della Befana e’ stato battuto ad un’asta ad Orlando (FL) per $25.300. Un bel incremento in 10 anni! Ne stampassero di più con il bollino della Del Monte!

Friday, January 06, 2006

IL DIVO


Signori e Signori ecco un’altra stupefacente operazione commerciale. Dopo le Spice Girls arriva “IL DIVO”, gruppo di giovani fighetti lanciati a razzo nel mondo dello show business da Mr Simon Cowell, quello di American Idol, lo show più popolare negli Stati Uniti. Carini sono carini, ancora lontani dal magnetismo di Johnny Deep o al fascino di George Clooney, ancora un po’ troppo acerbi, direi, ma i ragazzi si faranno, speriamo solo che cambino attività, poiché la pop-opera in cui si esibiscono e’ puro tormento per le orecchie. Che noia! “Unchained Melody” in versione Pavarotti e “My way” come Bocelli con l’aggravante che e’ pure in spagnolo! Dovrebbero dedicarsi, chesso’, alle sfilate di moda. Come modelli ce li vedo bene: camminata da sbruffone, giacca tenuta morbidamente sulla spalla…, invece son finiti tra le 10 posizioni calde della Hit Parade di Amazon. Andiamo bene se questo era il meglio del 2005 in campo musicale, ci manca che mettano pure Al Bano con un remake di: ”Nel Sole” e Demis Russos con la versione spagnola di “Profeta non sarò”. Comunque non so se sia pura coincidenza ma “ll Divo” si e’ piazzato subito dopo “American Idiot” dei Green Day! A voi la conclusione.

Wednesday, January 04, 2006

PULIZIE


Non so assolutamente chi l’ha scritto ma un bel po’ di mesi fa, surfando di qua e di là, finisco a leggere questa grandiosa verità(che ho annotato subito): - "NON FATE LE PULIZIE DI CASA. Una mia amica una volta mi ha gridato: “Non mi meraviglia che tu sia così gentile con tutti, tu non devi fare le pulizie.” Le donne che le fanno sono furibonde già alle dieci e mezzo del mattino.
Non c’e’ bisogno di fare le pulizie, perché dopo i primi quattro anni, lo sporco non peggiora ulteriormente". –

Quando ho letto questo assioma ho pensato: e’ nato un nuovo profeta.
L’attività’ del pulire e’ quella che logora di più e negli anni ti riduce come un cianotico folle con manie di persecuzione e persecutorie, soprattutto verso i mariti, che al rientro a casa, vengono accolti con la festosa allegria di un doberman con l’ulcera duodenale acuta:
- No, no, no togliti le scarpe, metti le pattine,l’impermeabile bagnato appendilo fuori, non provare nemmeno ad allontanarti con quella birra in mano!. -
Il nemico numero uno e’ la polvere, seguito dalla caduta di capelli. Scovarli richiede la preparazione atletica di un maratoneta e l’attrezzatura della NASA. Sono ovunque e manco un aspiratore turbo jet riuscirebbe a beccarli tutti. Poi ci sono le briciole, altro zoccolo duro della faccenda. Anche se in perenne dieta e non mangi pane e biscotti da anni per qualche reazione chimica si autoproducono, generando piacevoli pellegrinaggi di formiche.
Alla depressione, l’ansia e lo stress si aggiunge la propulsione omicida, quando dopo aver lavorato per tutta la mattina a caccia di acari e aver tirato a lucido anche il campanello di casa, ecco che vi appropinquate a sorseggiare il vostro meritato caffé e …naturalmente la moca con l’intero contenuto si rovescia sul forno a gas scendendo a cascatella sul pavimento e infilandosi in ogni possibile pertugio nel raggio di qualche metro! Ora davanti all’accaduto Marco Carena direbbe: “E’ questione di sfiga”, io dico: “se vogliamo la pace nel mondo smettiamola con le pulizie”.

Tuesday, January 03, 2006

LA GENERALESSA


Ecco che arriva la Generalessa scortata dal suo Bichon Avanese! Il giorno che saluta verrà un’eclissi lunare! Il Bichon Avanese sfoggia un guardaroba incredibile. Roba che manco Madonna arriva a tanto! Oggi piove per cui me lo sono visto sfilare accanto nella sua mantellina antipioggia gialla bordata di blue e scarpette antipioggia blue. Una vera chicchera! Tutto in abbinamento, intendo dire i capi che riguardano il cane, in quanto alla Generalessa e’ un personaggio alquanto strano. Abita in qualche meandro del mio stesso condominio. Esattamente dove? Non ne ho la minima idea. L’incontro sempre al cancello e viste la sua solare cordialità e loquacità, mi e’ difficile capire da quale ala del palazzo arrivi. Sempre in tenuta da trekking, sembra che sia pronta per un’escursione sulle Tre Cime di Lavaredo: jeans, camicia in flanella a quadrettoni da boscaiolo della Val Badia, giacca a vento e bastone. Bastone? Cosa se ne fa' del bastone che ha il passo spedito di un capriolo? Bo! Sarà per via dell’escursione sulle Tre Cime. Intanto si allontana con passo spedito mentre il cane con la mantellina la segue zompettando.
Ha sempre un’espressione tesa, quasi rabbiosa e la pettinatura di Miva (l’assistente di Goldrake). Intrattiene rapporti di vicinato solo con altri possessori di cani ai quali snocciola una lista lunghissima di doti e aneddoti sul suo amato Bichon!

Monday, January 02, 2006

LA PIOLA


Notiziona! Andavo vagando per Noho in cerca di un posticino dove mettere qualcosa tra i denti e soprattutto nello stomaco e cosa vedo: LA PIOLA! E penso: ma non e’ possibile! E vuoi che sia la stessa pizzeria che c’e’ a Treviso e a Jesolo? Cari i miei navigatori, stupitevi pure, perché e’ proprio così. Stesso look stesso proprietario. Un pezzo di Italia a New York City, quella vera non quella grottesca e folcloristica di Little Italy, con tanto di cameriere dallo stile punk/skin-heads di Milano che serve ai tavoli in canottiera, rigorosamente nera, e braccia rigorosamente tatuate dall’ascella al polso con scene tratte dalla “Divina Commedia”.
La pizza, poi, non e’ male evitando di ordinare quella con il bacon che viene messo sopra crudo!

Sunday, January 01, 2006

BUON INIZIO!