Thursday, March 30, 2006

INCONTRI RAVVICINATI DI TIPO NON IDENTIFICATO


Per una serie di circostanze involontarie e prive di connessione logica che hanno modificato il mio piano originale per la giornata, mi trovavo a passare nei pressi di B’way all’altezza di Union Square e cosa ti vedo da lontano? Il famoso negozio di fumetti: “Il pianeta proibito”.

Dal momento che avevo un po’ di tempo a disposizione e una certa irrefrenabile curiosità, mi ci sono infilata dentro per dare un’occhiata. All’interno ressa già di primo mattino, con clientela esclusivamente maschile. Le donne solo in formato Jessica Rabbit.
Gruppi di intellettuali erano già all’opera, immersi nella lettura di Acme # 16, Luba e I Supereroi, mentre una setta di studiosi stava analizzando attentamente le pagine di Ada Lee, storia di una prostituta con eccentrici vizietti. Capitolo dopo capitolo, lo sforzo emotivo si faceva sempre più manifesto e oneroso, tanto da indurre alcuni di loro a terminare la lettura nelle proprie abitazioni.
Lo spirito d’America aleggiava nell’aria tra uno scaffale dedicato alle avventure di Batman e un pezzo rock di bassa lega sparato da superbi speaker con cono del woofer in cartone.
In questo luogo di ritrovo esclusivo, profuso di cultura spiccia e approssimativa, si alimentano i focolai progressisti e nuove originalissime idee vengono divulgate come, per esempio, effettuare rapine vestiti da Spiderman.
Qui si ritrova l’uomo e si perde di vista il genio, impegnato ad alimentare la sindrome di Peter Pan e a determinare i suoi principali alfieri in personaggi come Dennis the menace, Tin Tin e Sock Monkey.
Appagata la mia curiosità, sono andata per uno spuntino da ”Au Bon Pain”, che fa tanto francese ma e’ un regolare fast-food che vende panini e zuppe in scatola. Lo staff manageriale di questa catena che ha punti di ristoro in tutti gli States e in Asia, un giorno, dopo lustri di brainstorming, ha avuto l’illuminazione e per sveltire le operazioni al banco dei panini, rallentate spesso e volentieri dagli indecisi e dai patiti della dieta punti, ha lanciato il metodo: “ordina il tuo sandwich compilando il formulario e sarai sorpreso dall’efficienza”. Metodo che avrebbe potuto funzionario se al di là del bancone non ci fossero soggetti con problemi neurodegenerativi e miopia.
Ad ogni modo, dopo una lunga attesa, mi e’ stato consegnato il panino come da formulario attentamente compilato e sono andata in ricognizione alla ricerca di un posto. Sistemato il vassoio sul tavolo e tutti i miei possessi su tre sedie diverse, ho iniziato a mangiare immersa nella lettura di “Ozio creativo”, stando bene attenta a non alzare lo sguardo per non essere arpionata dal primo umanoide alla ricerca disperata di una conversazione. Troppo tardi! Nel momento in cui allungo la mano per prendere il bicchiere e la seguo con la coda dell’occhio per evitare catastrofi, l’eloquente sfoggia già un sorriso da dietro il suo bicchierone con strano liquido arancione e un panino traboccante di svariati tipi d’erbetta.

Sunday, March 26, 2006

MODIGLIANI


Il fatto che gli Americani siano degli accaniti sostenitori del “pensiero positivo”, tanto da elevarlo a scienza e degli inguaribili romantici, gli fa' perdere di vista il senso della realtà e quando si tratta di cinema firmato Hollywood, il risultato e’ avvilente, considerato che ci propinano lo stesso clichè dal dopoguerra: una sapiente miscela tra Cenerentola, i Supereroi e Desperate Housewives con dialoghi tratti liberamente dall’Almanacco di Topolino e la Divina Commedia e messi insieme casualmente da uno staff di alcolizzati con l’ Alzheimer.
Detto ciò, vorrei aggiungere che, a parte Blockbuster, gli altri noleggi propongono film in lingua cinese, greca o per sordo-muti. Rendetevi conto.
Qualche giorno fa’, mentre mi aggiravo nervosamente tra i display di Blockbuster, cercando disperatamente qualcosa almeno guardabile se non godibile, mi imbatto in un titolo a me sconosciuto: “Modigliani” con nientepopodimeno che Andy Garcia come attore principale nella parte di Modi. E penso:
-Quasi, quasi l’arraffo.
Non che ci fossero problemi di sorta, la folla si stava accapigliando per titoli tipo:
“Animal” e “Amityville Horror 27” ma l’idea che narrasse la storia dell’artista bohemien ha fatto nascere in me un certo interesse e mi ha convinta. Mi ha convinto di meno la faccia di Andy Garcia sulla copertina, più adatta alla parte di un gondoliere che a quella di artista maledetto.
Ad ogni modo, forse per qualche microfrazione e’ emerso anche del talento mascherato da melense scene inverosimili che elevano Modigliani a eroe del suo tempo, quasi un San Francesco, alcolizzato si, ma con un cuore grande e generoso e seduttore dai riverberi Casanoviani raffinato e dagli intenti nobili.
Purtroppo non vi e’ traccia della sue allegre turbolenze, quando sotto l’effetto di litri di assenzio e di vino e la mente obnubilata dall’hascis si divertiva a trascinare la povera Jeanne Hebuterne per le strade di Montmartre tirandola per i capelli o gli esili polsi, sbattendola a destra e a manca per poi, nei casi più estremi, scaraventarla sulle cancellate dei giardini del Lussemburgo. Al loro posto vi sono scene poetiche, in cui i due innamorati passeggiano scanzonati mano nella mano, baciandosi e guardandosi con estetica dolcezza.

Friday, March 24, 2006

DETTAGLI PRIMAVERILI IN GUARDAROBA INVERNALE


A rieccoci! Oggi e’ il 24 di marzo siamo entrati prepotentemente in quella bucolica stagione che passa sotto il nome di primavera e, cosa vedo consultando weather.com? Che per domenica e’ prevista neve. Bel week-end del kaiser. Già da oggi il cielo si e’ fatto una bella copertina di nuvole bianco latte che non lasciano prevedere nulla di buono.
Se ci eravamo esaltati al tepore di quei 23°C di due settimane fa’, beh, e’ arrivato il momento di placare gli entusiasmi. Ve lo dico in buona fede e alla presenza della pagina web sulle previsioni del tempo: per le prossime settimane non e’ previsto nessun cambiamento degno di scatenare la frenesia.
I teppisti erano già scesi in strada con i loro bicipiti tatuati, bene in vista e le giapponesine si erano levate i calzini a righe lasciando le caviglie bianchicce esposte ai cocenti raggi del sole. Purtroppo la vanità deve attendere ancora un po’ prima di esternare tutta la sua voglia di protagonismo.
- Riabbassate le maniche, e coprite i piercing con il paraorecchie di pile, si ritorna al guardaroba invernale.
Su iTunes si raccolgono i preordini per l’uscita imminente del nuovo album di Pink “I’m Not Dead”, roba per teen-agers con l’apparecchio e le dita in cancrena per smodato uso del mouse.
Intanto Bush si prepara al dibattito previsto per la prossima settimana, riguardante gli immigrati ,dichiarando in nome della democrazia e della libertà: “ Se vogliono venire a lavorare in questo paese accettando mansioni che nessuno e’ più disposto a fare, ben vengano! Una volta finito il lavoro, però, tutti fuori. A casa loro. Che ritornino da dove sono venuti”.
Tirando le somme, non c’e molt’altro da raccontare, considerando che la notizia più eccitante di oggi riguarda un alligatore di oltre due metri che ha bussato alla porta di una villetta nel sud-ovest della Florida, terrorizzando la proprietaria che ha quasi avuto un attacco epilettico ed e’ rimasta bloccata in casa in stato di shock per circa un’ora. L’animale e’ rimasto accucciato sulla porta pregustandosi il bel pranzetto che si era immaginato di fare ma poi con la coda tra le gambe se n’ e’ dovuto tornare alla palude.

Wednesday, March 22, 2006

TANTO RUMORE PER NULLA


Ieri sera mentre cercavo di preparare una pasta alla matriciana, con risultati alquanto penosi, mi vedo arrivare un intero contingente dei Vigili del fuoco. Arrivano sotto le mie finestre con tanto di sirene spiegate e luci intermittenti. Non appena parcheggiati gli autocarri, uno squadrone in tenuta ignifuga si dirige rapido verso l’entrata dell’edificio di fronte, mentre si attaccano già le manichette agli idranti sulla strada. Il fermento e’ incredibile. Lo squadrone sale le scale ratto, ricordandosi di un usare l’ascensore in caso d’incendio, arriva il solito agente pingue con l’andatura di una testuggine greca e in mano il block-notes, una vecchia provata dallo spavento si presenta in strada in vestaglia da camera rosa-giallina e pantofole, alcuni passanti manco si accorgono del trambusto e proseguono senza alzare lo sguardo. Dalle finestre alcune facce sbirciano e poi si ritirano. Ma che succede? I pompieri stanno ridiscendendo le scale e poco dopo sono di nuovo in strada. Le manichette vengono staccate e riavvolte. Lo squadrone prende posto all’interno dei mezzi che ancora lampeggiano, gli sportelli si chiudono. Se ne vanno.
Alla fine, tanto rumore per nulla.
Probabilmente il solito ragazzotto che si preparava un paio di hamburger ben cotti, ha insospettito i vicini sempre in cerca di emozioni.

Tuesday, March 21, 2006

ARTISTI DI STRADA


Il week-end a West Broadway e’ un brulicare di artisti di strada, veri e fasulli, bravi e ciarlatani.
Pittori, scultori e truffatori espongono le loro opere d’arte o manufatti dall’originalità’ vaga, su bancarelle e cavalletti aspettando l’acquirente.
Nel labirinto di suoni, voci e falsi, passeggiando tra Houston e Broome, i ciurmatori sbucano da dietro l'angolo come magiche presenze per proporti un pezzo d’arte a buon prezzo.
Mai fidarsi di costoro! I veri artisti sono timidi e non sono dei bravi promotori. Qui, Signori miei, non si tratta di falsari ma di veri e propri copisti. Già avete capito bene, gente che esegue le fotocopie dei propri dipinti e fotografie o di qualcuno molto più famoso e li vende, confidandoti, però, che le copie sono numerate. Ah, beh! I protagonisti arrivano soprattutto dal Sud America, Cina, Giappone oltre che dagli States e portano il loro bagaglio di cultura e intrattenimento dando vita ad un caleidoscopico spettacolo che durante questi due giorni non cambia per niente.

Ma veniamo ai dettagli.
C’e’ chi, per esempio, e’ specializzato nel ritrarre muffins, pretzel e biscotti glassati a tinte, per usare un eufemismo, shockanti o chi trasferisce su tela con stampante laser i dipinti di Frieda Kahlo e propone altri oggetti di culto riguardanti la pittrice messicana.
Il soggetto più interessante e intrigante in questo panorama kitch e policromo, e’ il mozzo-pittore, un cinese di età non meglio definita che da un anno a questa parte espone il suo unico, originale capolavoro: “Ore 10 calma piatta con nave all’orizzonte”. Un dipinto di piccole dimensioni dai toni misurati e ampio sfoggio di valori inespressivi in senso patetico e universale che suscitano nello spettatore uno stato emozionale equivalente allo zero e un senso di perplessita’ sul perché un essere umano con le capacità artistiche di un lombrico investa il tempo a sua disposizione nel creare banalità e le porti pure in piazza anziché tenersele in casa per soddisfare il suo ego.
Intanto, lui il cinese-mozzo, aspetta fiducioso sulla sua seggiolina pieghevole in attesa di un anonimo interessato.
La nota folk in questo mercatino, tra il serio e il faceto, e’ data dallo strimpellatore di chitarra, suonato come un pugile, che dipinge teste di cavalli su magliette vecchie e logore, il vero animatore della kermesse, l’unico autentico surrogato dell’yeppi anni ’70.
Ma in questa girandola illusoria e inattendibile c’e’ anche chi e’ autentico e in cerca di fortuna. Guchy, per esempio, era un ragazzo giapponese venuto a New York in cerca di ispirazione e vibrazioni positive, rimasto incastrato in una delle tante eventualità che la vita ti può riservare. Per calarsi di più nell’ambiente bohemien e concentrarsi nella sua attività di pittore surrealista a tempo pieno, Guchy aveva lasciato la sua girl-friend e si apprestava ad allargare i suoi orizzonti quando, una settimana dopo, la donzella si rifaceva viva, comunicandogli di essere in cinta e, siccome il destino la sa lunga in fatto di scherzi, non di uno, bensì di due gemelli di sesso ancora indefinito.
Da quel giorno Guchy non si e’ più visto. Chissà che fine ha fatto, probabilmente sta cambiando pannolini in una stamberga di Harlem.

Sunday, March 19, 2006

CENE SEGRETE


Venerdì sera sono riuscita ad intrufolarmi in una cena segretissima, roba tipo massoneria. Una specie di club privato che ha come obiettivo principale l’attentato alla salute e sostiene un programma unitario e democratico che si basa su alcuni punti fondamentali:
*mangiare
*bere
*mangiare
*bere

A quanto ho saputo, in precedenza era stata inviata a tutti i soci un’ email segretissima in cui erano stati comunicati il tema, il menù e la parola d’ordine. Sconosciuta la location, comunicata un’ora prima dell’ora X dal socio organizzatore
Il tema era: “La cena del Mandarino”, ovvero come morire ingozzandosi di pesce crudo e pietanze in agrodolce assumendo la tipica colorazione del mandarino. Sorvolo sul menù che potrebbe darvi problemi digestivi solo leggendolo.
Inizio col dirvi che la parola d’ordine mi ha creato qualche problemino. Durante tutto il tragitto in metropolitana avevo sollecitato i miei neuroni, in letargo da ottobre, a trovare l’associazione giusta per ricordarmela e dopo uno sforzo celebrale epico, lo scollegamento di alcune sinapsi e l’affaticamento da stress di alcuni reparti di cellule celebrali, ero giunta alla conclusione che Fiorello poteva aiutarmi. Quando e’ stato il momento di sussurrare: “Mr Lee likes Karaoke”, non c’e’ stato verso, Fiorello era completamente svanito dalla mia mente e sono stata bloccata all’entrata da una cinese con l’espressione di un rottweiler a cui non danno da mangiare da un mese che con l’accento di una che ha una patata cruda incastrata nella gola mi dice:
- “There’s no party here!”

Dopo un giro di telefonate, che mi e’ costato una fortuna, un tipo bassetto, con la giacca e la cravatta, ha detto al rottweiler di lasciarmi passare e cosi’ sono stata scortata nei sotterranei del locale attraverso un corridoio con una serie di porte chiuse dalle quali uscivano schiamazzi e cantate, la cui intonazione era simile a quella di un gruppo di alpini del Cadore all’Oktoberfest. Finalmente, il mio accompagnatore ha aperto una porta scorrevole in stile Liberty alla fine del corridoio e sono apparse le facce allegre dei soci che avevano aderito alla serata, seduti attorno una tavola rotonda, in stile Re Artu’ e i cavalieri dell’omonima tavola. Le pareti della stanzetta erano foderate da pannelli di legno spessi e imbullonati con borchie esagonali dalle dimensioni di un pneumatico Goodyear modello Hyndragrip 15”, forse per evitare il diffondersi delle urla di chi sta morendo dopo aver ingurgitato abbastanza cibo da sfamare l’intera popolazione della Somalia e del Niger messi insieme. Un cristallo girevole al centro della tavolata aiutava i commensali a servirsi da soli.
La cena, come vi dicevo, era dedicata alla cucina tradizionale cinese, a metà tra un revival mazziniano e “la grande abbuffata”. Una cena realizzata rigorosamente secondo i sani principi della tradizione cinese dove vige la regola: “si mangia tutto, commestibile e non”. Mi sono, perciò ritrovata ad addentare alcune frattaglie, tra cui pelle d’oca nana, escrescenze di maiale e la lingua dell’anatra catturata in un particolare momento, cioè prima di imprecare: “Ma va fa’nnn…”
La conversazione, tra una portata e l’altra, e’ stata molto piacevole e si e’ spostata dalla somiglianza tra Stalin e Saddam Hussein alla collezione di scarpe di Imelda Marcos.
L’argomento “cult” e il più gettonato e’ stato, però la “Bela Italia”.
Tutto sommato una bella serata e una gran esperienza per il palato un po’ meno per lo stomaco che ha sofferto un po’ per i sapori, per così dire, “diversi”.

Wednesday, March 15, 2006

LEGGI E REGOLAMENTI AMERICANI


Quando si tratta di sesso e alcol negli States vigono leggi severissime. Date un’occhiata a quelle qui sotto.

E’ contro la legge l’uso di peni artificiali nei seguenti stati: Idaho, Utah, Arizona, Oklahoma, Minnesota, Louisiana, Mississippi, Alabama, Georgia, South Carolina, North Carolina, Virginia, Maryland, Massachusetts, Rhode Island and Washington D.C.

A Kingsville, Texas c’e’ una legge che vieta a due maiali di fare sesso all’interno della proprietà dell’aeroporto cittadino. (Eh, già i grugniti potrebbero interferire con la comunicazione tra la torre di controllo e i velivoli in avvicinamento!)

A Romboch, Virginia, e’ illegale avere rapporti sessuali con le luci accese. (Sono dei timidoni!)

A Tremonton, Utah la legge vieta alle donne di avere rapporti sessuali all’interno di un’ ambulanza in corsa. Nel caso succedesse, oltre alla pena prevista per questo reato, il nome della donna verrà pubblicato sul giornale locale. (Se invece l’ambulanza e’ parcheggiata?)

A Willowdale, Oregon, i mariti non possono bestemmiare durante un rapporto sessuale. (Alle mogli e’ concesso?)

In Georgia un uomo e’ stato condannato per aver avuto un rapporto orale con la moglie consenziente e nella propria abitazione. (Sarà vero che la moglie era consenziente? E allora chi ha dato la soffiata?)

Ad Alexandria, Minnesota, agli uomini non e’ permesso avere rapporti sessuali con la moglie se hanno l’alito che sa di aglio, cipolle o sardine. Se la moglie accetta di abbandonarsi al piacere anche in tali condizioni, il marito ha l’obbligo di lavarsi i denti. (Mi sembra una pratica civile!)

A Ames, Iowa, al marito e’ permesso bere un massimo di tre sorsate di birra post sesso e mentre e’ ancora disteso a letto accanto alla moglie o la tiene tra le sue braccia. ( La moglie invece può scolarsi una bottiglia di Vodka e fumarsi un pacchetto di Marlboro!)

I proprietari degli hotel di Hastings, Nebraska, devono fornire ad ogni ospite una camicia da notte di cotone bianco pulita e stirata. Alle coppie, anche se sposate, non e’ permesso dormire nude o ancora peggio avere rapporti sessuali senza indossare la camicia da notte. (Perché? Se il marito non la indossa il pene gli si trasforma in uno zucchino?)

Un’ordinanza di Newcastle, Wyoming, vieta di avere rapporti sessuali all’interno dei frigoriferi per la carne dei supermercati. (Forse hanno paura che, una volta scoperti due corpi ibernati, vengano macellati e venduti)

A Coeur d'Alene, Idaho, non e’ reato avere rapporti sessuali nelle auto parcheggiate. In caso una volante della polizia ritenga l’auto sospetta e voglia fare un controllo dei passeggeri, e allo stesso tempo sospetti che nell’auto vi sia una coppia che sta consumando, gli agenti prima di intervenire devono parcheggiarsi dietro l’auto, suonare tre volte il clacson e aspettare due minuti prima di avvicinarsi. (due minuti… prima di essere stesi dal fuoco di una 44 magnum!)

In Texas solo le farmacie autorizzate possono vendere profilattici o qualunque altro tipo di contraccettivo, nemmeno ai medici e’ permesso tale attività. (Quando si dice monopolio!)

Tuesday, March 14, 2006

HOT IN THE CITY


Se in Italia il decreto Scajola ha costretto la popolazione all’ibernazione durante quest’ultimo inverno di freddo, qui in America il problema del consumo energetico sembra non sfiorare minimamente le teste che governano, tant’e’ vero che nonostante il sistema di riscaldamento sia alimentato a gasolio e ci sia ancora in atto una guerra per il fatto che scarseggia, nei condomini e negli edifici pubblici la temperatura interna e’ sempre tropicale. Da una settimana, poi, sembra essere arrivata una primavera anticipata e la temperatura esterna si aggira sui 15/20 gradi ma gli impianti di riscaldamento continuano ad andare a manetta alla faccia del risparmio energetico. Nel mio appartamento, per permettere al cervello un’ossigenazione adeguata a mantenerlo in vita, le finestre non sono mai state chiuse da quando mi ci sono trasferita. Si e’ reso, poi, necessario l’uso di un umidificatore a portata industriale poiché le pareti delle narici si erano ridotte come due prugne secche della California e la gola si presentava di un colore rosso porpora come se mi fossi fatta i gargarismi con la benzina. La lacrimazione scarseggiava e in seguito si e’ rivelata inesistente poiché, non appena al contatto con l’aria, simile a quella del Gran Canyon nel mese di agosto, veniva prosciugata immediatamente. Ora, viste le condizioni atmosferiche all’interno delle abitazioni, in casa si adotta la classica tenuta da spiaggia con infradito e canottierina di stretch che può essere piacevole se la tua vicina di casa e’ Liv Taylor, lo e’ un po’ meno se si tratta di Wilma la donna dei boschi che pesa 130 kg e ha un leggero problema di iperidrosi ascellare. Inoltre, in molti per sopravvivere accendono l’aria condizionata incrementando anche i consumi di energia elettrica in modo che lo spreco sia assolutamente totale oltre che sommare l’assordante rumore del compressore al già massiccio inquinamento acustico prodotto dagli amici del pulito: gli operatori ecologici

.
Durante la mia recente vacanza, avevo lasciato solo alcune fessure aperte, tanto per far girare un po’ l’aria e dar la possibilità alle piante di prendere una boccata d’aria di tanto in tanto, e al mio ritorno ho trovato una serie di simpatiche sorprese. Porte e cassetti si sono gonfiati e non si chiudono più mentre alcuni mobili si sono letteralmente scollati e crepati per via del calore, alcuni coriandoli, residuo dell’ultimo party, si sono fusi con la vernice del parquet.

Monday, March 13, 2006

PRODOTTI INNOVATIVI PER INTENDITORI


Bisogna ammettere che gli Americani in fatto di invenzioni la sanno lunga, sono degli intrepidi innovatori. Vi ricordate Benjamin Franklin? A lui si devono le lenti bifocali e il parafulmine. O Thomas Edison e la sua lampadina? Bisogna dargli atto che qualche volta c’azzeccano ma molto spesso si spingono a ridosso dell’assurdo e del ridicolo come successe qualche anno fa’ quando la ditta Heinz, famosa per il suo Ketchup, decise di lanciare sul mercato “patatine fritte colorate” e aromatizzate al cioccolato e alla cannella. Rimane ignoto il target che voleva colpire. Forse l’opossum della Virginia o lo sciacallo dorato. Ad ogni modo, fu un fiasco clamoroso e tutte le confezioni vennero impietosamente rimosse dagli scaffali e ritirate dal mercato.
Il tempio delle invenzioni “a tempo perso” e’ Hammacher Schlemmer

, per intenderci quello che vendeva gli alberi di Natale capovolti

spacciandoli per l’idea più geniale del XXI secolo. Andare a fare un giro da Hammacher e Schlemmer e’ come andare in qualche museo interattivo di provincia, dove la gente si parcheggia per un paio d’ore e prova tutto quello che c’e’ da provare senza capirci un’emerita mazza. Nel settore “giochi” si può avere la fortuna di trovare il bullo lampadato impegnato alla consolle di un videogame che aggressivamente tenta di aggiudicarsi il record nel gioco dei tre porcellini. Nel reparto abbigliamento/accessori e di tutto un po’, invece, e’ facile imbattersi nell’attempata signora altolocata che si aggira in fase di elucubrazione cercando un regalo veramente originale per il suo vecchietto. Ma lasciate che vi illustri qualche oggetto veramente indispensabile e degno di nota. Nel vasto assortimento di questa strampalata mercanzia si può trovare, per esempio, il cappello di paglia stile “caccia grossa” dotato di quattro pannelli solari che vanno ad alimentare un mini ventilatore posizionato sul retro del cappello per creare un effetto rinfrescante nelle giornate afose. In caso di nuvolosità o pioggia, il ventilatore e’ azionabile usando delle semplici batterie. Un altro oggetto di impareggiabile importanza e’ sicuramente la lucetta da lettura da applicare all’orecchio, un articolo eccezionale che farà crepare dalle risate chi vi sta a guardare. E per finire vi segnalo gli occhiali da sole per individuare le palline da golf e lo squalo-robot, un simpatico compagno di giochi da portarsi al mare che imita perfettamente i movimenti del famoso predatore.

Sunday, March 12, 2006

COME PASSARE UNA DOMENICA UGGIOSA NELL’ABBONDANZA DELLA GRANDE MELA


A questo proposito le possibilità sono notevoli, c’e’ da sbizzarrirsi.
Per esempio, iniziando dal mattino, si può decidere di andare a fare una sana colazione al Jackson Hole, una vera leggenda per appetiti epici.
La domenica mattina il posto brulica di famigliole con una nidiata di figli ululanti che fremono per ordinare una decina di pancakes immersi nello sciroppo d’acero guarniti con salsiccia e pancetta affumicata, mentre i padri hanno già la bava alla bocca nel pregustarsi il famoso hamburger da 7 once ordinabile in 24 varianti e servito con le immancabili patatine fritte e mezzo litro di ketchup. Roba da leccarsi le dita. Un pasto che darà un bel po’ di lavoro al fegato e richiede una digestione simile a quella di un boa constrictor.
Così, dopo aver consumato questo frugale pasto ed essere riusciti ad alzarsi dalle panche imbottite, il popolo liberato dalle catene della schiavitù del lavoro per un giorno intero, si riversa sulle strade della città in cerca di emozioni forti. Di solito le emozioni più forti le subisce il portafoglio che vede assottigliarsi velocemente il suo contenuto dopo alcune tappe ai Grandi Magazzini. Questa attività frenetica di acquisti e la gimkana tra le casse, fa’scaturire un certo languorino che affiora tra i resti della colazione. E’, quindi, arrivato il momento di andare a pranzo. Di solito in tale situazione si affida lo stomaco alle cure di ristoranti che offrono una scelta un po’ esotica, tanto per non ricadere sull’ennesimo hamburger, che se non lo avevate capito e’ la specialità degli States.
Sedata la fame ed esauriti i quattrini, si può decidere di rientrare alla base e concludere la serata davanti alla Tv guardando “soap opera” o “Alias” e istruendosi durante la visione della pubblicità che si innesta ogni 5 minuti con cicli di spot che durano 25 minuti oppure infilarsi in un cinema e decidere di spendere gli ultimi dollari per l’acquisto di Pop Corn e M & M’s da mangiare durante la visione di “Le Colline hanno gli occhi”, il solito horror profuso da litri di sangue e urla strazianti.

RISPOSTA "SABATO QUIZ"

Il francobollo

Friday, March 10, 2006

SABATO QUIZ







Ritorna "Sabato Quiz", il gioco a premi piu' divertente della Blogsfera. Come sempre la risposta verra' postata lunedi'.
La domanda di oggi e' un indovinello.

Giro il mondo senza mai lasciare il mio angolo. Chi sono?

Thursday, March 09, 2006

VETRINE DA PRIMATO


Che ve ne pare dell’appeal di questa vetrina creata da un negozio di Ottica?
Si tratta di un raro esempio di come abilità e tecnica abbiano trasformato una semplice vetrina in un mezzo di comunicazione e di vendita efficace, enfatizzando l’identità’ del punto vendita e catturando l’attenzione del consumatore che si troverà a domandarsi se si tratta di un negozio di alimentari, di colori o oggetti vintage.

La scelta di elementi presi dalla quotidianità creano un’ armonia compositiva che accentua la freschezza di un prodotto veramente giovane e di tendenza, una scelta accattivante che rende la vetrina dinamica e interattiva. Gli effetti singolari che trapelano da questa composizione denotano il tocco artistico, l’attenzione e il profondo impegno con cui il visual merchandiser e’ arrivato a questo straordinario risultato.
La vetrina e’ viva e partecipa alla vita collettiva.
Notate l’eleganza della tovaglietta in stile “Trattoria a gestione familiare” e la perfetta sintonia che si crea tra le farfalle De Cecco e i manichini da pittore. Strategico l’inserimento dell’occhialone in stile Mina anni ’60 in primo piano, proprio accanto ai rigatoni n.24 e la pastina Barilla per il brodino serale. L’intervento mirato delle conchiglione dalle dimensioni spaziali ne fanno un capolavoro dell’orrido.

Wednesday, March 08, 2006

S.O.S ALCOLISMO


Ora c’e’ da chiedersi, se il problema dell’alcolismo e’ così serio e sta assumendo le dimensioni di una piaga sociale tanto da essere al terzo posto in fatto di mortalità, perché nella maggior parte dei club dove si suona musica live vige la regola due drink obbligatori? E come mai bevande come la camomilla, il tè verde o un semplice caffé sono banditi dal menù del locale?
Secondo l'American Medical Association l’alcolismo e’ una malattia vera e propria e chi ne e’ afflitto non può controllare il suo modo di bere quindi e’ giusto mettere le cose in chiaro e imporre il minimo di due drink e avere una simpatica cameriera che, con una discreta ed estenuante azione di “pressing”, passa la serata a chiederti che altro vuoi bere. Tutto ciò aiuta l’alcolizzato a controllare il numero dei suoi drink poiché la cameriera se li tiene bene a mente.
Di contro, se mentre nei locali cercano di farti stramazzare al suolo imbottendoti di cocktail, bersi una birretta in un luogo aperto al pubblico, come la panchina di un parco, e’ un crimine. Inoltre, e’ vietato aggirarsi con bottiglie di alcolici a vista. Questi devono essere coperti da borsette di plastica scure o sacchetti di carta anche nel tragitto dal supermercato a casa.
Intanto le campagne contro l’alcolismo si moltiplicano e le associazioni degli alcolisti anonimi nascono come funghi, creando posti di lavoro.

Tuesday, March 07, 2006

RIENTRO ALLA BASE


Mentre sguazzavo nelle acque termali dei Caraibi e le zanzare pasteggiavano allegramente con il mio sangue, New York City veniva funestata dall’ennesima tormenta di neve, i cui resti sono ancora profusamente visibili.
Il rientro in città e’ stato grandioso.
Durante il volo, a bordo di un Boeing 747 dell’American Airlines, e’ stato servito un memorabile pranzo, la cui unica portata che si e’ rivelata commestibile e’ stato un mini “chocolate chunk brownie” che e’ finito nel mio stomaco in 17 secondi. Ingoiato il mini brownie, sono seguite alcune ore di noia assoluta, aiutate dal fatto che, a parte respirare, non e’ permesso fare molt’altro poiché anche alzarsi per sgranchirsi le gambe, non e’ visto di buon occhio e interferisce con la disciplina marziale che e’ adottata a bordo.
L’accoglienza all’aeroporto, poi, e’ stata veramente calorosa. Siamo stati trattati con un occhio di riguardo come se fossimo dei veri terroristi dell’IRA. I passaggi al metal detector sono stati infiniti e, nonostante il clima non proprio mite, e’ obbligatorio passare quasi nudi e senza scarpe, azioni che rispettano la dignità e i diritti della persona. Una volta transitati attraverso le “porte dell’inferno”, il cerbero di turno infastidito incita gli ignavi ad accelerare il processo di riappropriamento dei propri beni per non creare code.
Inoltre, avendo avuto la brillante idea di dichiarare che avevamo portato con noi tre conchiglie raccolte sulla spiaggia, quelli dell’ufficio d’igiene si sono messi subito all’opera e ci hanno controllato anche le otturazioni dei denti in cerca di possibili virus da conchiglia.
Beh, tutto ciò per dirvi che sono rientrata.