
Ronald McDonald’s se la ride a denti stretti. Dopo il duro colpo inferto dal film “Super Size Me”
, del regista Morgan Spurlock, alla catena che propina cibo-immondizia, un’altra batosta di dimensioni epiche si e’ abbattuta sul colosso degli hamburger transgenici.
Walt Disney non ha nessuna intenzione di rinnovare il contratto che ha legato le due aziende per ben dieci anni. Niente più
Happy Meal per il colesterolo. I chioschi e i ristoranti che infestavano i parchi divertimento dovranno essere rimossi e, ci auguriamo, sostituiti con qualcosa di più sano. La decisione e’ legata ad una presa di coscienza sulle implicazioni che gli alimenti venduti dai fast-food possono avere sulla salute di un essere umano.
Riportare il popolo sulla diretta
via alimentare e’ un’impresa che richiede tempo, soprattutto perché e’ difficile rimuovere i dogmi che l’azienda dell’Illinois e’ riuscita ad inoculare con massicce campagne pubblicitarie, promozionali e azioni di crossing con altre aziende dal nome ridondante.
Miliardi di dollari sono stati spesi durante gli anni per pagare scrittori, coreografi, cantanti, attori, cameramen e per finire il media per eccellenza, la Tv, per assicurarsi che tutti quelli nati dopo l’anno 1900, venissero a conoscenza della sua esistenza e ne facessero luogo per pranzetti all’insegna del cibo ipercalorico e blandamente nutriente. Con la venuta della televisione e gli spazi dedicati alla pubblicità che negli anni si sono fatti sempre più invadenti, i
serial-killer assunti al reparto marketing hanno deciso di puntare sulla fascia debole della popolazione e altamente influenzabile, i bambini, eleggendoli a target principale per le loro nobili azioni. Giochetti, parchi giochi, palloncini, pacchettini ben confezionati di cibo assassino gratis, un vero attentato alla loro salute e un bel taglio alla curva della speranza alla vita.
Eleggendosi come promotore per l’incremento di malattie come il diabete, l’obesità’ e tutte le malattie legate a problemi cardiaci, McDonald’s ha lavorato duro per ottenere brillanti risultati, e c’e’ pure riuscito.
Nel settembre 2002 l’azienda annuncio’ che avrebbe cambiato l’olio di cottura, optando per una miscela meno grassa e più sana, il cambio non e’ mai stato effettuato e nei circa
13.000 ristoranti presenti negli Stati Uniti, si continua ad usare il vecchio, caro oliaccio adatto più al motore di un camion che per friggere le patatine.
Dopo cause legali che sono costate un bel po’ di miliardi, il gigante dalla M dorata ha saputo cavarsela a meraviglia per restare sul mercato e portare avanti la sua missione per distruggere il fegato umano. Staremo a vedere, dopo il colpo inferto al basso ventre dalla Disney e un pugno perforante in arrivo da parte di “Fast Food Nation” film di prossima uscita tratto dall’omonimo libro in cui l’autore,
Eric Schlosser, accusa McDonald’s di agire come i Talebani, quali saranno le nuove esilaranti invenzioni per incoraggiare e tonificare il processo di evangelizzazione sul regime alimentare a base di grassi, agenti chimici e carcasse di animali.