Thursday, February 23, 2006

VACATION!


Eh, sì lo so, e’ triste ma questo Blog se ne va in vacanza per una decina di giorni. So che state già versando la lacrimuccia e vi state chiedendo che senso ha per un ex Manager andare in vacanza ma ci sono cose a cui non si può sfuggire. L’attrazione esercitata da un mare limpido e cristallino con tanti bei pesci colorati che ci sguazzano dentro e un bel palmeto sulla spiaggia di sabbia bianca, ha un fascino calamitoso a cui e’ difficile sottrarsi. Ho già preparato la mia paperella di plastica, il telo mare di Conway

e la crema schermo totale extra protezione dai raggi infrarossi, UVA, raggi laser e quant’altro ci possa essere su di una spiaggia.
Perciò miei adorati navigatori, “Diario semi-serio di un ex Manager ritiratasi a NY” vi lascia per un breve periodo. Tornerà presto con nuove roccambolesche ed esilaranti avventure a riempire le vostre giornate di noia.
Nel frattempo potrete esternare le vostre perplessita’ su questo Blog e aiutarmi a renderlo più interessante, snocciolandomi, per esempio una serie di proposte su argomenti che vi interessano, notizie e quant’altro pensate si possa discutere in questa sede. Potete anche esternare il vostro gradimento per i post già inseriti e divertirvi a leggere quelli che non avete mai avuto tempo di leggere.

A presto

Wednesday, February 22, 2006

PREPARIAMOCI PER LA PASQUA


Eh, eh, credevate, forse, che con San Valentino

si chiudessero per un po’ i festeggiamenti? Beh, vi sbagliate. Non appena gli scimmioni con il cuore rosso e i baci Perugina sono stati risistemati nei magazzini, i visual merchandiser si sono rimessi alacremente all’opera per creare l’ambientazione Pasquale. I soliti Eckerd, Duane Reade e Rite Aid traboccano già di conigli e pulcini. E non si tratta solo degli ovetti, i pulcini marshmallows e tutte le altre ghiottonerie, e che scherziamo? No, qui c’e’ tutto un iter da seguire per quando arriva il di’ di festa. E’ assolutamente necessario riorganizzare la casa, riaddobbarla, ridipingerla, riarredarla. Ce n’e’da fare. Non ci si può fermare un secondo. Ok, ora vi spiego un po’ come funziona. Innanzitutto chi se la sentirebbe di passare la Pasqua senza le mutande di Bugs Bunny? Sarebbe demoralizzante. Bisogna entrare nello spirito della festa e non parlo di festeggiare quel tizio che hanno crocifisso molto tempo fa, no, e chi se ne ricorda più? Sto parlando di comprare tante cose nuove da indossare, da sistemare, da far vedere.

Per esempio per chi ha un pezzetto di giardino o una terrazza abbastanza capiente, c’e’ l’uovo gonfiabile con coniglione che sbuca mangiando una carota, un fantastico addobbo che ha le stesse dimensioni della Tour Eiffel e vi farà veramente felici. Poi c’e tutta una serie di oggettistica per la casa che se non si abbina con i mobili, eh, eh, forse e’ arrivato il momento di cambiarli. Le cornici per le foto ornate di pulcini e agnellini, la brocca per i fiori a forma di chioccia, gli ovetti di ceramica e poi le tovaglie, le lampade, le lenzuola, i pigiami, le candele…, insomma la lista e’ infinita e purtroppo a volte bisogna fare una selezione.
Oh! Stavo quasi per dimenticarmi dei biglietti augurali prefabbricati di Hallmark

. Non c’e’ più bisogno di pensare alla frase da scrivere, ci pensano loro, con le paroline giuste che se anche vi scervellavate per dei giorni non vi sarebbero uscite.
Ne hanno per tutti: mamma, papà, fratelli, sorelle, il bisnonno della zia, la suocera del cugino di primo grado; e’ un gran bell’aiuto visto che il tempo scarseggia e le compere da fare sono tante.
Ah, un suggerimento, e’ sempre meglio affrettarsi poiché sono articoli che vanno a ruba e negli ultimi giorni la scelta si riduce notevolmente.

Tuesday, February 21, 2006

DYLAN'S CANDY BAR


Eccomi a voi con uno spettacolare reportage alla Brosio/Vissani.Un’ importantissima inchiesta su una realtà radicata ormai da anni nella terra degli Yankees. Un tour nel mondo di Dylan’s Candy Bar. Uno straordinario ritratto sui classici dell’alimentazione controllata dalle “corporation”: caramelle, cioccolata, gelati, pop corn, croccanti e marshmallows. Un mondo colorato di vero cibo-spazzatura, venduto a prezzi stellari.
Buttiamoci subito nella mischia e non esitiamo a sgomitare, quando si lotta per un pezzo di torrone il fine giustifica i mezzi.

Al pianterreno troviamo le gigantesche teche con caramelle di ogni genere, le stesse che al supermercato si trovano per 99 cent al pacco e qui, invece, si pagano all’etto con lo stesso tariffario previsto per la polvere d’oro. Facciamo ora un salto in gelateria. E’ sempre stra affollata e rigurgita ragazzini e adulti che si comportano come bebé orgogliosi di essersi procacciati il loro SUGAR RUSH, MONKEY BUSINESS, BERRY-BERRY GOOD O TONGUE TWISTER. Tre le taglie delle coppette gelato: sovraumano, colossale ed epico.

E ora scendiamo nel sottosuolo. Discendendo una scala con gradini lastricati di jelly belly, gemme di pino, drops al caramello, arriviamo nella zona “hot”, il quartier generale della carie dentaria. Armati di lecca-lecca con le dimensioni di una racchetta da tennis, venti differenti colori di M & Ms e cioccolatini ripieni di marzapane, i soldati delle carie dentarie se ne vanno in giro a trivellare molari con le loro cariche di saccarosio.
Sarete sicuramente felicissimi di sapere che gli ovetti Pasquali Marshmallows sono già disponibili nella versione “Colorami e divertiti”. Nel comodo kit troverete sei ovetti e tre tubetti di colore per dipingere il vostro autoritratto al tempo in cui avevate ancora i denti.

Assolutamente da segnalare la linea First Aid. Scatole di cerotti gommosi da mangiare fino all’ultimo forellino, pillole e sciroppo colorati che aiuteranno sicuramente a debellare acetone e diabete infantile.
Ma non e’ finita qui. No, ci mancherebbe. Dylan’s Candy Bar offre anche una simpatica linea di abbigliamento per uomo, donna e bambino e una fresca e sensuale linea da toilette. Per lasciare un’impronta decisiva nell’aria circostante non resta che provare una delle prodigiose fragranze: eau de pop corn, eau de crackers ai semi di papavero, eau de chocolat e molte altre che sarebbe superfluo elencare. Si, lo so non vedete l’ora di provarle. Purtroppo il nostro fantastico viaggio tra il glucosio e gli adittivi industriali sta per terminare. Inizia, quindi, il percorso a ritroso per ritrovare l’uscita e cercare scampo tra l’orda di consumatori che riempiono i loro sacchetti di amici per i denti.

Monday, February 20, 2006

BARNES & NOBLE


Oggi vi accompagnero’ in un viaggio fantastico e pieno di effetti speciali, all’interno di uno dei tanti Barnes & Noble Bookstore

, “l’Ateneo” dove si formano le menti degli Americani. E’ qui, infatti, che inalano la cultura e si appropriano delle conoscenze necessarie per lo sviluppo della società e dell’individuo e acquisiscono la professionalità per diventare saggi leader di un mondo giusto e umano.
La sezione più affollata e’ naturalmente quella delle riviste. Un via vai continuo di gente che si affanna alla ricerca del sapere con volti, talvolta, sofferti per lo sforzo fisico di accaparrarsi l’ultimo numero di “Celebrity” o “People” in cui si racconta di quante volte Brad Pitt si cambia le mutande in un mese e del nuovo lifting di Farrah Fawcett, ormai allo stato di degenerazione della materia.
Nell’area bar, gestita da Starbucks, si servono caffé con l’acidità’ del vetriolo, mentre c’e’ chi banchetta con frattaglie che si e’ portato da casa. Impossibile trovare una sedia libera neanche all’apertura. Sicuramente in molti hanno trascorso la notte dormendo sul bancone per assicurarsi una postazione.
Passare da una sezione all’altra e’ un percorso ad ostacoli dal momento che vige la regola del campeggio libero, per giunta la gente bivacca sulla moquette in compagnia di acari e zecche che ne approfittano per farsi uno spuntino. Delle vere e proprie schiere di studiosi armati di computer, notes e lapis passano la giornata ad analizzare testi del tipo: “Trattato decisivo sulla morte di una foglia di platano caduta in un tombino” o “Enciclopedia illustrata dei giochi gonfiabili”.
Il fermento e’ considerevole.
Si aprono tavole rotonde per capire se i peli della barba di Tom Cruise crescono ogni giorno in ugual misura e si creano gruppi di lavoro che discutono se e’ meglio un uovo oggi o una gallina domani e sull’enigmatico detto: “Campa cavallo che l’erba cresce”
Le mamme portano i bambini a leggere libri sui loro eroi preferiti: “La spugna Bob” e “Harry Potter”.
Ci sono poi i dissidenti che per dimostrare tutta la loro ostilità passano la giornata al cellulare seduti sul termosifone, intrattenendosi in lunghe conversazioni con il jingle di un customer care e gli alternativi che non si levano mai il berretto di pelliccia sintetica foderato di pile e masticano chew gum come una vigogna
Tenere le coppiette che cercano ispirazione nella sezione erotismo.
Dopo tutta questa attività celebrale arriva il momento di andare alla cassa e naturalmente quelli del marketing, consapevoli di tutto questo spreco di energie, ti fanno sfilare a fianco del display della cioccolata GODIVA.

RISPOSTA "SABATO QUIZ"

Stella Michetti fu arrestata assieme al suo compagno di 56 anni per contabbando di ecstasy. All'ufficiale di polizia che la interrogo' - disse - che sapeva di trasportare "quelle pillole" ma pensava fosse Viagra.

Friday, February 17, 2006

SABATO QUIZ


Inizia oggi su questo Blog “Sabato Quiz”, rubrica di intrattenimento con domande e indovinelli a risposta ritardata.
Un gioco dal successo incontrollabile che vi farà diventare protagonisti e vi regalerà momenti di divertimento incontenibile e autocelebrazione smisurata. Un Quiz allo stato puro con un monte premi da sballo: pop corn, saponette e marshamallows. Premi di consolazione per i giocatori assidui e accaniti.
REGOLAMENTO: Ogni sabato dalle ore 0:01 fino alle 23.59 i giocatori dovranno rispondere alla domanda proposta. Le risposte pervenute oltre l’orario consentito, verranno automaticamente eliminate. Ogni 8 risposte azzeccate, il concorrente riceverà un’ e-mail che gli consentirà di ritirare il premio. In caso di parità di risposte corrette, la scelta del vincitore verrà generata in maniera totalmente casuale: bendando un cane cieco che punterà la zampa su una delle e-mail arrivate. La soluzione alle domande verrà resa nota il lunedì successivo. I premi variano secondo la disponibilità.
La partecipazione e’ completamente gratuita.
Cosa aspettate? Mettete alla prova le vostre abilità e giocate con “Sabato Quiz”.
Buon divertimento.

Per la traduzione del regolamento in lingua Masai consultate la pagina 777 di televideo.

La domanda di oggi e’ :
” Nel 2002 all’aeroporto di Miami l’ottantunenne Stella Michetta che procedeva in sedia a rotelle, fu fermata dal doganiere perché:
1) le fu rifiutato il rientro negli Stati Uniti poiche’ accusata di far parte di un’associazione a stampo mafioso
2) perché furono rinvenute nella sua valigia 10.000 pasticche di ecstasy
3) poiche’ un lembo del suo paltò si era incastrato negli ingranaggi del nastro che trasporta i bagagli e l’aveva trascinata per una ventina di metri
4) per arrestarla per atti osceni nei bagni degli uomini
5) per ubriachezza molesta
6) per non aver pagato il conto nell’hotel dove aveva soggiornato

Thursday, February 16, 2006

METTI UNA SERA DA URENA


Finalmente il mio sogno e’ diventato realtà. Quello che, ormai, non mi aspettavo più di vedere nemmeno nel mio prossimo karma, mi si e’ materializzato davanti agli occhi, bidi bibodi bibu’, quasi per magia o per uno scherzo del destino. Ebbene sì, e’ tutto vero ve lo sto mettendo per iscritto: l’altra sera ho visto un vero portatore di maniche tatuate

, uno che sembrava uscito dalla parodia del clan del dragone rosso. Ma partiamo dall’inizio.
Dopo un vagabondare matto e disperato alla ricerca di un ristorante dove poter desinare, approdiamo al “Urena”, si lo so il nome non esalta di certo le papille gustative ma vi posso assicurare che si tratta di un ristorante con tante stelline di quelli dove si va a mangiare tutti “tirati” fatta eccezione per il dragone rosso ma e’ un caso a parte , e’ un soggetto da materia di studio. Bene, entrando veniamo accolti con onorificenze varie e salamelecchi. Chi si occupa dei soprabiti, chi ci accompagna al tavolo e poi il somelier e il portatore di pane sul paniere di vimini e l’esperto di acque minerali, insomma uno stuolo di schiavi dal fare molto inglese che si prostrano alla nostra volontà. Intanto arriva qualche portata dall’aspetto sublime, preparata ad arte dallo chef Alex. Una bontà! I tavoli cominciano ad animarsi. Una coppia di cariatidi prende posto al tavolo vicino al nostro, gentili, decisamente stagionati, e poi immancabile come in ogni ristorante che si rispetti il solito eunuco che si agita come una “prima donna” dell’Opera con i suoi capricci, le smorfiette e i gridolini.
Poi mi giro e appare lui “il burocrate celeste”, il mandarino di Shandong diretto discendente di Confucio e di Bruce Lee mentre medita sul menu ha i gomiti appoggiati sulla tavola con l’avambraccio alzato, un modo educato per far sfoggio delle sue incantevoli maniche tatuate che sbucano da una t-shirt nera a manica corta. Che visione! E mi ripeto: - e’ un vero portatore di maniche tatuate, la versione cino-americana ”der monnezza”.
Lui, il Mandarino, ha lo sguardo fiero ed orgoglioso di chi si sente sicuro di sé e sa di essere un ricercato, raffinato dandy della cafonaggine. Siede da solo ad un tavolo, e del resto bisognerebbe essere alla disperazione, aver provato di tutto: dall’importazione di mariti a basso prezzo dal Sud America a Meetic all’agenzia di Marta Flavi prima di poter accompagnarsi con Mr Kung Fu. Lui e’ contento delle sue maniche e questo e’ sufficiente a fare della sua serata un successo.

COLLATERAL EFFECTS

Accertati i primi effetti collaterali dall’uso prolungato di caramelle Marshmallows

.
Un ragazzo di 20 anni e’ ancora sotto perizia psichiatrica dopo che nel gennaio 2005 ha ucciso, sparandole, un’attrice di 28 anni appena uscita da un bar del Lower East Side in compagnia del fidanzato e una coppia di amici.
Stando a quanto riporta il quotidiano Metro di oggi, la cui affidabilità e’ paragonabile a quella della rubrica “Chi vi ricorda?” della Settimana Enigmistica, il ragazzo ha dichiarato fin dall’inizio di aver sparato perché spaventato da un gigantesco uomo/Marshmallow, una figura mitologica dell’età’ contemporanea, mezzo uomo, mezzo Marshmallow. La sua origine risale all’amore incontenibile per le caramelle morbidose di tutti i tipi: da quelle comuni a forma cilindrica a quelle pasquali a forma di pulcino, a quelle a forma di zucca per Halloween. Per evitare l’insulto degli orsetti gommosi Zeus diede alla gelatina le sembianze di una spumiglia chiamandola Blue 1. Il Tetrasodium Pyrophosphate amò Blue 1 e ne nacque l’Uomo/Marshmallow, padre di tutti gli uomini/Marshmallow.

Salvo qualche eccezione, gli uomini/Marshmallow sono violenti, selvaggi e brutali e non reggono il vino.
Il Giudice per le indagini preliminari sta ancora raccogliendo prove e ha richiesto un’altra perizia psichiatrica anche se, stando a quanto afferma Metro, sembra che il giovane assassino finga l’infermità’ mentale per scagionarsi dall’atto criminoso.

Dramma esistenziale o Mens rea?

Tuesday, February 14, 2006

UN CUORE DI PANNA CON QUALCHE EFFETTO COLLATERALE


Devo confessare che sono un’amante di caramelle, biscotti, torte e tutto quello che c’e’di dolce in commercio. Baratterei volentieri le lasagne al forno di Gualtiero Marchesi per un pezzo di croccante alle mandorle e il capriolo in salmì con polenta e funghi per una fetta di tiramisù ma c’e’ una cosa che trovo disgustosamente immangiabile, quasi un affronto per qualunque palato anche quello di un suino: le caramelle MARSHMALLOWS.
Ma chi e’ in grado di infilarsi nello stomaco qualcosa che ha la stessa consistenza del gesso da presa e il gusto del bario aromatizzato alla vaniglia?
Se poi analizziamo gli ingredienti che le compongono, una serie di dubbi esistenziali e qualche perplessita’ sulle grandi “corporation” cominceranno a delinearsi nelle nostre menti. In cima alla lista degli ingredienti troviamo lo sciroppo di mais che ci spacciano come un’innocua sostanza dolcificante. In realtà per ottenere lo sciroppo, che prevede una complicata e lunga lavorazione nonché l’impiego di tutta una serie di macchinari manco si stesse fabbricando una Ferrari Testarossa, prevede l’uso di due enzimi che per questioni di stabilità molecolare vengono modificati geneticamente e le cui conseguenze sul corpo umano sono ignote (al momento). Poi, come se non bastasse lo sciroppo di mais che rende diabetici solo annusandolo, vengono aggiunti zucchero e glucosio e un non meglio definito amido modificato. Nessun accenno al tipo di modificazione subita, potrebbe essere stato trasformato in cemento, cianuro o segatura ma questo non e’ un elemento importante. Continuando con l’elenco troviamo la gelatina contenuta anche nelle creme e nel gel per capelli e aromi artificiali. In penultima posizione troviamo il tetrasodium pyrophosphate sostanza chimica usata anche nella produzione di tute ignifughe per le sue proprietà di ininfiammabilita’ e dulcis in fundo il Blue 1 una sostanza dichiarata tossica.
Avete ancora voglia di mangiarvi le morbidose Marshmallows dal cuore di panna?

CAFE' DO BRAZIL


Viste le condizioni atmosferiche non piacevolissime dopo il tramonto ma anche prima, ho deciso di fermarmi al Caffé Brasiliano per cercare di riattivare la circolazione dei miei piedi, bloccata ormai da un paio d’ore dopo aver trascorso un pomeriggio in stile San Bernardo a sguazzare sulla neve mai rimossa dai marciapiedi. Entrando, per un momento ho sperato che avessero un braciere, un caminetto, insomma qualcosa di caldo dove appoggiare le piante dei piedi e asciugare quella pozza d’acqua che si era infilata negli stivali dopo la lunga permanenza nelle nevi perenni, importate direttamente dal Kilimangiaro. Purtroppo ho scoperto che in Brasile non hanno quelle belle stufe in maiolica che hanno in Alto Adige, credo sia per un discorso di clima, percio', una volta scongelatosi anche l’ultimo pezzetto di neve, gli stivali si sono trasformati in due accoglienti paludi che mi hanno accompagnata fino a casa. In compenso, mi son detta: - qui dovrebbero servire del buon caffé.
Si narra, infatti, che il caffé brasiliano sia il più rinomato e conosciuto al mondo per la sua leggerezza e sapore soave. Così dicono. Ora non so se era per via delle paludi o perché non sentirsi più le dita dei piedi rende un po’ nervosi e da’ da pensare, per esempio sorgono domande del tipo: come faccio a capire se le scarpe mi fanno male? Ma il caffé non e’ che fosse tutta questa goduria di cui si parla tanto. Ok , sorvolando sull’espresso che alla fine era una brodaglia marrone, quando mi sono ritirata nelle toilette per controllare il livello di congelamento, ho trovato un ambientino grazioso ed istruttivo, naturalmente in sintonia con il caffé. Alle pareti oltre a delle stampe raffiguranti quei “poracci” dei raccoglitori chini sulle piante a raccattare chicchi dalla mattina alla sera, c’era anche un interessante cartello che riassumeva per punti la storia della bevanda marrone. Per non sfuggire a nessuno sguardo il cartello campeggiava davanti al water in modo che, anche in un momento di mancata inspirazione e penuria di stimoli, ci si trovasse qualcosa da fare per riempire quei momenti di defaillance.
Qui di seguito svelerò il contenuto del manifesto.

FATTI INTERESSANTI
• La prima caffetteria aprì a Costantinopoli nel 1475
• In Arabia il caffé veniva normalmente preparato dagli uomini e bevuto dalle donne per lenire i dolori mestruali
• Nel XVII secolo apre a Londra la prima caffetteria, a cui ne seguiranno altre conosciute con il nome di “Università del penny”, poiché era possibile acquistare una tazza di caffé per un centesimo e inoltre il frequentarle faceva apprendere di più che non andare alle lezioni universitarie.
• Nel 1686 apre il primo Caffé a Parigi, Le Procope, tutt’oggi in attività
• Nel 1909 viene prodotto il primo barattolo di caffé istantaneo
• Il caffé era ritenuto da alcuni cristiani la bibita del diavolo. Quando il Papa Vincenzo III ne venne informato, decise di provarlo prima di bandirlo. Gli piacque talmente tanto che disse: - E’ così buono che sarebbe un peccato che solo gli infedeli ne facessero uso!”

Sunday, February 12, 2006

IL SENSO DEI NEWYORKESI PER LA NEVE


Che sorpresa! Alzarsi una domenica di febbraio mentre c’e’ in atto una tempesta di neve. Inaspettata, o forse no, una valangata di neve e’ arrivata anche quest’anno, con un certo ritardo sulla tabella di marcia ma abbondante come uno tsunami.
Le auto parcheggiate erano praticamente sparite sotto la coltre bianca. Traffico inesistente e vi dirò di più gli operatori ecologici

con i loro silenziosissimi carri armati non si sono visti ne’ sentiti, come capita normalmente all’alba di un di' di festa.
Silenzio assoluto fino alle 10.00 del mattino.


Solo i proprietari dei cani

erano in giro con i loro amici pelosi che defecavano come vacche con la dissenteria sulla distesa immacolata, lasciando residui nauseabondi identificabili anche dalla sonda spaziale Mars Express/Beagle 2.
Poi qualcosa ha cominciato a muoversi. Squadre di arditi armati di pala hanno cominciato a spalare come minatori impazziti con risultati inesistenti vista l’intensità’ della tormenta.
Intanto alcuni astuti dal quoziente intellettivo molto al di sotto della norma, cercavano di uscire in auto rimanendo incastrati dopo 2 metri, bloccando definitivamente il traffico stradale.

Così in questa atmosfera tra il serio ed il faceto con il dinamismo che e’ proprio di una giornata di neve, me ne andavo per un “late Brunch” al Diner

sotto casa mia. Una volta dentro mi sono trovata davanti una scena da baita in Val Senales. Il locale era super affollato di gente imbacuccata che consumava il pranzo con addosso giacche a vento per escursioni sull’Everest e colbacchi in lapin con tanto di paraorecchie, manco stessero mangiando in un accampamento di Lapponi. La temperatura all’interno era molto simile a quella della Repubblica del Congo quando il sole e’ allo zenith. Perciò mi son detta: -facciamoci questo grasso hamburger con la salsa cajun e roquefort! Tanto fuori nevica, abbiamo tutti bisogno di calorie per affrontare la domenica all’insegna del candore.

Friday, February 10, 2006

GUIDA PERICOLOSA


Anche oggi c’e’stato un bell’incidente. Non mi fraintendete, non e’ che sono una di quelle che godono quando vedono un incidente, per carità, dico bello nel senso che hanno fatto un gran botto e nella maggior parte dei casi non si fa’ male nessuno.
Ad ogni modo mi stavo preparando un caffé per cercare di risollevarmi dallo stato di ameba e passare a quello di plancton, quando sento uno schianto. Sbircio dalla finestra e ad un certo punto in mezzo alla strada compare nonna Belarda che urla e guaisce. Sembrava una di quelle donne vestite a lutto che pagano per andare al “Muro del Pianto” a piangere davanti una lapide. Si agitava tutta ed inveiva, non era però chiaro verso chi. A parte la sua auto con il cofano sfondato non si vedevano altri automezzi coinvolti. La nonna non demordeva e continuava il suo piagnisteo rivolto probabilmente ad un ologramma. Dopo circa un’oretta, e’ arrivata anche la polizia. Eh, quelli c’han ben altro da fare che venire a sentire una vecchia urlatrice. Con la lena di un ghiro appena uscito dal suo letargo invernale, il signor agente scende dalla volante e si dirige verso il luogo dell’olocausto.
Poi cerca il suo notes e affonda le mani nelle tasche del giubbetto, non senza problemi, viste le dimensioni del suo addome. Cominciano le interviste e a quel punto capisco che forse il camioncino parcheggiato in una strada laterale era il secondo mezzo coinvolto. Impossibile capire la dinamica dell’incidente. A questo punto ho lasciato la zona della sciagura per una destinazione ignota.
Purtroppo i Newyorkesi non e’ che sono delle faine alla guida, sono dei veri cani!

Thursday, February 09, 2006

IL MASSACRO DI SAN VALENTINO


San Valentino si avvicina, e’ un momento terribile! Duane Reade, Rite Aid e Eckerd hanno gli scaffali che rigurgitano scimmioni di peluche che tengono cuori rossi in mano con la scritta: “Oh, Baby!” Una vera oscenità. Per non parlare dei bigliettini augurali. Eh, in questo campo i “geni incompresi” che lavorano per Hallmark scatenano tutto il loro talento poetico e se ne vengono fuori con delle frasi che manderebbero in fibrillazione il cuore di Tarzan del tipo: “Sono pazzo di te!”, “Sono fuso!” O cose molto più impegnate, roba che eleva lo spirito e lo mette sotto formaldeide.
Ma passiamo oltre e affrontiamo l’argomento “cioccolatino”. E’ un altro articolo inflazionatissmo che compare massicciamente in periodo pre-San Valentino sottoforma di scatola a forma di cuore ricoperta di vellutino liso. Molto spesso vengono fatte promozioni del tipo 2 X 1 e altre diavolerie che aiuteranno a dare una bella sferzata all’indice dell’obesità’ già drammaticamente dilagante in tutti i 50 Stati confederati.
- Che bello e’ San Valentino! Amiamoci per un giorno, così mi porterai fuori a cena in quel bel ristorantino da $100 a testa e poi comprami quel bel mazzetto di rose rosse che per l’occasione costa tre volte tanto.
Un vero massacro per le tasche degli innamorati.
Love.

Wednesday, February 08, 2006

FRESH DIRECT


Ho aperto il frigorifero e la situazione era tragica. A parte una bottiglia di vino aperta, un vasetto di capperi, aperto, e due fette di pane da toast, gli scaffali erano quelli di un supermercato russo prima della venuta di Putin.Nella dispensa, oramai, neanche le formiche ci mettevano più piede da mesi, così mi son detta: - forse e’ il caso di affidarsi a Fresh Direct. Apro il computer e mi metto online a fare la spesa. Click, mi accaparro un po’ di verdura biologica che costa il quadruplo e probabilmente e’ la stessa meravigliosa e salubre immondizia di quella convenzionale: entrambe non sanno assolutamente di niente. Click, click, click…ordine piazzato! Consegna prevista per domani sera tra le 18.00 e le 20.00.
L’indomani il camion con la cabina arancione arriva. Un ominide con carrello scende dalla motrice e comincia a caricare una valanga di scatoloni. Lo guardo sconvolta dalla finestra e mi solleva l’idea che forse deve consegnare anche in altri appartamenti.
L’ominide e’ già alla porta con il suo carico. Con orrore scopro che il carico e’ solo per me. Senza ritegno mi invade la casa con le scatole con su scritto Fresh Direct e ben presto l’appartamento si trasforma in una base accoglienza per terremotati. Finito di scaricare, firmo la ricevuta e mi accomiato con uno straziante arrivederci e grazie.
Osservo la distesa di scatoloni e con rassegnazione comincio ad aprirli. Vediamo un po’, cosa c’e’ in questo qui che ha le stesse dimensioni di un frigorifero Teka NF650. All’interno trovo due sacchetti di nylon: uno contiene una scatola di polistirolo l’altro un pacchetto avvolto a sua volta in fogli di polistirolo legati con un elastico a banda larga.
Apro la scatola di polistirolo, che potrebbe tranquillamente contenere un lettore di dvd, e ci trovo due pomodori incartati. Il pacchetto, invece, una volta aperto con strumenti di precisione, tra cui uno scalpello, un paio di cesoie e un seghetto recuperato da “Piccoli falegnami crescono”,rivela ben tre banane.
Passo al secondo scatolone. E’ leggerino ed enorme. Lo scuoto come un uovo di Pasqua e ci trovo un pezzo di salmone incartato, incelofanato e …surgelato.
Finito il disimballaggio, che ha richiesto un paio di ore di lavoro, c’e’ il problemino degli scatoloni vuoti che al momento ho sistemato in un paio di pile che arrivano al soffitto. Che fare? Potrei accendere un bel falò ed incenerirli ma ho il problema del parquet, non vorrei incenerire pure quello, oppure inzupparli d’acqua, farne una bella poltiglia con cui creare una riproduzione del cavallo di Troia da tenere in salotto. Ok, mi sa che come al solito li infilo tutti nell’ascensore e li porto nella zona materiale da riciclo.

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

Per tutti quelli che stanno trattenendo il fiato desiderosi di sapere quando riaprira' Prada

, beh, respirate perche' qui' la cosa si fa' lunga e stare in apnea non fa bene al cervello. Prada e' ancora chiuso. Le giapponesine fano la fila sul marciapede vestite a lutto e singhiozzano perche' si sono perse i saldi.

Tuesday, February 07, 2006

MOMENTI DI GLORIA


Il gran momento e’ arrivato! Sono in TIVVU”! Cari i miei navigatori che mi seguono su questo Blog e quelli capitati dentro semplicemente per sfortuna, oggi sono stata intervistata da un canale mai sentito nominare nemmeno in Zambia che cercava di promuovere lo Yogurt Danone. Lo speaker, un tipo che sembrava avesse lavorato per un negozio di ferramenta fino ad un minuto prima, mi ferma e con un sorriso da Telegatto mi dice:
- Hai dieci minuti per parlarci di alimentazione sana ed equilibrata?
- Eccome no! Alimentazione sana? E penso, e questi vogliono parlare di alimentazione sana in America, la patria di McDonald’s, Dunkin’ Donuts e KFC? Bah, cha banda di allucinati.
Ad ogni modo, iniziamo le riprese. Il conduttore tira fuori dalla tasca del piumino in stile Tomba del dopo gara, un foglietto tipo scottex sul quale ha appuntato la scaletta di domande. Alla prima domanda faccio una faccia un po’ alla Meryl Streep nella “Mia Africa” ma con l’interpretazione di Marlee Matlin in “Figli di un Dio minore”. Dovevate vedere la faccia del cameraman! Poverino, non sapeva più come mettermi per farmi apparire alla meno peggio.
- Proviamo con questa angolazione. No, forse era meglio prima. Um, vediamo, facciamo una bella inquadratura in pieno sole. No, lasciamo stare.
Alla fine la troupe stremata mi ha ringraziata asciugandosi i rivoletti di sudore. Io ho lasciato il mio biglietto da visita, non si sa mai. Vedi mai che alle prossime consegne degli Oscar finisco dentro anch’io.
Una volta montato il cortometraggio, non gli resterà che fare dei ritocchi radicali con photoshop e chiamare un doppiatore.

Monday, February 06, 2006

BLUE MAN GROUP ROCKS!


( Nella foto potete ammirare i tre “uomini blue” senza il trucco).
Qual e’ il nesso tra le fognature di NYC, l’arte, il “Junk Food”

, l’incomunicabilità’ e tre uomini blue?
Risate a non finire e buona musica.
BLUE MAN GROUP e’ uno show ironico, umoristico ma anche impegnato, in grado di aprire una parentesi su alcuni temi che riguardano la società moderna. Allegorico, buffo, dissacratorio ma soprattutto rock
Considerato che: gli effetti terapeutici della musica sull’essere umano sono noti sin dall’antichità’. Si narra, infatti, che Davide curasse la depressione di Re Saul con il suono della sua arpa e antichi papiri egizi che risalgono al 1500 a.C., descrivono, appunto, l'effetto benefico della musica sul corpo umano. Per avvalorare questa tesi, posso dirvi che, Pitagora, e non parlo di Mastro Geppetto, aveva espresso la sua convinzione che le strutture fisiche o mentali avessero una precisa e matematica origine nelle vibrazioni.
A tutto ciò aggiungo che gli effetti della risata si possono ricapitolare in:
1) scioglie le inibizioni
2) aumenta la fiducia in sé
3) aiuta a respirare meglio
4) aiuta a smettere di fumare
5) riduce lo stress
6) rafforza il sistema immunitario
7) stimola la produzione e il rilascio delle endorfine
8) provoca una migliore disposizione d’animo
Concludo dicendo che: e’ un’esperienza da fare.
Lo show e’ stato importato anche a Londra.

Friday, February 03, 2006

LEZIONI DI PIANO


Oggi voglio proporvi un altro degli incredibili, strabilianti corsi

tenuti dall’ Istituto “The Learning Annex”, ovvero la scuola dei miracoli. Si tratta di una lezione della durata di due ore e mezza che, a quanto riporta la loro brochure, vi permetterà in una notte di diventare come Mozart. Come? Provo a spiegarvelo.
Bene, innanzitutto partiamo dal costo del corso, scusate della lezione. I prezzi variano. Sono $39.99 se ti iscrivi ondine, $44.99 se ti iscrivi via telefono o ti presenti direttamente in sede, questo per sottolineare che se non hai un computer sei un cretino e perciò vai penalizzato.
Durante la lezione due personaggi, i cui nomi non compaiono nemmeno nell’enciclopedia del cane, vi trasferiranno telepaticamente tutte le conoscenze e le abilità di Beethoven, Keith Jarrett ed Elton John, e una volta a casa non vi resterà che sedervi davanti al vostro strumento e spaziare da un repertorio all’altro senza fatica, senza spartito per la gioia dei vostri vicini.
Tutto qui. Semplice, no?
Ora, e’ vero che non tutti gli esseri umani sono dotati dello stesso livello di intellighenzia, ma cosa ci fa’ tutta quella gente al Conservatorio? Si allenano per diventare dei falliti disoccupati?
- Hai sprecato dieci anni della tua vita a cercare di imparare a suonare il pianoforte e non sei manco in grado di suonare la Sonata Nr 2 di Rachmaninov? Ma sei un cretino! Vuoi un consiglio? Te lo scrivo qui sul tuo pacchettino di MS: THE LEARNING ANNEX

Thursday, February 02, 2006

BAMBINAIE



Il mattino nell’ Upper East Side e’ un via vai di bambinaie che trascinano passeggini con marmocchi dall’aspetto ariano seduti con fare imbronciato.
Questa e’ una zona di gente in carriera. Sono tutti super impegnati.
- Ehi, scusi me la sa dire l’ora?
- Ma non vedi che sono di corsa? Sono in carriera.
Vivono tutti nei super attici al trentesimo piano (ma chi vive, allora, nei piani inferiori? ),
con vista mozzafiato dell’East River, beh, ora che ci penso non e’ così mozzafiato la vista. I più fortunati si godono il panorama di qualche catapecchia del Queens, quelli nati con un piano astrale difficile, contemplano le tre ciminiere della Con Edison, la società che elargisce elettricità e gas a tutta la città, che diffondono nell’aria un gradevole e sano fumo bianco e denso.
Le mamme in carriera hanno sempre i capelli a postissimo tenuti insieme da una lacca a tiraggio forte e le unghie immacolate. Non so se il dubbio e’ lecito ma mi e’ venuto il sospetto che usino la vernice per le auto.
Sono stra impegnate e anche un po’ nervose ed escono presto la mattina lasciando il pupo nelle mani della Nanny.
La bambinaia e’ sempre una persona di colore e in rarissimi casi ha gli occhi a mandorla.
Passeggiano per ore, girando attorno allo stesso blocco.
Talvolta si trovano fra di loro e fanno comunella, i pargoletti sempre incastrati dentro i loro passeggini, incazzati come doberman.

Wednesday, February 01, 2006

FRENCH BISTRO


In uno dei miei pellegrinaggi a zonzo per la città ho notato un piccolo e romantico “French Bistro”, un raro pezzetto di vera Francia, dimenticato lì quasi per una svista.
E mi dico: - Bisogna provarlo -, così il giorno dopo, voilà, sono già all’entrata in preda ad un attacco di francesite.
Una volta dentro, sin dalla prima occhiata, ti senti subito a Parigi. Vecchie tavole di legno scuro per terra, specchiere ossidate sui muri, che se ti dai un’occhiatina, così tanto per controllare, ti metti ad urlare dalla paura e poi il bancone del bar, un vero pezzo forte: un autentico bancone proveniente dallo smantellamento di un vecchio Jazz Club di Harlem.
E l’atmosfera così vivace, frizzante con quel vociare sommesso ma allegro e l’accento francese che si mescola a quello irlandese, insomma molto ville lumiere. Ci accomodiamo in un micro-tavolo con lumino, di quelli che se non sei un seguace del Galateo, finirà inevitabilmente a sgomitate con il vicino. La cameriera, una florida ragazza dal bel balcone fiorito, si affannava a prendere le ordinazioni esponendo le sue gloriose protuberanze agli occhi dei clienti che dimostravano un certo interesse. Mentre mi crogiolavo in questo ambiente un po’ bohemien e la band suonava un pacifico jazz dal tocco sensuale, osservavo gli altri commensali, così, tanto per vedere con chi stavo per condividere la serata. Al tavolo più grande sedeva un gruppetto di persone: due donne, un travestito e quattro gay. Le donne, non si capisce bene se per protesta o per sottolineare la loro femminilità,per via del travestito, portavano il cappello. Considerato che dentro il locale c’erano i soliti quaranta gradi e l’aria disponibile, viste le dimensioni, non era poi così tanta, va da se' che bisogna stare belli coperti. Ecco perché una delle ragazze aveva un cappello di peluche leopardato a tesa larga e l’altra una specie di calzamaglia di lana merinos calata fin giù sulla fronte.
Ad un tavolo di distanza dal mio sedeva quello che poteva essere l’incrocio tra il cantante degli Strokes e Nino Castelnuovo nel periodo in cui saltava la staccionata per via dell’olio Cuore. Intanto la cena procede con piatti, oserei dire, prelibati. La coppia di anziani, tenerissimi, Lei indossava la cuffietta di Tazio Nuvolari quando vinse il Gran Premio di Nizza nel 1935, Lui parlava del tramonto sulla portaerei. Bei ricordi.
Mio Dio! Il dessert e’ semplicemente divino. Ho ordinato la Tarte au chocolat con cuore di cioccolato fondente/rovente, con il quale mi sono provocata delle ustioni di settimo grado sulla lingua che ho lenito con il gelato alla vaniglia che l’accompagnava.
Gran finale con lo spilungone sbronzo seduto al bancone del bar (quello del club di Harlem) a sparare cazzate completamente prive di senso.
Tutto sommato una bella serata.